I Fudoki: le gazzette della letteratura giapponese

I Fudoki

I Fudoki sono i più antichi documenti scritti nel periodo Nara e sono degli antichi resoconti sulla cultura, geografia e tradizione orale dell’epoca. Analizziamoli assieme.

Il periodo storico in cui sono stati redatti i Fudoki è il periodo Nara: ad esso appartengono varie opere importanti, tra cui il Kojiki, ovvero le “Cronache di antichi eventi”, commissionato dal clan Yamato; il Nihon Shoki, “copia” del Kojiki destinata ad uso internazionale; e il Man’yōshū, l’espressione massima dell’autentica e genuina poesia giapponese. La storia giapponese comincia a partire dal III secolo d.C. quando tra i vari clan che si spartivano il territorio comincia ad emergerne uno più forte rispetto agli altri, il precedente nominato clan Yamato. In questo periodo tutto viene costruito, a partire dalle città, a imitazione del modello cinese. Le città che vengono costruite in Giappone si basano sulla topografia tipica della città cinese che ha una topografia reticolare, con le strade che si intersecano le une con le altre, andando a formare angoli di 45°. Tuttavia, non solo le città sono influenzate dalla Cina: anche il cibo, l’abbigliamento, l’acconciatura dei capelli, il modo di vivere e l’architettura sono basati sul “Paese di mezzo”.

Nel 645 d.C. è il momento della grande riforma Taika, ovvero una riforma di carattere polito-amministrativo il cui nucleo importante, al di là della riorganizzazione amministrativa della corte con le varie funzioni, è dato dalla nazionalizzazione della terra che poi si lega alla riforma tributaria. Altro anno importante è il 710 d.C., anno nel cui viene spostata la capitale a Heijō, l’attuale Nara. Tanto è vero che il 710 corrisponde con l’inizio del periodo Nara, durante il quale nasce proprio la letteratura giapponese.

Altri testi importanti del periodo sono i cosiddetti Fudoki: si tratta di gazzette composte in cinese (sappiamo infatti che nel periodo Nara non esistevano ancora i sillabari Hiragana e Katakana, inventati nel successivo periodo Heian), nelle quali vengono riportate informazioni di genere misto sulle varie regioni del Giappone. Sono, dunque, dei testi molto tecnici, arricchiti con molte informazioni, che possiamo definire dei veri e propri dizionari geografici locali, di cui ci sono rinvenuti ad oggi i frammenti di 40 gazzette, tra cui lo Izumo Fudoki, gazzetta più completa, e lo Hitachi Fudoki, il quale ha un testo maggiormente stimolante.

In realtà, i Fudoki trattano vari argomenti: oltre ai già citati testi tecnici, sono presenti frammenti in cui vengono descritti racconti popolari e folkloristici. Due di questi racconti sono molto famosi in Giappone, tra cui:

  • Leggenda del boschetto dei pini di Unai: una sera, ad un banchetto, un ragazzo e una ragazza si incontrano, si innamorano e decidono di passare una notte d’amore sulla spiaggia. I due, sorpresi dalle prime luci dell’alba, presi dalla vergogna e dalla paura di poter essere sorpresi in un atteggiamento intimo, si trasformano in due pini, vivendo la loro vita assieme, in veste di pini, sulla spiaggia. È possibile che questo Fudoki avesse a che fare con qualche sorta di tabù di carattere sessuale. Tuttavia, l’immagine del pino è molto utilizzata nella letteratura giapponese per vari motivi, ma è soprattutto legata a un’idea di longevità;
  • Leggenda di Urashima Taro: un pescatore un giorno sulla spiaggia vede dei bambini che stanno infastidendo una tartaruga, così decide di salvarla dalle bravate degli infanti. La tartaruga, in segno di gratitudine, gli permette di salire sul suo dorso, portandolo in un palazzo in fondo al mare. Lì, il pescatore Urashima Taro incontra una bellissima principessa, con cui vive per ben tre anni. Ad un certo punto, colpito dalla nostalgia, chiede il permesso di far ritorno a casa, che gli viene concesso. Mentre stava per ritornare, la principessa gli dà una cassa in dono, la quale non può aprire. Ovviamente, Urashima Taro ritornato sulla terraferma, la apre e, come nel Vaso di Pandora, avviene una sciagura: il mondo che aveva lasciato invecchia di 300 anni. Quindi, i suoi 3 anni passati in fondo al mare in realtà corrispondono a 300 anni sulla terra.

Purtroppo, dei Fudoki sono pervenuti pochi racconti completi, tuttavia essi rappresentano un grande corpus di informazioni, soprattutto per quanto riguarda la botanica, che hanno aiutato gli studiosi ad ottenere moltissime informazioni sul Giappone dell’epoca Nara, sia tecnicamente che culturalmente.

Fonte immagine in evidenza: Wikipedia

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