Hiraga Gennai (1728-1780) è stato una delle figure più eclettiche e poliedriche del Giappone del periodo Tokugawa (o periodo Edo). Scienziato, inventore, scrittore, pittore e studioso di rangaku (studi occidentali), Gennai ha lasciato un segno indelebile nella cultura giapponese del XVIII secolo. Il nome con cui è comunemente noto è in realtà uno dei suoi numerosi pseudonimi, una pratica diffusa tra gli intellettuali dell’epoca. In questo articolo, ripercorreremo la sua vita e le sue opere, cercando di comprendere la sua straordinaria versatilità e il suo spirito innovativo.
La vita di Hiraga Gennai: tra scienza, invenzioni e letteratura
Origini e formazione: da samurai a studioso di Hōnzogaku
Hiraga Gennai nacque nel 1728 nella provincia di Sanuki (attuale prefettura di Kagawa), in una famiglia di samurai di basso rango al servizio del clan Takamatsu. Fin da giovane, dimostrò un’intelligenza e una curiosità fuori dal comune, eccellendo in diverse discipline. Si dedicò allo studio dell’Hōnzogaku («studio delle erbe e delle piante»), una disciplina che combinava botanica, farmacologia e storia naturale.
Il periodo a Nagasaki e l’incontro con il rangaku
Il signore di Takamatsu, riconoscendo il talento di Gennai, lo inviò a studiare a Nagasaki, l’unico porto giapponese aperto al commercio con l’estero (in particolare con gli olandesi). Qui, Gennai entrò in contatto con il rangaku, lo studio delle scienze e delle tecnologie occidentali, che all’epoca venivano introdotte in Giappone attraverso i libri e i contatti con i mercanti olandesi.
Il ritorno a Edo e la vita da rōnin e bunjin
Tornato al suo feudo, Gennai si sentì limitato dalle rigide regole della società feudale. Decise quindi di diventare un rōnin (un samurai senza padrone) e di intraprendere un viaggio di studio e di ricerca. Si stabilì prima a Ōsaka e poi a Edo (l’odierna Tokyo), dove si affermò come uno dei più importanti bunjin (letterati) dell’epoca.
Hiraga Gennai scienziato e inventore
Il Butsuruihinshitsu: un’opera di classificazione scientifica
A Edo, Gennai lavorò alla sua opera scientifica più importante, il Butsuruihinshitsu (1763), un trattato in sei volumi che classificava e descriveva, con illustrazioni dettagliate, una vasta gamma di piante, animali, minerali e altri materiali provenienti dal Giappone e dall’estero.
Le invenzioni di Hiraga Gennai: tra realtà e leggenda
Hiraga Gennai è noto anche per le sue numerose invenzioni, alcune delle quali sono avvolte nella leggenda. Egli stesso affermava di aver inventato il termometro e un materiale ignifugo a base di amianto, ma non esistono prove certe a sostegno di queste affermazioni.
La ceramica gennaiyaki
Tra le invenzioni sicuramente attribuibili a Gennai, vi è la ceramica gennaiyaki, un tipo di ceramica smaltata con disegni colorati, ispirata alle ceramiche olandesi.
L’elekiter
Un’altra invenzione spesso attribuita a Gennai è l’elekiter (o erekiteru), un generatore elettrostatico che produceva scariche elettriche, utilizzato per esperimenti scientifici e per intrattenimento.
Hiraga Gennai letterato e scrittore gesaku
La satira nei dangibon
Oltre che scienziato e inventore, Hiraga Gennai fu anche un prolifico scrittore, uno dei maggiori esponenti della letteratura gesaku (“letteratura di divertimento”) del periodo Edo. In particolare, è ricordato come autore di dangibon, un genere di prosa satirica che prendeva di mira i costumi e le istituzioni dell’epoca.
Fūryū Shidōken den: un’opera irriverente e multistrato
Una delle sue opere più famose è Fūryū Shidōken den (La bella storia di Shidōken, 1763), un racconto satirico che narra le avventure di un eroe picaresco e che critica, con irriverenza e umorismo, le convenzioni sociali, le istituzioni religiose (sia confuciane che buddiste) e le forme di intrattenimento dell’epoca. Gennai utilizza giochi di parole, doppi sensi e riferimenti culturali per creare molteplici strati di lettura e per prendere in giro i suoi bersagli.
L’eredità di Hiraga Gennai: un precursore della modernità giapponese
Hiraga Gennai è considerato una figura di transizione tra il periodo Edo e l’era Meiji, un precursore della modernizzazione del Giappone. La sua curiosità, il suo spirito di innovazione, la sua apertura verso le conoscenze occidentali e la sua capacità di spaziare tra diverse discipline lo rendono un personaggio unico e affascinante, la cui eredità continua a essere studiata e apprezzata ancora oggi. Purtroppo la sua vita terminò in modo tragico: venne arrestato per omicidio (le circostanze non sono chiare) e morì in prigione nel 1780.
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