Cos’è l’Hip Hop? Non è semplicemente un genere musicale o uno stile di danza, ma una vera e propria corrente culturale, un movimento artistico e sociale a 360 gradi, nato nel Bronx, a New York, negli anni ’70. Questo articolo esplora in profondità le origini, la storia, le diverse e molteplici forme espressive e l’incredibile evoluzione di questo fenomeno globale, che continua a influenzare il mondo.
Le origini dell’Hip Hop: dal Bronx alla conquista del mondo
L’Hip Hop è una potente corrente culturale nata ufficialmente nel 1975 nel Bronx, un quartiere di New York City, negli Stati Uniti. La zona era abitata per lo più da afroamericani e latinoamericani, e proprio in questo contesto l’Hip Hop divenne la principale forma di espressione. Quando si parla di Hip Hop, infatti, si fa riferimento a un insieme di discipline, non solo alla danza, ma anche a forme artistiche come il Deejaying, il Rap, la Street Art (in particolare i graffiti), e i suoi diversi rami come la Breakdance, il Locking e il Popping.
Il Bronx degli anni ’70: contesto sociale e nascita dell’Hip Hop
L’Hip Hop Dance, in particolare, ha origine dai movimenti della danza africana e delle arti marziali come la capoeira, che con il passare del tempo si sono evolute, mescolandosi e dando vita a questo nuovo stile, tipico dei ragazzi di strada. L’Hip Hop si sviluppa in contesti urbani difficili, caratterizzati da profonde crisi sociali e politiche; si tratta di quartieri, come il Bronx, colpiti da forte criminalità, povertà e disagio sociale diffuso. Questa danza, quindi, rappresentava una forma di ribellione sociale e di espressione pacifica, un’alternativa agli scontri tra gang che avvenivano continuamente nel quartiere, offrendo una valvola di sfogo creativa.
DJ Kool Herc e Afrika Bambaataa: i pionieri dell’Hip Hop
Figure chiave come DJ Kool Herc, Clive Campbell all’anagrafe, e Afrika Bambaataa, nome d’arte di Kevin Donovan, sono universalmente considerati i pionieri e i padri fondatori dell’Hip Hop. DJ Kool Herc, in particolare, è accreditato per aver ideato e sviluppato la tecnica del “breakbeat” durante le sue feste nel Bronx: questa tecnica consiste nell’isolare e ripetere le parti strumentali più ritmiche e percussive delle canzoni funk, creando così la base musicale ideale per la Breakdance e, successivamente, per il Rap, dando vita a un nuovo modo di fare musica.
La crescente passione per l’Hip Hop, con le sue feste e le sue espressioni artistiche, riuscì a placare gli animi e ad ottenere una tregua da parte delle gang, che iniziarono a sfidarsi a colpi di danza invece che con la violenza. Si creò quindi un clima di pace e di aggregazione, nel quale contribuì in modo significativo l’organizzazione di feste di quartiere, dove i giovani si esibivano a tempo di musica, mostrando il loro talento e la loro creatività, in un ambiente positivo e stimolante.
Cos’è l’Hip Hop Dance: Old School e New School
Come accennato in precedenza, l’Hip Hop, e in particolare la sua componente di danza, si è evoluto nel tempo, e oggi si possono distinguere principalmente due grandi stili: l’Old school, che rappresenta le origini e le radici del movimento, e la New school, che include le evoluzioni e le contaminazioni più recenti. Questa distinzione riflette le diverse fasi storiche e culturali dell’Hip Hop, e le differenti influenze musicali e sociali che lo hanno plasmato nel corso degli anni, arricchendolo di nuove forme espressive.
Old School: Breakdance, Locking e Popping
Quando si parla di Old School ci riferiamo principalmente a tre stili fondamentali: la Breakdance, il Locking e il Popping. La Breakdance, forse lo stile più iconico, è una danza acrobatica e spettacolare, caratterizzata da movimenti eseguiti sia in piedi (toprock) che a terra (footwork, powermoves, freezes), spesso in forma di sfida tra ballerini. Il Locking, invece, è caratterizzato da movimenti rapidi e precisi delle braccia e delle mani, combinati con movimenti più fluidi e rilassati delle gambe e del corpo, creando un effetto “a scatto”. Infine, il Popping si basa sulla tecnica dell’isolamento muscolare, con contrazioni e rilassamenti rapidi dei muscoli, che creano un effetto “robotico” o “a scatti”, sincronizzato con il ritmo della musica.
New School: House, New Style e Krumping
Le tecniche e gli stili legati alla New School sono principalmente: l’House, il New Style (o L.A. Style) e il Krumping. Questi stili, pur mantenendo un legame con le radici dell’Hip Hop, si sono sviluppati in contesti e periodi successivi, spesso incorporando influenze da altri generi di danza e di musica. Proprio per questo motivo, non sono sempre accettati da tutti i puristi dell’Old School, che li considerano a volte come una deviazione dalla vera essenza dell’Hip Hop. Tuttavia, la New School rappresenta un’evoluzione naturale e una continua ricerca di nuove forme espressive all’interno del movimento, contribuendo alla sua vitalità e alla sua diffusione globale.
