Il fenomeno della desertificazione: cause e conseguenze

Il fenomeno della desertificazione: cause e conseguenze

L’estensione del fenomeno della desertificazione sulla superficie del globo non presenta un carattere immutabile; infatti, cause naturali hanno determinato la sua fluttuazione. Nel corso delle epoche geologiche i climi terrestri hanno presentato fasi alterne di aridità e di umidità, con conseguenti fasi ricorrenti di estensione e di regressione dei deserti. Un periodo più umido si verificò circa 5000 anni fa, come testimonia l’abbondanza di graffiti rupestri, raffiguranti immense mandrie di ungulati, ritrovati nell’Hoggar, nel Tassili e nel Tibesti, segno delle profonde modificazioni climatiche subite dal Sahara, dal Neolitico in poi.

Ad oggi le ricerche climatologiche evidenziano una incontestabile tendenza all’aridificazione del clima: l’India è tra le regioni del mondo maggiormente colpite da siccità ricorrenti negli ultimi decenni, ma anche i paesi temperati, che normalmente beneficiano di abbondanti precipitazioni, hanno sofferto di gravi siccità che derivano in primo luogo da fenomeni di natura fisica legati agli scambi termici tra oceano e atmosfera.

Le cause del fenomeno della desertificazione

L’azione umana svolge un ruolo di primo piano sul fenomeno della desertificazione. Il degrado dei suoli e la perdita di produttività sono dovuti allo sfruttamento intensivo dei terreni e delle risorse idriche, alla deforestazione e a pratiche agropastorali improprie. La crescita demografica, infatti, con l’aumento numerico delle greggi, necessario per poter rispondere al conseguente aumento dei bisogni alimentari, e l’iperpascolamento che ne deriva, esercitano un’azione catastrofica sulla vegetazione erbacea e legnosa, dando vita al primo passo di un processo lento e insidioso che termina con la distruzione della fertilità del suolo.

L’eccessivo sfruttamento dei terreni da pascolo è una delle cause principali della fenomeno della desertificazione. Per ogni tipo di ecosistema a costituzione erbacea utilizzato per l’allevamento estensivo esiste una capacità limite riguardo alle sue potenzialità zootecniche ed ecologiche. Oltre una certa densità ottimale di animali erbivori che l’ecosistema può sopportare senza rischiare il degrado, emergono gli effetti negativi dell’iperpascolamento e si verifica un calo della produttività. Il comportamento gregario degli erbivori domestici provoca localmente una brucatura eccessiva dell’erba compromettendone la ricrescita. Le specie vegetali trascurate dagli animali come erbe spinose o contenenti sostanze tossiche invadono a poco a poco i pascoli, riducendone la produttività primaria. Alle specie vegetali perenni si sostituiscono specie annuali e arbusti; successivamente regrediscono le specie erbacee, il calpestio degli animali distrugge la vegetazione residua e il suolo resta scoperto all’azione dei venti e delle acque.

Il fenomeno della desertificazione può essere innescato anche dall’abbattimento del manto forestale operato dalle popolazioni locali per creare spazi da destinare all’agricoltura e alla pastorizia e soprattutto per reperire legna da ardere. Il degrado della vegetazione riduce l’evapotraspirazione, essenziale nella formazione delle piogge, grazie al riciclaggio dell’acqua evaporata. Inoltre, diminuisce la capacità del suolo di trattenere l’acqua e di alimentare le falde freatiche. Un suolo denudato favorisce il ruscellamento e quindi l’erosione, a scapito dell’infiltrazione.

Conseguenze economiche e sociali della desertificazione

Oltre a un impatto economico e ambientale negativo, al fenomeno della desertificazione può essere addebitato, in parte, la responsabilità dei fenomeni di migrazione delle popolazioni. Sebbene sia difficile dire quante persone siano state costrette ad abbandonare la propria terra quando questa si è trasformata in polvere, sembra che si possa parlare di milioni di «rifugiati ambientali».

L’indigenza costringe i poveri a strappare alla terra tutto il possibile per nutrire, alloggiare e riscaldare le proprie famiglie. La povertà diventa una delle cause del degrado ecologico, nel momento in cui le popolazioni disperate, sacrificando il futuro per salvare il presente, sfruttano in modo eccessivo le loro risorse. La crudele logica della necessità a breve termine costringe le famiglie dei senza terra ad arare ripide pendici e ad abbreviare i tempi del maggese. Ma così facendo gli ecosistemi degradati offrono raccolti sempre meno ai loro abitanti poveri.

Fonte immagine in evidenza: Wikipedia

Altri articoli da non perdere
Poesia della fonte di Cucchi: il ruolo del ricordo | Analisi
Poesia della fonte di Cucchi: il ruolo del ricordo | analisi

Poesia della fonte di Cucchi è un libro del 1993 che presenta vari spunti tematici, dal rapporto padre-figlio, al recupero Scopri di più

Cosa vedere a Budapest in 3 giorni, la guida
Cosa vedere a Budapest in 3 giorni, la guida

Cosa vedere a Budapest in 3 giorni, la nostra guida! Elegante, vivace e accogliente, Budapest è una delle mete più Scopri di più

Cava de’ Tirreni: alla scoperta delle tradizioni della Piccola Svizzera
Cava de' Tirreni

Cava de' Tirreni: un borgo medievale tra storia, tradizioni e folklore Cava de' Tirreni, soprannominata "la piccola Svizzera" per il Scopri di più

Attrazioni di San Francisco, le 5 migliori
Attrazioni di San Francisco

In quest’articolo vediamo quali sono le cinque attrazioni di San Francisco che non devi assolutamente perderti! San Francisco sorge sulla Scopri di più

Zoroastrismo: storia dell’antica religione persiana
Zoroastrismo: storia dell’antica religione persiana

Zoroastrismo: storia, principi e caratteristiche Lo zoroastrismo, o mazdeismo, è una delle religioni più antiche del mondo, fondata dal profeta Scopri di più

3 maggio 1469 – Nasce Niccolò Machiavelli, scrittore e politico italiano

Niccolò Machiavelli nacque il 3 maggio del 1469 a Firenze. Si tratta di una delle personalità più illustri del panorama Scopri di più

A proposito di Antonio Alborino

Vedi tutti gli articoli di Antonio Alborino

Commenta