I fiori nell’arte: significati simbolici e interpretazioni
La natura è da sempre fonte di ispirazione favorita per gli artisti. Musa per eccellenza per ogni creativo, essa è sempre stata interpretata e rappresentata in forme diverse, attraversando tutte le epoche e tutti gli stili. I fiori, in particolare, con la loro bellezza effimera e la loro varietà di forme e colori, hanno un ruolo di primo piano nella storia dell’arte. Come succede sempre nelle opere d’arte, significati ben precisi si nascondono dietro la rappresentazione di un elemento, anche di un dettaglio. Ecco perché anche i fiori nell’arte pittorica rappresentano elementi simbolici e sono inseriti all’interno di quadri e raffigurazioni con un preciso obiettivo. Ogni fiore, con la sua forma, il suo colore e il suo profumo, può evocare emozioni, idee e messaggi specifici, diventando un vero e proprio linguaggio simbolico.
Il simbolismo dei fiori nell’arte: una chiave di lettura tra colori e forme
I fiori sono alcuni tra i soggetti naturali più rappresentati nelle opere d’arte. Dipingendo i fiori gli artisti talvolta vogliono cogliere la delicatezza della natura, talvolta invece la sua essenza carnefice. Ogni epoca e ogni corrente ha avuto dunque le sue metafore e analogie, ma i significati di alcuni fiori sono ben radicati nella cultura e si sono tramandati nel tempo, diventando parte di un codice visivo condiviso. Attraverso la rappresentazione dei fiori, gli artisti hanno potuto esprimere concetti complessi, raccontare storie ed evocare atmosfere particolari.
Punte di colore in un giardino oppure in primo piano piano nelle nature morte, i fiori non vengono rappresentati in una forma fine a se stessa. Le piante e i fiori nell’arte hanno rimandi molto simbolici; basti pensare alla valenza culturale e simbolica quando si parla di piante medicinali, che al tempo erano unico rimedio ai problemi di salute in un mix tra magia, alchimia e scienza. È possibile scovare all’interno dei dipinti una sorta di percorso botanico in cui si può anche indagare il legame tra uomo e natura. L’arte diventa così uno strumento per comprendere non solo la storia e la cultura di un’epoca, ma anche il modo in cui l’uomo si è relazionato con il mondo naturale.
Piante medicinali e fiori nell’arte: un connubio tra magia, alchimia e scienza
Esistono delle chiavi per decifrare il significato di ogni fiore. Ogni forma e colore rappresenta un’emozione, un’idea o un messaggio specifico, così come avviene quando si vuole regalare un fiore. Le piante officinali, in particolare, hanno avuto un ruolo importante nella storia dell’uomo, non solo per le loro proprietà curative, ma anche per il loro valore simbolico e magico. Spesso raffigurate nei dipinti, queste piante diventano metafore di guarigione, protezione o rinascita, testimoniando la profonda connessione tra uomo, natura e spiritualità.
Significato dei fiori nell’arte: alcuni esempi ricorrenti
Approfondiamo ora il significato di alcuni dei fiori più rappresentati nella storia dell’arte, analizzando il loro simbolismo e le loro diverse interpretazioni a seconda del contesto e dell’epoca.
Il biancospino: tra fiabe, miti e proprietà benefiche
Un esempio è il biancospino. A questo fiore sono associati numerose fiabe, miti, leggende. Si tratta di una pianta con una vistosa fioritura bianca e bacche di colore rosso sgargiante. Proprio queste bacche sono connesse al sonno e alla protezione dei dormienti. La Bella Addormentata nel Bosco dorme cento anni dopo essere stata punta da un fuso fabbricato in legno di biancospino. I Trogloditi, antico popolo dell’Africa Orientale, erano soliti accompagnare i defunti che entravano nel sonno eterno legando i loro piedi sopra la testa con intrecci formati da rami di pianta di biancospino. In effetti nelle foglie e nei fiori di questa pianta sono state scoperte delle molecole complessi in grado di stimolare l’azione cardiaca e favorire sonno, rilassamento e benessere mentale. Il biancospino, quindi, non è solo un elemento decorativo, ma un simbolo ricco di significati legati al sonno, alla protezione e alla rinascita.
