I Misteri teatrali: caratteristiche ed esempi

I Misteri teatrali: caratteristiche ed esempi

I misteri sono rappresentazioni teatrali, messe in atto principalmente nel periodo basso medievale, e nascono come forma rappresentativa di eventi biblici narrati nelle sacre scritture. Il termine mistero deriva dalla parola latina misterium, che ha il significato di cerimonia: queste, rispetto ai germinali drammi liturgici che erano essenzialmente cantati, iniziarono ad essere rappresentati anche scenicamente. Quella che nasce come Visitatio Sepulchri, Quem Queritis, pur restando nell’ambito liturgico, che non è un contesto tecnicamente teatrale, iniziò a diventare sempre più un momento rappresentativo, dotato di una propria azione scenica riprodotta nei luoghi ecclesiastici. Questi misteri teatrali furono di grande importanza proprio perché segnarono il passaggio, insieme ad altri generi teatrali, da un tipo di teatro cantato, lirico, ad un teatro che iniziò ad includere, nella messa in scena, anche il movimento fisico.

I diversi tipi di misteri teatrali

Le rappresentazioni dei misteri teatrali si suddividono in tre gruppi: i misteri sacri, essi riprendono soggetti biblici, tratti dall’Antico e dal Nuovo Testamento, come la figura di Cristo e la sua Passione; i misteri religiosi, opere per la maggior parte tratti dalle vite dei santi; i misteri profani, soggetti con temi tratti dalla storia, che si svincolano dalla componente del teatro religiosa e si avvicinano a quella laica.

Uno dei misteri teatrali più antichi è il Mistero di Willingen, in cui i luoghi deputati all’azione, all’interno delle chiese, sono diversi e riguardavano l’intero percorso della Passione: un evento di cui ci è rimasta traccia è la via Crucis, ancora tutt’oggi praticata, che prevede 15 stazioni. Con gli anni, queste forme rappresentative diventarono grandi ed impegnative da essere realizzate all’interno delle chiese, per cui lo spazio ecclesiastico non fu più in grado di accoglierle. Bisognava, quindi, uscire dal ristretto spazio chiuso delle chiese e delle cattedrali per approdare nelle piazze: il luogo del teatro diventò, quindi, quello urbano.

In alcuni casi, come nei Misteri teatrali francesi di Valencien, lo spazio, anziché essere semplicemente quello urbano, era composto da apposite strutture: esso era organizzato su una grande pedana, come se fosse un palcoscenico su cui sono montate tante singole strutture, tanti singoli palchetti, ed ognuno di questi era adibito a rappresentare un determinato luogo. Il Mistero di Valencien ci fornisce importanti informazioni anche sulla durata delle rappresentazioni e sul numero di persone impiegate per realizzare la messa in scena: il ciclo era lungo dai 25 ai 30 giorni e prevedeva la presenza di centinaia di persone che, ricordiamo, non erano attori ma semplici cittadini.

Un altro tra i misteri teatrali celebri, forse più famoso del precedente, è Le miracle de Téophile, del XIII secolo, che racconta la storia di un arcidiacono di Adana, chiamato Teofilo, il quale ha venduto la sua anima al diavolo, tramite un patto, e finirà per essere salvato dalla Madonna dopo essersi pentito. Questo mistero è particolarmente famoso perché, come possiamo facilmente comprendere dalla trama, ha ispirato la creazione del personaggio del Dottor Faust.

Tra il XV e XVI secolo si arriva, tramite i misteri, ad una costruzione teatrale ormai compiuta, uno spettacolo vero e proprio che aveva sì un’origine religiosa, ma un motivo di realizzazione non soltanto legato ad un ambito religioso, anche teatrale. Da qui si passò, con le figure dei giullari e con la Commedia dell’arte, ad un tipo di teatro definito profano, che quindi si svincolava dai temi religiosi legati al cattolicesimo.

Fonte immagine: Wikimedia Commons (autore: Il Diamante, licenza: Creative Commons Attribuzione-Condividi allo stesso modo 4.0 Internazionale)

A proposito di Andrea Marchegiano

Vedi tutti gli articoli di Andrea Marchegiano

Commenta