La musica Hip Hop: dal funk al rap, un’evoluzione continua
L’Hip Hop, come movimento culturale, è indissolubilmente legato alla sua musica. La musica Hip Hop è caratterizzata da un ritmo incalzante e da un forte uso del “beat”, la base ritmica su cui si innestano le rime del rapping (la componente vocale) e gli altri elementi sonori. Fin dalle sue origini, la musica Hip Hop ha subito una continua evoluzione, passando attraverso diverse fasi e stili, che riflettono i cambiamenti sociali, culturali e tecnologici che hanno caratterizzato la storia di questo movimento, e che hanno portato a una grande diversificazione dei generi e dei sottogeneri musicali.
Le origini: funk e Old School rap
Nella sua prima fase, definita come Old School, la musica Hip Hop era fortemente influenzata dal genere funk, da cui riprendeva i ritmi sincopati e le linee di basso incalzanti, e dal soul, da cui traeva ispirazione per le melodie e le armonie. I primi DJ, come Kool Herc, utilizzavano i giradischi per creare i “breakbeat”, isolando e ripetendo le sezioni strumentali più ritmiche delle canzoni funk e soul. Su questi “break” si innestavano le prime forme di rapping, che consistevano in semplici rime e frasi ritmiche, spesso improvvisate, utilizzate per incitare il pubblico e per presentare i ballerini durante le feste.
La Golden Age e l’evoluzione del suono
Nella seconda fase, conosciuta come la Golden Age dell’Hip Hop (approssimativamente tra la metà degli anni ’80 e la metà degli anni ’90), la musica Hip Hop ha vissuto una vera e propria esplosione creativa e una notevole evoluzione stilistica. Grazie all’introduzione di nuove tecnologie, come i campionatori e le drum machine, i produttori hanno potuto creare basi musicali più complesse e sofisticate, sperimentando con nuovi suoni e nuove tecniche di produzione. Il rapping si è evoluto, diventando più articolato e complesso, sia dal punto di vista metrico che da quello dei contenuti, affrontando temi sociali, politici e personali con maggiore profondità e consapevolezza.
Oltre la danza e la musica: le altre forme d’arte dell’Hip Hop
Deejaying: l’arte di mixare e creare musica
Il Deejaying è considerato uno degli elementi fondamentali e originari della cultura Hip Hop, e va ben oltre il semplice mettere i dischi. I DJ Hip Hop, infatti, utilizzano i giradischi e il mixer non solo per selezionare e riprodurre la musica, ma anche per creare nuove sonorità e nuovi ritmi, attraverso tecniche come lo scratching (muovere il disco avanti e indietro sotto la puntina), il beat juggling (manipolare due copie dello stesso disco per creare nuovi pattern ritmici) e il mixing (mixare in modo creativo e armonico due o più brani). Il DJ è quindi un vero e proprio musicista, che utilizza i giradischi come uno strumento musicale.
Street Art: graffiti e murales come espressione visiva
La Street Art, e in particolare i graffiti e i murales, rappresenta la principale forma d’arte visiva associata alla cultura Hip Hop. Queste opere, spesso realizzate illegalmente su muri, treni e altri spazi pubblici, sono nate come forma di espressione e di rivendicazione territoriale da parte dei giovani dei quartieri marginalizzati. Con il tempo, i graffiti si sono evoluti, diventando sempre più complessi e artistici, e dando vita a veri e propri stili e movimenti, come il wildstyle e il 3D. I graffiti e i murales Hip Hop non sono solo decorazioni, ma esprimono messaggi sociali, politici e culturali, e rappresentano una forma di comunicazione visiva potente e immediata.
Rap: la poesia di strada e la voce dell’Hip Hop
Il Rap, abbreviazione di “Rhythm and Poetry” (ritmo e poesia), è la componente vocale e lirica dell’Hip Hop, e rappresenta uno degli elementi più distintivi e influenti di questa cultura. Attraverso rime, giochi di parole, metafore e un flow (il modo in cui le parole si incastrano nel ritmo) incalzante, i rapper (o MC, Master of Ceremonies) raccontano storie, esprimono le proprie emozioni, denunciano le ingiustizie sociali, celebrano la propria identità e la propria cultura, o semplicemente intrattengono il pubblico. Il Rap è considerato una forma di poesia moderna, una “poesia di strada” che dà voce a chi spesso non ha voce.
L’Hip Hop oggi: competizioni, scuole di ballo e un’influenza globale
Negli anni ’90, l’Hip Hop, partito dalle strade del Bronx, ha raggiunto livelli di popolarità altissimi, diventando un fenomeno culturale di massa e una vera e propria icona americana, grazie anche a film, serie TV e all’emergere di star della musica rap. Con il passare degli anni, e grazie alla diffusione dei media e di internet, l’Hip Hop ha fatto il giro del mondo, arrivando in Europa, in Asia, in Africa e, naturalmente, anche in Italia, influenzando la musica, la danza, la moda e l’arte di molti paesi. Questa diffusione globale ha portato alla nascita di numerose competizioni di ballo, sia a livello locale che internazionale, dove le Crew (gruppi di ballerini) si sfidano a tempo di musica, creando coreografie sempre più spettacolari e innovative. Oggigiorno, sono sempre di più le scuole di ballo, in Italia e nel mondo, che offrono corsi di Hip Hop, e i giovani ballerini si sentono liberi di sperimentare, mescolando vari generi e stili diversi, contribuendo così a una continua evoluzione di questa danza e di questa cultura.
Fonte immagine: Pixabay