Il regno Yamatai è ancora oggi tra gli argomenti di ricerca più dibattuti di storici e archeologi. Nonostante la scarsità di fonti storiche, il regno Yamatai e la regina Himiko sono argomenti di estremo fascino ed importanza per il Giappone odierno e per la storia dell’antichità mondiale.
Il regno Yamatai: la storia
Il regno Yamatai fu uno dei numerosi regni presenti in Giappone nei primi secoli d.C., presumibilmente ebbe inizio nel 220 e fine nel 280, circa nell’anno della morte della sacerdotessa Himiko, regina del regno. Secondo le fonti storiche, vi sono due ipotesi riguardo la località del regno: la prima riguarda le attuali prefetture di Osaka, Nara e Kyoto; la seconda, invece, riguarda il settentrione dell’isola del Kyushu.
Il Wei Zhi (la Cronaca dei Wei, testo di cronaca della storia dell’antichità redatto circa nel 445) narra del regno Yamatai come di una grande potenza locale, diventata tale grazie alla conquista di circa trenta regni confinanti, in stretti rapporti con la Cina e con il regno di Silla coreano. Il regno fu riconosciuto dalla Cina in seguito ad un tributo portato all’Imperatore Wei dalla sacerdotessa e regina Himiko, un personaggio ancora oggi avvolto dal mistero insieme al suo regno.
La regina Himiko: la prima imperatrice giapponese
Nonostante il suo nome non compaia nella lista dei 125 imperatori giapponesi, la figura di Himiko è oggi molto importante per definire al meglio la storia dell’antichità giapponese. Il Nihonshoki, un testo antico di cronache giapponesi redatto nella seconda metà del VIII secolo in trenta volumi, individua la figura della sacerdotessa Himiko nell’imperatrice Jingū Kogo (215-270), madre dell’imperatore Ōjin. Gli studiosi, però, non sono convinti. Il Nihonshoki, come l’analogo Kojiki, non sono considerate fonti molto attendibili perché uniscono il mito alla storia.
Di fatti, la storia non è ancora riuscita a ben individuare la figura stessa di Himiko, la sciamana del regno Yamatai: il nome, dal significato figlia del Sole, poteva effettivamente indicare diverse figure dato che in Giappone – tra gli ultimi secoli dell’epoca Jomon e i primi secoli dopo Cristo – non erano rare le società matriarcali. Un testo di cronache antiche coreane, il Samguk Sagi (Storia dei Tre Regni di Corea) del XII secolo narra di una sacerdotessa giapponese che aveva intrapreso rapporti commerciali con il re coreano Adalla nel 172, quindi una periodicità fuorviante rispetto alle altre fonti della regina Himiko in questione. Non è in dubbio, per questo, che siano molte le Himiko all’interno della storia antica ed è per questa ragione difficile individuare con precisione la figura della regina del regno Yamatai.
Perché non ci sono abbastanza fonti?
La mancanza di fonti scritte giapponesi riguardo la regina Himiko e il regno Yamatai è dovuta all’assenza degli ideogrammi cinesi nel giapponese antico. La lingua giapponese precedente all’importazione della scrittura cinese diffusasi insieme al buddhismo è ancora oggi un mistero, data la mancanza di qualsiasi fonte che possa ricondurre al giapponese antico. Ad ogni modo, dalle fonti cinesi, si narra che alla morte della regina Himiko sia stata costruita un’imponente tomba ricca di tesori e che insieme a lei siano stati seppelliti vivi cento donne e cento uomini della sua servitù. Ad oggi, gli scavi archeologici non hanno ancora individuato resti che possano essere ricondotti alla tomba della regina, ma i progressi dell’archeologia sul regno Yamatai non si sono fermati.
I progressi archeologici per il regno Yamatai
Nel 2014 a Makimuku, in Giappone, nuovi scavi archeologici hanno scoperto resti che potrebbero ricondurre al palazzo della regina Himiko del regno Yamatai. Nel 2009, nel medesimo scavo sono emersi i resti di un edificio della prima metà del III secolo d.C., uno dei più grandi mai ritrovati in Giappone. Molte sono state le supposizioni riguardo all’appartenenza di queste scoperte al regno Yamatai, anche perché il sito di Makimuku è stato designato come sito storico dal governo giapponese e si trova vicino l’antica capitale giapponese Nara, una delle città in cui si suppone vi sia stato l’antico dominio del regno Yamatai.
Fonte immagine: Pixabay