I Kapò nell’industria dello sterminio: chi sono, storia e ruolo

I Kapò nell'industria dello sterminio: storia e ruolo

Un triste ricordo si lega all’etimologia della parola Kapò nell’industria dello sterminio, parliamo del periodo della Seconda Guerra Mondiale e del Terzo Reich, una grandissima linea nera della storia dell’umanità. Questa terminologia era utilizzata nei campi di concentramento nazisti, dove si detenevano grandissime masse di prigionieri di guerra o criminali comuni, o nei campi di sterminio. Due luoghi dove si cercava di distruggere ogni essenza di società a cui fino a poco fa facevano parte, due luoghi che si basavano su una nuova struttura piramidale di controllo formata da: Lagerkommandant, le guardie SS e i Kapò.

L’etimologia della parola Kapò

Una precisa origine della parola Kapò nell’industria dello sterminio ancora oggi, purtroppo, è incerta. Le ipotesi più accreditate sono che derivi o dall’influsso dell’italiano della parola capo, oppure dall’unione delle iniziali di due parole tedesche Kamerad (camerata) e Polizei (polizia).  

Il ruolo dei Kapò nell’industria dello sterminio

Nell’industria dello sterminio che è stata la Shoah, i Kapò erano di solito scelti tra i criminali comuni di “razza ariana” e segnati col simbolo del triangolo verde, oppure tra internati politici che erano segnati col triangolo rosso (i secondi avevano più potere e possibilità di diventare Kapò). I Kapò erano presenti in ogni Block dei campi nell’industria dello sterminio, il loro ruolo era principalmente di troncare sul nascere una possibile idea di rivolta e di far filare liscio le regole della comunità carceraria. I Kapò dovevano essere collaborativi con i vertici del campo in cui si trovavano, dovevano, inoltre, essere delle stesse idee ferme della politica di gestione presente nel campo. I Kapò decidevano cosa fare dei ribelli del sistema, le pene erano inflitte senza alcuna pietà per nessun detenuto ed erano anche dei canali fidati che riportavano informazioni importanti, poi successivamente trasmesse anche a Hitler.

Tale ruolo era affidato alle donne detenute nei campi femminili, esse venivano soprannominate Blockowa o Studowa. Nel periodo prima della fine del conflitto, e della fine dei massacri orribili, il ruolo dei Kapò iniziava ad essere affidato a detenuti ebrei, poiché il processo nell’industria dello sterminio stava subendo un rallentamento e mancava del personale qualificato. Nell’industria dello sterminio i Kapò erano riconosciuti dalla fascia, portata generalmente al braccio sinistro con un triangolo diverso da tutti gli altri detenuti.

Il terrorismo psicologico

Alcune testimonianze riportano di come era effettivamente vivere in queste organizzazioni, che distruggevano l’umanità, la fratellanza, la libertà, la parola e generavano la solitudine, il terrore, l’ansia, la paura, la soggezione e l’annullamento. L’annullamento era lo scopo di questi campi, distruggevano una società attraverso il timore che l’altro potesse essere una spia dei Kapò. Ognuno dei detenuti si creava una propria gabbia di isolamento senza il bisogno di doverli rinchiudere separatamente nelle celle. I Kapò riportarono la schiavitù nell’industria dello sterminio, per creare competizione per l’ottenimento dei trattamenti di favoritismo e soprattutto per ricevere più cibo. I Kapò erano i sorveglianti che deterioravano i detenuti, li spogliavano di ogni umanità fino a renderli dei solo corpi viventi.

Nelle loro mani, oltre alla tortura fisica, la tortura psicologica non terminava mai, nemmeno durante i pasti: i Kapò avevano il diritto di distribuire le porzioni al Block di appartenenza, ovviamente togliendo tutta la quantità che si voleva tenere per sé. All’interno dell’industria dello sterminio, i Kapò potevano scegliere un qualsiasi detenuto e renderlo un proprio servo che era tenuto a soddisfare ogni sua richiesta, anche quella sessuale.

Fonte immagine in evidenza: Freepik

Altri articoli da non perdere
Che cosa rappresenta il labirinto: tra storia e psicologia
Che cosa rappresenta il labirinto: tra storia e psicologia

Quasi cinquemila anni fa, si diffuse in tutto il mondo un semplice disegno geometrico, al quale venne dato il nome Scopri di più

La cultura spagnola: i 10 aspetti più interessanti
La cultura spagnola: i 10 aspetti più interessanti

La cultura spagnola è unica nel suo genere, caratterizzata da buon cibo e tantissima movida. Ti sei mai chiesto quali Scopri di più

Lamia. La donna-demone tra mitologia e superstizione
Lamia. La donna-demone tra mitologia e superstizione

Intorno alla Lamia ruotano mitologia, superstizione e spunti letterari colmi di fascino misto a timore. La Lamia è infatti il Scopri di più

Maschere di Pirandello: Identità e Incomunicabilità
Maschere di Pirandello, tra identità e circostanza

Vincitore del premio Nobel nel 1934, Luigi Pirandello è una figura centrale della letteratura italiana. La sua fama non si Scopri di più

Poesia elegiaca, Tibullo e il Corpus Tibullianum
Poesia elegiaca, Tibullo e il Corpus Tibullianum

La poesia elegiaca tibulliana è stata scritta nella cosiddetta età augustea, che vide come protagonista, dopo Cesare, il nipote Gaio Scopri di più

L’Italia preromana: l’eterogeneità del mondo romano
Italia preromana

L'Italia preromana: l'eterogeneità del mondo romano Nel mondo antico, la penisola italiana non è stata la culla della sola civiltà Scopri di più

A proposito di Anastasiia Golovenko

Sono una studentessa di Lingue e culture comparate presso l'Università degli Studi di Napoli "L'Orientale". Appassionata di letteratura e storia.

Vedi tutti gli articoli di Anastasiia Golovenko

Commenta