Gli Himba, anche chiamati il popolo rosso della Namibia, sono una popolazione nomade che abita nel Kaokoland, nella Namibia settentrionale, che, grazie ai pochi rapporti con gli europei ha potuto conservare intatta la sua cultura peculiare. Oggi scopriremo la loro società e i loro usi e costumi.
Storia del popolo Himba
Il popolo Himba parla la lingua Herrero, appartenente al gruppo delle lingue “Bantu” e, come suggerisce il nome, la loro storia è collegata a quella del popolo Herrero. Gli Himba sono loro discendenti, spostatisi attraverso il fiume Kunene, a causa della minaccia del popolo Nama nel XIX secolo. Da questo momento in poi, si ebbe una vera e propria differenziazione tra gli Herrero e gli Himba. I primi ebbero contatto con i i colonizzatori provenienti dalla Germania e modificarono le loro abitudini, i secondi, grazie anche all’ospitalità ricevuta dai San, conosciuti come Boscimani, ed all’isolamento geografico, mantennero intatte le loro tradizioni e conservano ancora oggi la loro cultura originale.
Cultura degli Himba
Il popolo Himba abita in capanne di forma circolare costruite con fango e sterco e l’insieme di case del villaggio è delimitato da un recinto entro il quale è custodito il bestiame, oltre che il fuoco sacro, controllato dalla donna più anziana del villaggio. All’interno della società si pratica la poligamia. Le donne occupano un ruolo importante, i loro compiti vanno dalla crescita dei figli alla raccolta dell’acqua, mentre gli uomini si dedicano principalmente alla cura del bestiame. Sono frequenti le danze e i riti di passaggio che servono per identificare il successivo passaggio della vita, come quelli collegati alla maturità oppure quelli in onore degli antenati o del Dio Mukuru. Il popolo Himba presenta alcune caratteristiche particolari nel vestiario e nelle tradizioni, rendendoli facilmente riconoscibili. Sia gli uomini che le donne cospargono il proprio corpo e i capelli di una particolare tintura rossa chiamata otjize che viene applicata due o tre volte al giorno ed è fatta con ocra, grasso ed erbe aromatiche, avente molteplici funzioni: protegge la pelle dalle alte temperature, essere usata come detergente o essere usata dalle donne per un fattore puramente estetico, donando loro una carnagione color terracotta. Nella società Himba, anche i capelli rivestono un ruolo di particolare importanza. Le acconciature cambiano a seconda dell’età e dello status delle persone: nel caso dei ragazzi non sposati, questi portano i capelli rasati, con un unico ciuffo di capelli al centro che pettinano all’indietro. Diventando grandi ed entrando nell’età in cui possono sposarsi, la treccia viene divisa in due e, dopo il matrimonio, i capelli vengono coperti con un cappello. Anche nel caso delle donne vi sono delle tradizioni molto specifiche per quanto riguarda i capelli: da bambine portano due treccine, da giovani donne (non sposate), tante trecce e dopo il matrimonio viene aggiunto un copricapo, posto al centro della testa dalla forma che ricorda delle corna di capra. Inoltre, presso il popolo Himba è tradizione che, dopo la nascita del primo figlio venga regalata alla neomamma una conchiglia proveniente dai mari dell’Angola, che ella posizionerà tra i seni come simbolo di fertilità. L’estetica, come possiamo immaginare, riveste un ruolo importante nella cultura Himba e ciò si evince anche nei coloratissimi accessori, fatti per lo più in cuoio, ferro e rame e nei gonnellini fatti di pelle di capra.
Fonte immagine in evidenza: Wikipedia (foto di Hans Stieglitz)