Il Liberty in Italia è stato un movimento artistico e filosofico che si sviluppò a partire dagli anni Novanta dell’Ottocento caratterizzato dalla libertà con cui gli artisti si esprimono, cioè con scarsi riferimenti a rigidi principi, nell’architettura, nella pittura ma anche nell’arredamento e nei gioielli proprio negli anni in cui ci si avvicinava sempre più alla modernità.
Il periodo in cui nasce il Liberty in Italia e si diffonde è conosciuto come belle époque, anni caratterizzati da un ottimismo diffuso in un futuro di progresso derivante dalle ultime invenzioni scientifiche. Questo ottimismo si esprime nell’arte con uno stile raffinato ed elegante che aveva come elemento principale, indipendentemente dalla branca artistica presa in considerazione, il dominio della linea curva e slanciata verso l’alto: nella pittura spiccano contorni netti, privi di sfumature e ombre, con colori stesi uniformemente, nell’architettura invece emerge il gusto nell’unione di materiali diversi, pensiamo al vetro unito al ferro. Il fenomeno si diffonde in Europa con nomi differenti da un paese all’altro, in Francia questi anni troviamo l’Art Nouveau; in Gran Bretagna invece vi è il Modern Style; in Germania e in Svizzera il movimento prese il nome di Jugendstil, che significa appunto stile giovane; in Russia lo conosciamo sotto il nome di Modern e, in Spagna come Modernismo.
In Italia infine il movimento prende il nome di Stile floreale, prima di essere conosciuto da tutti come Liberty, dal nome dei magazzini inglesi che vendevano oggetti ad esso ispirato. Il Liberty non fu semplicemente uno stile artistico ma un vero e proprio stile di vita che ritroviamo nella grafica, nelle illustrazioni ma anche nell’arredamento, nei gioielli, nel design e nella moda. Il Liberty in Italia ebbe la sua grande celebrazione in occasione dell’Esposizione internazionale d’arte decorativa moderna, che ebbe luogo a Torino agli inizi del Novecento. La città di Torino già poteva vantare un importante edificio con le caratteristiche tipiche di questo stile, cioè la Casa Fenoglio-Lafleur, uno dei migliori esempi di architettura Liberty in Italia. L’edificio riporta l’unione di due materiali: il ferro battuto e il vetro a più colori e le tipiche linee curve dello stile Liberty che richiamano le volute floreali.
Il Liberty in Italia è molto presente anche in altre città come Milano con Casa Galimberti e Hotel Trianon, ma anche a Napoli ad esempio con Palazzo Mannajuolo e la Palazzina Russo Ermollie, e ancora in Puglia, con il Teatro Kuursal a Bari. L’architettura Liberty vede come suo massimo esponente in Italia l’architetto Raimondo D’Aronco, il quale terminò importanti lavori ad Udine e all’estero in particolare ad Istanbul. In pittura lo stile Liberty possiede alcune affinità con i pittori Preraffaelliti e Simbolisti, seppur da questi si distaccava per l’uso di materiali nuovi e uno stile visivo ispirato agli elementi naturali da cui riprende gli andamenti ad onda. Queste ultime stesse caratteristiche le ritroviamo nell’artigianato, in oggetti che presentano ornamenti floreali e stampe di ispirazione orientale e particolarmente piatte. Il Liberty in Italia conosce il suo più importante esponente nell’artigianato con Carlo Bugatti che si distingue per i suoi mobili con forme e curve originali oggi esposti in musei di fama internazionale a New York, Londra e Parigi, ma anche Giorgio Spertini con il suo celebre Vaso ad anfora in ceramica bianca che costituisce un esempio emblematico dell’arte della modernità.
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