La giada nella cultura cinese è venerata come in nessun’altra civiltà. Si tratta di un materiale più tenero della giadeite, utilizzata per creare gioielli; questo parve talmente importante nel tardo Neolitico che parliamo per l’appunto di ‘età della giada’. Le armi venivano precedentemente costruite in pietra ma, al tempo dell’Imperatore Giallo, queste venivano forgiate con la giada. L’estrema durezza – che la rendeva difficilmente lavorabile – e soprattutto la sua resistenza e bellezza, fecero sì che divenisse il materiale preferito per la creazione di gioielli ed oggetti di culto. I sepolcri dell’età del Bronzo venivano sfarzosamente corredati di oggetti di giada, anche se ad essa veniva attribuita soprattutto una potenza magica nel culto dei morti. Spesso, gli oggetti di giada venivano infilati nella bocca o in altri orifizi dei morti allo scopo di impedirne la putrefazione. La giada nella cultura cinese è una pietra totalmente intagliata con strumenti di metallo di grande precisione; con essa venivano costruiti – ad esempio – dischi, pendenti o blocchi di forme tonde o quadrangolari. La giada ancora oggi è considerata il materiale dell’immortalità.
Il bronzo, a differenza della giada, era invece il metallo per eccellenza. Si tratta di una lega formata da stagno e rame. Molti oggetti iniziano ad essere realizzati già nel 2000 a.C. e svolgevano un ruolo importante nei riti. I bronzi dell’antica Cina, come le deliziose caraffe, le coppe ed i tripodi con le loro decorazioni geometriche o zoomorfe, sono tra i più raffinati dell’arte mondiale. L’arte cinese del bronzo fu diffusa anche per la sua tecnica. In epoca Shang e Zhou le decorazioni erano perlopiù zoomorfe, con draghi, serpenti, uccelli e cicale; particolare era soprattutto la maschera di una smorfia vorace e aggressiva, che più tardi venne chiamata taotie. In epoca Zhou, inoltre, molti di questi vasi cultuali avevano delle iscrizioni che non erano i nomi della divinità a cui era dedicato, ma il motivo della donazione: una campagna di guerra, un’erede al trono etc.
Oggi disponiamo di 10.000 iscrizioni in bronzo di epoca Shang e Zhou. In epoche poco successive si arrivò alla ghisa e all’acciaio, ottenuti mediante l’aggiunta di piombo. Da non tralasciare che lo stesso acciaio si ricava dalla ghisa liquida, che proviene da un altoforno. Ad esso vengono poi aggiunti alcuni materiali impiegati (come calce, dal calcare), allo scopo di rendere più dense tutte le impurità, che in seguito diventano scorie facilmente asportabili. Tuttavia, benché la distinzione intercorrente tra acciaio e ghisa sia data dalla quantità di carbonio, entrambi i materiali paiono avere una buona resistenza alla compressione. Oggigiorno la ghisa è impiegata in tantissimi oggetti da cucina, oppure in alcuni elementi architettonici come scale a chiocciola, ringhiere, cesti della spazzatura ed appendiabiti. L’acciaio, invece, è attualmente utilizzato in tutti gli ambiti economici e produttivi, ossia nell’industria, nell’elettronica, nella meccanica, nell’edilizia, negli oggetti d’uso quotidiano e infine negli imballaggi.
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