Troviamo una raffigurazione del biancospino nella “Madonna col Bambino e Santi” di Giulio Campi (1530). Il biancospino è un simbolo che si riferisce a Maria e Gesù. I fiori bianchi sono simbolo della sua Immacolata Concezione mentre i frutti rossi indicano le gocce di sangue versate sulla croce. Anche le spine sono un richiamo e ricordano la corona sul capo di Cristo durante la Passione. In questo dipinto, il biancospino assume una valenza religiosa, diventando simbolo della purezza di Maria e del sacrificio di Cristo.
La rosa: simbolo di amore, purezza e passione
Altro esempio emblematico per i simboli dei fiori nell’arte è la rosa. Con le sue spine e i delicati petali, la rosa è un arbusto diffuso in tutto il mondo dai crociati di ritorno dalla Terrasanta. La sua fragranza la rende protagonista nell’industria profumiera; i suoi effetti farmacologici coinvolgono principalmente il sistema nervoso e sono ipnotici, analgesici, anticonvulsivanti. La rosa è uno dei fiori più rappresentati nella storia dell’arte, con significati che variano a seconda del colore e del contesto.
Nella simbologia la rosa indica l’estraneità al peccato di Maria, definita da Peire de Corbian “Rosa senza spine, la più odorosa dei fiori“. Ecco perché ritroviamo questo fiore spesso associato alla figura della Madonna, nell’accezione di delicatezza (appunto, senza spine). Maggio è anche il mese dedicato a Maria e non a caso il mese delle rose. La rosa è quindi simbolo di purezza e di amore spirituale, ma anche di amore terreno e passione, soprattutto quando è di colore rosso. La rosa è poi un fiore molto simbolico anche quando viene regalato: la rosa bianca in Italia rappresenta purezza, la rossa amore, la gialla gelosia.
Il fiore di ciliegio: nobiltà, sacralità e la leggenda dei samurai
Un altro fiore molto rappresentato è il fiore di ciliegio, simbolo di fragilità e bellezza effimera. La leggenda narra che i petali inizialmente fossero solo bianchi. Con l’ordine di un imperatore giapponese di seppellire i samurai caduti in guerra sotto gli alberi di ciliegio, i petali hanno cambiato calore assorbendo il sangue versato dai guerrieri. Ecco come la leggenda spiega la presenza dei toni di rosso nei fiori di ciliegio. In Giappone, la fioritura dei ciliegi, chiamata “hanami”, è un evento molto sentito e celebrato, che simboleggia la rinascita e la bellezza della vita.
Anche questa volta il significato del fiore è quindi carico di nobiltà e sacralità. In Giappone esiste un vero e proprio rito che consiste nell’aspettare ed osservare la fioritura degli alberi che diventano metafora di immortalità degli eroi guerrieri. Il fiore di ciliegio diventa così un simbolo nazionale, carico di valori come il coraggio, la lealtà e la caducità della vita.
Il girasole: allegria, fedeltà e l’autoritratto di Van Dyck
Se pensiamo invece ai quadri di Van Gogh, protagonista indiscusso è il girasole. Si tratta di un fiore emblema della gioia e dell’allegria. Il fiore che si muove seguendo l’andamento del sole è fonte di vita e diventa anche simbolo di fedeltà e adorazione. Nel dipinto di Antoon van Dyck, “Autoritratto con girasole” (1633) – in foto – l’autore indica con un dito proprio un girasole, grande e protagonista della scena. Proprio quel fiore è simbolo della sua sudditanza e devozione al re. In questo dipinto, il girasole diventa una metafora del rapporto tra l’artista e il suo mecenate, un simbolo di fedeltà e di ammirazione.
