Il popolo Mursi: storia e cultura

Popolo Mursi

Sarà capitato a molti di voi di vedere, in qualche documentario che riguarda i popoli africani, delle donne che indossano dei piatti labiali molto particolari e coloratissimi. Si tratta delle donne del popolo dei Mursi. Oggi scopriremo la storia e la cultura di questo popolo. 

Storia del popolo Mursi

Il popolo nomade dei Mursi abita nel Parco Nazionale del Mago, nella valle del fiume Omo che si trova nell’Etiopia sudoccidentale in Africa, a circa 100 chilometri dal confine con il Kenya. Il popolo è formato attualmente da circa 5000 individui, ed è costituito principalmente da pastori che parlano la lingua mursi, classificata all’interno delle lingue surmiche.

Ricostruire la storia di questo popolo prima del 1896 (ovvero l’anno in cui Vittorio Bottego, un esploratore italiano li incontrò) risulta parecchio difficile poiché non si hanno a disposizione dei documenti scritti, ma solo racconti orali. Questi racconti narrano dell’esigenza del popolo, sin dall’antichità, di trovare dei luoghi freschi e vicino a fonti d’acqua, esigenza che lo portò a stabilirsi sulla sponda orientale del fiume Omo (evento che gli storici datano a circa 200 anni fa), dove vennero a contatto anche con altri popoli.

Il punto di svolta più importante nella loro storia si ebbe con l’arrivo di Vittorio Bottego grazie al quale siamo in possesso di maggiori informazioni sul popolo. Da questo momento in poi siamo a conoscenza di ulteriori fatti storici che riguardano i Mursi, come la migrazione a nord, l’epidemia di peste bovina e vari problemi che hanno dovuto affrontare, quali gli scontri con altri popoli e la siccità. 

Cultura del popolo Mursi

I Mursi vivono in genere in villaggi costruiti vicino ad una fonte d’acqua e alle foreste che hanno lo scopo di garantire l’ombra e procurare tutto il necessario per la sopravvivenza. I villaggi sono costituiti da circa una dozzina di capanne costruite con erba e legno.

Popolo guerriero, è ritenuto tra più forti della valle dell’Omo ed è suddiviso in due clan principali: i Kutame e gli Shaka e in 14 sottoclan. In virtù dell’importanza che la forza fisica riveste all’interno di questo popolo, i giovani in età adulta si affrontano in combattimenti e duelli cerimoniali detti Thagime, che possono durare anche molti giorni, con l’ausilio di pali in legno chiamati Donga allo scopo di dimostrare il proprio valore di fronte al gruppo e alla potenziale partner.

Presso questo gruppo etnico riceve particolare importanza la pittura del corpo e la scarificazione, quest’ultima in voga sia negli uomini che nelle donne (anche se vi sono alcuni tipi di scarificazione destinata solo per gli uomini) e che ha sia uno scopo ornamentale che di dimostrazione di coraggio.

Presso il popolo Mursi non è presente la pratica della circoncisione o della mutilazione genitale femminile e la libertà sessuale prima del matrimonio è accettata e persino comune. 

Le donne Mursi e la tradizione dei dischi labiali

Il popolo Mursi sono uno degli ultimi popoli africani che conserva ancora la tradizione di inserire dei dischi labiali chiamati debhinya nel labbro inferiore delle donne, considerandolo un modo per abbellire il proprio corpo. Questa pratica sta ad indicare anche l’ingresso delle ragazze nella vita adulta: attorno ai 15 anni, infatti, viene applicata una piccola incisione di circa 1-2 centimetri e poi la si allarga progressivamente per circa un anno fino a permettere l’inserimento di un disco che in genere è fatto in legno o argilla e che ha un diametro di circa 15 centimetri, ma che in alcuni casi può arrivare fino ai 25. Per facilitarne l’inserimento è comune l’asportazione degli incisivi.

La dimensione del labbro determina il valore e il prezzo della donna, che può arrivare fino a 50 capi di bestiame. Questi piatti possono essere poi decorati e sono indossati dalle donne non sposate per attrarre l’attenzione del potenziale futuro marito e in età fertile perché il movimento del labbro viene ritenuto molto piacevole e attraente. In generale, però, le donne sposate del popolo Mursi lo indossano solo in occasioni particolari come i balli e questo rappresenta una ulteriore conferma che il piatto abbia il compito di attrarre il potenziale partner. I piatti, infatti, venivano inizialmente ritenuti un modo per scoraggiare il rapimento delle donne, ma ad oggi  sono semplicemente sinonimo di fascino e fertilità. 

Fonte immagine in evidenza: Wikimedia Commons (foto di Lourdeschr)

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