Il concetto di genere di Joan Scott: caratteristiche della teoria

il concetto di genere di Joan Scott

Joan Scott è una storica statunitense, in particolare specializzata nella storia della Francia, che ha fortemente contribuito allo sviluppo degli studi sul genere. Nel 1986 scrive la sua opera interamente focalizzata sul genere Gender: useful category of historical analysis.
In questo articolo andremo ad analizzare la figura di Joan Scott e il concetto di genere secondo l’autrice

Cos’è il genere secondo Joan Scott?

Il genere è un termine che ha avuto un forte impatto grazie alle teorie femministe ed è stato introdotto nel 1960 dagli statunitensi Stoller e Money che hanno distinto l’orientamento psicosessuale di una persona dal suo sesso biologico.
Nel XX secolo il dibattito sul genere ha suscitato grande interesse, in particolare in relazione ai movimenti femministi sviluppatisi negli anni Settanta del Novecento. Quindi ci si riferisce al
modo in cui si rappresentano simbolicamente e normativamente i rapporti fra i sessi.  Andiamo adesso ad approfondire cos’è per Joan Scott il genere.

Il concetto di genere

Joan Scott ha fornito un importante contributo alla definizione del genere, costituendo un nuovo modello teorico proponendo i quattro elementi mediante i quali si costruisce la definizione: simboli, norme, identità soggettiva e istituzioni.
Secondo Joan Scott il genere e il potere sono in relazione con lo scopo dell’attività politica, che agisce nei processi sociali come categoria di analisi storica.
Nella sua opera il termine genere viene utilizzato come sinonimo di donna, ma allo stesso tempo ha delle connotazioni neutrali che non permettono l’uso come analisi storica. Essa distingue tre posizioni teoriche:
 

  • Femminismo come critica del patriarcato, riguarda la subordinazione della figura della donna alla figura maschile, che si manifesta con la volontà di appropriarsi della fertilità della donna. Secondo Scott, questa posizione non è corretta poiché non si focalizza sul modo in cui sono strutturate le disuguaglianze tra i due sessi nella società e si basa su un’apparente differenza a livello anatomico;
  • Critica femminista-marxista, segue un approccio storico che si basa sui differenti modi di produzione, in cui patriarcato e capitalismo sono in connessione. 
  • Teoria psicoanalitica, si ispira al post-strutturalismo francese, per la quale lo sviluppo del soggetto è direttamente proporzionale allo sviluppo del linguaggio e alla scuola anglo-americana che riguarda il comportamento morale del soggetto. 

Secondo Joan Scott, bisogna partire da una critica analitica per comprendere il genere che va sottoposta a costante critica affinché possa essere riformulato il concetto di genere. Quest’ultimo è l’elemento costitutivo delle relazioni sociali basate sulla cosciente differenziazione tra i sessi.  

  • Il primo elemento che considera sono i simboli, rappresentati dalla differenza tra Eva e Maria, simboli di corruzione e innocenza;  
  • Il secondo elemento sono le norme, espressi dalla religione, dalla scienza e dalla didattica hanno lo scopo di interpretare i simboli dando loro un significato inequivocabile; 
  • Il terzo elemento sono le istituzioni che costruiscono il genere mediante le relazioni sociali;
  • Il quarto elemento è l’identità soggettiva. 

Tutti questi elementi interagiscono tra loro costituendo i rapporti tra i sessi e i rapporti che questi hanno con la società.
In conclusione, possiamo dire che secondo Joan Scott il genere è un concetto fondamentale che deve essere necessariamente considerato per poter fare un’analisi dei fattori e delle relazioni sociali. 

Fonte immagine: Wikipedia

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