Il mostro di Amstetten: il caso Fritzl

Il mostro di Amstetetten

Anche il più grande appassionato di true crime resta scioccato sentendo la storia del mostro di Amstetten (cittadina dell’Austria): Josef Fritzl nel 1984 ha imprigionato sua figlia Elisabeth per 24 anni nel bunker anti-atomico sotto la loro stessa casa, torturandola e facendole violenza sessuale, tanto da avere 7 figli con lei.

Ecco la storia del mostro di Amstetten e di tutto ciò che ha fatto a sua figlia Elizabeth nella sua prigionia, durata ben 24 anni e raccontata da molte produzioni televisive e cinematografiche

L’infanzia di Josef Fritzl non è felice e tranquilla e ci sono diversi eventi che contribuiscono a farlo diventare il mostro di Amstetten: l’ambiente familiare tossico, con i maltrattamenti della madre, il controllo dei nazisti sull’Austria, la perdita del padre durante la Seconda Guerra Mondiale, la prigionia della mamma in un campo di concentramento che lo porta in un orfanotrofio (dove veniva molestato). Al ritorno della madre, dopo la guerra, il carattere della donna risulta peggiorato, e di conseguenza anche gli abusi su Josef, che lo portano ad odiarla e a reagire violentemente nell’adolescenza, invertendo i ruoli e iniziando a torturarla lui stesso. 

La seconda donna della vita del mostro di Amstetten è la moglie, Rosemarie, dalla quale ha due figli e cinque figlie. Josef si assenta per 18 mesi per lavoro e i rapporti familiari iniziano a deteriorarsi, facendo regnare il terrore. Josef, in questo periodo, dimostra comportamenti inquietanti, venendo addirittura arrestato per stalking nei confronti di un’infermiera, che aveva addirittura violentato. La famiglia si trasferisce in una proprietà, una sorta di hotel dove affittano anche delle stanze, ma l’elemento chiave è il bunker sotterraneo che Josef fa costruire, inizialmente per viverci lui da solo, vietando a tutti di entrare.

La vera natura del mostro di Amstetten si rivela soprattutto con la figlia Elizabeth, quando lei aveva solo 11 anni: il suo carattere timido e introverso ricordava a Josef com’era lui a quell’età, durante gli abusi materni, e quindi sente un legame speciale con lei, tanto da diventarne ossessionato e iniziare a violentarla. Nel gennaio del 1983, ormai adolescente, Elizabeth decide di scappare a Vienna, ma viene ritrovata dopo circa 20 giorni. Josef, per paura che scappasse di nuovo (visto che la figlia mostrava l’intenzione di volersi trasferire da una delle sorelle), mette in atto un piano per non perdere nuovamente Elizabeth. Appena tutta la famiglia esce di casa, Josef attira la figlia nel seminterrato e, facendole perdere i sensi, la incatena al pavimento. Intanto, aveva finto che Elizabeth fosse nuovamente scappata, costringendola a scrivere una lettera alla mamma, dove confessava la sua fuga e il suo ingresso in una setta ed essendo maggiorenne non voleva essere cercata. Ogni giorno Josef passa ore nel bunker, dove la ragazza viene violentata e punita se disobbediva, per esempio restando digiuna o al freddo per giorni. Dopo due anni di prigionia, Elizabeth resta incinta una prima volta, ma perde il bambino; una seconda gravidanza arriva dopo pochi mesi e partorisce Kerstin da sola nel bunker.

Kerstin diventa l’unica ancora di salvezza di Elizabeth, mentre il mostro di Amstetten inizia a vedere la sua stessa figlia come una vera e propria moglie, come se fossero una famiglia felice. Tra il 1989 e il 1990, Elizabeth dà alla luce altri due figli, Stefan e Lisa, la quale piange continuamente e, per paura che qualcuno la sentisse, Josef decide di toglierla dalla madre. Infatti, l’uomo prende Lisa e la lascia davanti la sua stessa casa, con una lettera di Elizabeth che chiedeva alla madre di prendersene cura, poiché lei nella setta non poteva farlo. Dopo qualche anno (al decimo di prigionia) e dopo aver costretto Elizabeth a lavorare per allargare il bunker, nasce un’altra bambina, Monica: anche lei ha lo stesso destino di Lisa e viene portata in casa, con un messaggio registrato da parte di Elizabeth per simulare una sua telefonata dove chiedeva di prendersi cura della bambina. Intanto, i figli di Josef rimasti nel bunker continuavano ad ammalarsi per la sporcizia, la mancanza di luce e la muffa, e lui si rifiutava continuamente di portarli da un medico. Questo porta al 1956, anno in cui Elizabeth partorisce due gemelli, Alexander e Michael: quest’ultimo, dopo la nascita, inizia già a stare male e dopo soli 3 giorni di vita, per mancate cure a causa di Josef, muore e il suo corpo viene gettato in un inceneritore, mentre Alexander, come Lisa e Monica, viene portato in casa a 18 mesi. Elizabeth, violentata anche davanti ai figli rimasti con lei, partorisce nuovamente nel 2002, un bambino di nome Felix

Dopo 7 figli e 20 anni, il mostro di Amstetten inizia a cercare un modo per far salire tutti in superficie, considerando anche il fatto che Kerstin, la primogenita, era ormai adolescente. Così finge una nuova lettera di Elizabeth, dove dice alla madre che verso la fine del 2008 sarebbe tornata con altri tre figli (Kerstin, Stefan e Felix). Tuttavia, all’improvviso Kerstin si ammala ed Elizabeth riesce a convincere Josef a portarla da un medico. Dopo 24 anni Elizabeth esce dal seminterrato per la prima volta, tornando nella sua vecchia casa, visto che la madre non c’era. I patti erano quelli di chiamare un’ambulanza e poi ritornare nel bunker, mentre Kerstin sarebbe andata in ospedale. Per spiegare i sintomi della ragazza, Josef finge una nuova lettera ma finalmente i medici iniziano a sospettare qualcosa e coinvolgono la polizia. Inizialmente le accuse sono verso la stessa Elisabeth per abbandono di minori e viene coinvolto un esperto di culti per analizzare le sue lettere (che il padre spediva da un’altra città), ma all’esperto non risulta che ci siano sette in quella zona e tra l’altro nelle sette in genere si abbraccia l’idea di crescere i figli lì, proprio per espandere il culto. Così, i sospetti cadono su Josef che per evitare guai, decide di far uscire Elizabeth per parlare con la polizia.

Elizabeth, terrorizzata da ciò che le potesse fare il mostro di Amstetten, non racconta nulla all’inizio. Durante gli interrogatori, alle minacce della polizia di toglierle i figli, scoppia e dice ogni cosa. In questo modo, Josef Fritzl viene arrestato all’età di 73 anni, nonostante egli si sia sempre ritenuto innocente, anzi, a detta sua, se fosse stato davvero un mostro avrebbe lasciato morire Kerstin invece di portarla in ospedale e che aveva fatto tutto per il bene di Elizabeth, parlando di una relazione consensuale. Ad oggi, l’uomo ha 88 anni e si trova in carcere, mentre Elizabeth e i suoi figli hanno cambiato identità e intrapreso un percorso psicologico per tentare di convivere con la loro sconvolgente esperienza di vita. 

Fonte immagine in evidenza: Trailer ufficiale del film Girl in the Basement

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