Il giglio: tra sacro e profano, da San Giuseppe alle ninfee di Monet
E ancora, altro fiore molto presente nei quadri è il giglio, che, anche questa volta, nella storia dell’arte viene spesso associato ad immagini sacre e religiose. Nell’iconografia classica cristiana San Giuseppe è raffigurato con Gesù mentre tiene in mano un bastone adornato da gigli bianchi. Troviamo rappresentazioni simili anche per altre figure come Sant’Antonio da Padova. Questo avviene perché i gigli a tre petali sono ritenuti simbolo della sacra trinità. Ad ogni petalo è associata una virtù: fede, speranza e carità. Il giglio bianco è simbolo di purezza e castità, spesso associato alla Vergine Maria e ai santi.
Non si può parlare di fiori senza menzionare le famose ninfee di Monet. L’artista ne era ossessionato e per questo le ninfee sono state protagoniste di centinaia di sue tele. Questo fiore particolare è legato a una leggenda. Il sole si innamorò di una ninfa che viveva in un lago. La ragazza, a disagio di fronte alla bellezza del sole, decise di tuffarsi nel lago per recuperare tutto l’oro nascosto sul fondo. Si adornò così di tutti i gioielli che aveva ma la pesantezza del metallo non fece la fece risalire a galla; la donna riuscì a far emergere solo le mani nelle quali aveva raccolto alcuni gioielli. Il fiore della ninfea sarebbe quindi rappresentazione delle mani della ninfa che accolgono una ricchezza. La ninfea è quindi simbolo di purezza, rarità e castità. Le ninfee di Monet, con i loro colori delicati e la loro atmosfera sognante, rappresentano un inno alla bellezza della natura e alla sua capacità di rigenerarsi.
Piante e frutti nell’arte: un percorso simbolico tra natura e cultura
Nella storia dell’arte le simbologie sono tantissime e non riguardano solo fiori ma anche frutti e piante, come a formare un vero e proprio erbario simbolico. Ogni elemento naturale assume un significato particolare, a seconda del contesto in cui viene inserito e della tradizione culturale di riferimento.
La melagrana: da frutto degli inferi a simbolo di fertilità
Un esempio classico è quello della melagrana, frutto nato dalla pianta che nella mitologia classica ha origine dal sangue di Bacco. La melagrana è storicamente attribuita a Persefone in quanto frutto degli inferi. In alcuni dipinti però il frutto è attribuito anche alla dea Venere e sta ad indicare fertilità e prosperità. La melagrana, con i suoi numerosi semi, è un simbolo di abbondanza e di rinascita, ma anche di passione e di tentazione.
L’alloro: simbolo di gloria per poeti, guerrieri e atleti
L’alloro invece è simbolo dei poeti, guerrieri e atleti, il cui capo veniva incorniciato da corone intrecciata celebrative dagli antichi greci e romani. L’alloro rappresenta la vittoria, la gloria e l’immortalità. Una corona di alloro cingeva la fronte di imperatori, poeti e atleti vittoriosi, come simbolo del loro trionfo.
Il limone: simbolo di salvezza e le sue proprietà benefiche
Anche il limone ha una forte carica simbolica. Viene inserito spesso nelle ultime cene come simbolo di salvezza; un esempio è il Cenacolo (1630) di Daniele Crespi. Fin dagli anni 1000 veniva utilizzato come disinfettante per l’apparato respiratorio e come condimento; poi iniziò ad essere usato anche come antidoto contro i veleni. Il limone, con il suo colore giallo acceso e il suo sapore aspro, è simbolo di energia, vitalità e purificazione. La sua presenza nelle nature morte e nelle scene di genere assume spesso un valore apotropaico, di protezione contro le malattie e le influenze negative.
Il percorso tra natura e arte ripercorre il passaggio dalla realtà alla rappresentazione e ci porta a interrogarci su rapporto tra natura e cultura, tra ciò che l’uomo ha creato e ciò che contempla. L’arte ci offre una chiave di lettura per comprendere il complesso rapporto tra l’uomo e la natura, un rapporto fatto di ammirazione, rispetto, ma anche di appropriazione e trasformazione.
Fonte immagine: Antoon van Dyck, “Autoritratto con girasole” (1633)