Un uomo che ha contribuito alla nascita di importanti abbazie nell’Europa occidentale e che, grazie alle sue numerose opere, ha contribuito alla ricostruzione di diverse vicende dell’Alto Medioevo: tutto questo è il monaco irlandese Colombano.
La vita del monaco Colombano
Colombano nasce intorno all’anno 543 nella provincia di Leinster, nel sud-est dell’Irlanda. Educato nella propria casa da ottimi maestri che lo avviarono allo studio delle arti liberali, si affidò poi alla guida dell’abate Sinell della comunità di Cluain-Inis, nell’Irlanda settentrionale, dove poté approfondire lo studio delle Sacre Scritture. All’età di circa vent’anni entrò nel monastero di Bangor nel nord-est dell’isola, dove ebbe la possibilità di conoscere l’abate Comgall, un monaco ben noto per la sua virtù e il suo rigore ascetico. In piena sintonia col suo abate, Colombano rispettò la severa disciplina del monastero, conducendo una vita di preghiera, di ascesi e di studio ed è proprio lì che fu ordinato sacerdote. Dopo aver lasciato l’Irlanda con altri monaci per compiere opere missionarie, tra il 575 e il 590 il monaco irlandese Colombano fondò un’abbazia nei pressi di Luxeuil, attuale Luxeuil-les-Bains, nella Francia orientale. Si tratta di un’abbazia che ben presto, iniziò a popolarsi grazie alla presenza di alcuni missionari, che avevano accompagnato Colombano durante il suo viaggio nel continente. Dopo aver vissuto in esilio per diverso tempo, oltrepassò le Alpi e si stabili sull’Appennino ligure dove fondò il famoso monastero di Bobbio, oggi noto come Abbazia di San Colombano. Ed è qui che morirà nel 615.
Le opere del monaco Colombano
Per regolare la vita dei monaci di Luxeuil, il monaco irlandese Colombano, dettò essenzialmente due regole: la Regula coenobialis e la Regula monachorum. La Regula coenobialis è costituita da dieci capitoli e riguarda l’organizzazione generale della vita monastica: per Colombano, ogni momento della giornata dei monaci avrebbe dovuto essere organizzato in modo tale che ciascuno sapesse sempre cosa fare e quale fosse il suo compito specifico. Fondamentale è, infatti, la disciplina che viene anteposta a qualsiasi altra cosa, tranne all’amore di Dio. A questa si unisce poi la discrezione, grazie alla quale il monaco avrebbe sempre saputo quale comportamento adottare nelle diverse circostanze. Al contrario, la Regula monachorum, presenta le diverse casistiche di colpe e le conseguenti punizioni: oltre al digiuno e alla preghiera, il pentimento passa anche attraverso delle punizioni corporali. Ciò avviene perché la vita monastica imposta dal monaco Colombano risente dell’influenza irlandese, monachesimo irlandese noto per essere stato il più severo in termini di disciplina e punizioni. Per questa ragione, le regulae venivano percepite già dai discepoli di Colombano come estremamente rigide ed è per questo che dopo la morte del santo, i suoi successori spesso si dimostreranno incapaci di portare avanti il suo ideale monastico.
Altrettanto importante è la raccolta di diciassette prediche del monaco irlandese che sono state raggruppate sotto il nome di Instructiones. Si tratta, di discorsi che il santo tiene ai suoi monaci, proprio per istruirli su argomenti di natura teologica e morale. Queste prediche risalgono, presumibilmente, all’ultimo periodo di vita di Colombano, ovvero negli anni trascorsi nell’Italia settentrionale tra il 612 e il 615, periodo in cui il monaco irlandese fonda il monastero di Bobbio. Delle diciassette Instructiones sopravvissute, solo tredici sono ritenute autentiche, sebbene vi sia ancora un dibattito in corso tra gli studiosi. All’interno dei suoi discorsi il monaco irlandese Colombano affronta le più svariate tematiche teologiche: un tema caro a Colombano è, ad esempio, la presenza di Dio nel mondo. Secondo il monaco irlandese, Dio, pur avendo creato la natura dal nulla e non essendo da noi conoscibile materialmente, ci è vicino e abita in noi, ma ciò è possibile solo se ci manteniamo puri e ci mostriamo immuni ai peccati. Un altro argomento frequente riguarda la fragilità della vita, un tema che ha alle sue spalle una lunga e consolidata tradizione, ben prima della nascita del Cristianesimo. Tuttavia, il monaco irlandese Colombano riesce a rinnovare questa tematica, portando come esempio le sue stesse esperienze di vita che spesso gli hanno causato sofferenza e lo hanno invitato alla riflessione.
Il monaco irlandese è autore delle Epistolae, vere e proprie argomentazioni teologiche, che si basano su uno studio approfondito della Bibbia. La straordinaria particolarità di queste opere risiede nel fatto che esse sono capaci di rispondere alle esigenze del suo tempo: le Epistolae testimoniamo come Colombano rappresenti perfettamente la figura del monaco che partecipa attivamente alla vita sociale e politica, spesso intervenendo in questioni di grande rilevanza. Tra le Epistolae più polemiche, spicca certamente la prima, che è indirizzata a Papa Gregorio Magno: in essa Colombano affronta un tema delicato e motivo di controversie tra Irlanda e Gallia: la celebrazione della Pasqua. Inoltre, all’interno delle Epistolae, il monaco irlandese Colombano, condanna alcuni costumi ecclesiastici: emerge ancora una volta il rigore morale del monaco e il suo ideale di vita ispirato alla dottrina evangelica.
Il monaco Colombano si dedicò anche alla poesia e lo testimoniano i soli cinque componimenti giunti sino a noi. Il componimento più lungo è il Monosticha, composto da duecentosette versi in esametro e il cui contenuto riguarda una serie di regole e di suggerimenti per condurre una vita pura e poter ascendere al regno dei cieli, dopo la morte. Più breve è invece, l’epistola destinata a Unaldo: una lettera scritta in versi, anch’essi esametri, in cui Colombano invita il destinatario a prediligere uno stile di vita sobrio e a seguire l’esempio di Gesù. Diversa, infine, per contenuto e stile è l’epistola a Fedolio che consta di centocinquantanove versi in cui Colombano, preferisce adoperare la metrica dei Salmi piuttosto che quella dell’esametro. Altra particolarità è la presenza di elementi mitologici, che si fondono con il richiamo alla vita di Gesù e alla fugacità della vita, altro tema “classico” nella produzione letteraria del santo irlandese.
Il monaco irlandese Colombano è stato un personaggio centrale per il suo tempo, un uomo capace di dedicarsi all’attività missionaria, alla politica e al suo ruolo di monaco, facendosi sempre portavoce di valori elevati.
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