La mitologia greca da sempre affascina molti avidi lettori, soprattutto con il noto mito della creazione. Tuttavia, il poeta e studioso di mitologia greca, Robert Graves, narra una storia diversa, quella del mito di Eurinome, il «mito pelasgico della creazione», risalente ad una società preellenica in cui a dominare erano le donne.
Ma entriamo nel dettaglio e scopriamo insieme cosa racconta il mito di Eurinome.
Nell’antica Grecia, Eurinome è figlia di Oceano e Teti, ed è la dea dei prati e dei pascoli d’acqua. Robert Graves, nella sua opera sulla mitologia greca I miti greci, ricostruisce il mito della creazione che tutti conosciamo, adottando la prospettiva dei Pelasgi, ossia gli abitanti della Grecia preellenica, ormai estinti nel periodo della Grecia classica.
Il mito di Eurinome narra dunque di un’epoca arcaica, in cui non c’erano divinità a regnare il mondo, ma una sola Dea universale, Eurinome, creatrice di tutte le cose esistenti. Il suo nome significa, infatti, «colei che regna sugli spazi».
La leggenda narra di come Eurinome sia nata dal Caos primordiale, e non avendo nulla su cui poggiare i piedi, divise il cielo dal mare, intrecciando una danza sulle onde. Il suo movimento produsse un tumulto alle sue spalle del tutto nuovo, che costrinse la dea a voltarsi: il turbinio altro non era che il Vento del Nord, ossia Borea. Eurinome afferrò il vento tra le mani, lo sfregò e lo trasformò in un serpente, Ofione. Riprese poi a danzare, con leggerezza e in maniera sempre più selvaggia, accendendo in Ofione il desiderio di procreare.
Difatti, proprio Robert Graves, nel raccontare il mito di Eurinome, precisa che il Vento del Nord, Borea, è un vento procreatore. Graves scrive: «spesso infatti le cavalle, accarezzate dal suo soffio, concepiscono puledri senza l’aiuto di uno stallone. E così anche Eurinome rimase incinta».
Subito dopo, la dea continuando a danzare sulle onde del mare si trasformò in una colomba e depose l’Uovo Universale. Per ordine di Eurinome, Ofione si avvolse sette volte intorno all’uovo, il quale si schiuse, dando vita a tutte le cose esistenti: il sole, la luna, le stelle, i fiumi, gli alberi e tutte le creature viventi. Tutti figli di Eurinome.
Secondo il mito di Eurinome, la dea dopo aver quasi ultimato la sua creazione si ritirò sul Monte Olimpo insieme ad Ofione. Ma ben presto il serpente, vantandosi di essere l’unico creatore dell’universo, provocò l’ira della dea, la quale decise di colpirlo con un calcio, spezzandogli i denti, e relegandolo nelle caverne sotterranee. Eurinome, a questo punto, procedette alla creazione dei sette pianeti, cui pose a capo un Titano ed una Titanessa. Parliamo di: Mercurio, Venere, Giove, Saturno, Marte, del Sole e della Luna.
Il mito narra, infine, di come il primo uomo ad essere creato fu Pelasgo, il capo dei pelasgi. Egli insegnò a tutti coloro che nacquero dopo come nutrirsi, come cacciare e come fabbricare capanne. I Pelasgi dicevano di essere nati proprio dai denti del serpente Ofione.
Possiamo subito osservare come ci siano delle analogie tra la Bibbia e il mito di Eurinome. Ad esempio, il fatto che la dea Eurinome e il serpente Ofione ricordino il rapporto tra Eva ed il serpente. In entrambi i casi quest’ultimo ha tradito le donne, e mentre nella Bibbia è stato costretto a strisciare sulla terra, nel mito di Eurinome è stato relegato nelle caverne buie e sotterranee.
La mitologia greca è sempre stata affascinante per molti ed è per questo che è importante scoprire antichi miti e leggende, soprattutto versioni meno conosciute come questa che ci offrono una visione su una società preellenica dominata dalle donne.
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