Illustratore: chi è, cosa fa e come diventarlo

Illustratore: chi è, cosa fa e come diventarlo

Illustratore: un lavoro dai molteplici sbocchi, dagli studi, all’attrezzatura a che tipo di skills sono richieste.

Fare l’illustratore nel 2023 non è – quasi – più un un problema: moltissimi giovani decidono sempre più spesso di inseguire una propria passione cercando di renderla un vero e proprio lavoro. Molto spesso però ci si può ancora sentire rivolgere critiche o domande poco incoraggianti che tendono ad incoraggiare una incertezza futura, soprattutto finanziaria. Come si può ovviare dunque a queste domande scomode, sulla decisione di lavorare come illustratore, le quali magari a loro volta possono minare i propri sogni e desideri, trasformando queste incertezze in realtà? Essere preparati sul futuro, rendendo chiare e certe le proprie idee, aspirando ad un piano ben ideato, è un lavoro un po’ difficile ed ecco che questo articolo può essere un po’ d’aiuto.

Partiamo col rispondere ad una delle domande più gettonate: si deve per forza avere un background di studi vasto e complesso per essere illustratore?
La risposta è no. Essere artista significa essere capace di riprodurre e completare task in una maniera efficiente avvalendosi della propria immaginazione, ma anche di tutte le nuove tecnologie che abbiamo a disposizione. Quindi un buon illustratore, oltre a conoscere e praticare le tecniche basilari come la pittura, l’acquerello e tecniche miste (pastelli, gessetti, collage, ecc), è anche competente nell’utilizzo di alcuni dei software più popolari in commercio (Photoshop, Illustrator, ecc).

Un altro plus degli illustratori è sicuramente avere in proprio possesso una tavoletta grafica (o iPad) che consente di facilitare il lavoro di disegno e rifinitura di un’opera, passando facilmente dal foglio allo schermo. Alcune delle migliori sono:

  • Wacom Intuos (disponibile in misura S o L), ideale per chi inizia ad approcciarsi al mondo dell’illustrazione grafica e che non ha ancora raggiunto una manualità tale da farlo sentire a proprio agio davanti ad uno schermo più impegnativo. La tavoletta è dotata di una superficie connessa a pc via Bluetooth o USB che permette di disegnare su schermo con un po’ di coordinazione tra mano e occhio. All’inizio può sembrare complesso, ma dopo qualche utilizzo verrà molto naturale progredire. I prezzi variano in base alla misura, ma con meno di 60 euro è possibile iniziare ad affacciarsi a questo mondo;
  • Huion KamVas, una tavoletta con schermo, ad un prezzo abbordabilissimo e dalle recensioni ottime. Essa permetterà all’utente con esperienza di passare al disegno su schermo, migliorando ancora di più la propria tecnica, lasciando spazio alla creatività e alla sperimentazione;
  • Wacom Cintiq, la Ferrari delle tavolette grafiche, anzi, degli schermi/computer. Un vero e proprio pc, dalle più disparate dimensioni, che permetterà una esperienza super professionale ed unica, anche per via del prezzo, pari a quello di un Mac.

Arrivare a possedere le competenze e le attrezzature sopraelencate è, dunque, sicuramente un buon inizio.

Cos’altro occorre quindi?

Bisogna capire e concentrarsi su cosa si intende davvero per “illustratore”. È facile dire «a me piace disegnare e vorrei vivere della mia arte», ma bisogna anche capire in che ambito si vuol lavorare. Ed ecco che in questo senso, questo articolo si pone come obiettivo quello di far un attimo chiarezza.

Cosa può fare un illustratore?

L’arte è una delle forme più utilizzate in tutti i media che usiamo, vediamo, amiamo nel corso di una singola giornata. Spesso le persone pensano che l’artista equivalga al pittore, disegnatore, fumettista, ma non è affatto così. Un illustratore può lavorare, in maniera classica, presso un editore, disegnando storie scritte da scrittori terzi, ma potrebbe anche cimentarsi nello scrivere, illustrare e pubblicare una propria opera inedita.

L’illustrazione può essere anche adoperata in campo pubblicitario, per illustrare brochure, o in campo giornalistico e per testate online.
Un illustratore può anche specializzarsi nel campo dei videogiochi: come background artist, character designer o prop designer. E ancora, l’illustratore può essere colui che sviluppa app, combinando conoscenze di programmazione a quelle dell’utilizzo di gaming app.

Infine, illustratore è anche colui che può decidere di sviluppare un proprio business come singolo, mettendo su una propria azienda e autoprodurre (magari col sostegno di fornitori esterni) articoli di uso giornaliero o speciale. Alcuni strumenti utili sono i business online (come Etsy) e la possibilità di autoprodurre grafiche per agende, quaderni e simili, sfruttando piattaforme di print on demand come Amazon KDP. La produzione di prodotti propri è una delle pratiche più comuni per chi ama essere libero da vincoli di agenzie e datori di lavoro esterni, non dovendo però rinunciare ad un incasso fisso e duraturo nel tempo.

Ovviamente in questo ambito, i social vengono ad essere strumenti di aiuto e sostegno, sia per entrare a far parte di communities in cui condividere la propria esperienza, chiedere consigli o semplicemente confrontarsi, sia per sfruttare hashtag e tags a favore di un raggiungimento di obiettivi più ampi: convertire followers in clienti, ricevere richieste di sponsorizzazione e collaborazione, costruire una presenza stabile su internet rendendo il proprio marchio riconoscibile.

Insomma, il lavoro di illustratore è cambiato e cambia di giorno in giorno, perché agli artisti – come alle scale di Hogwarts – piace cambiare. La crescita professionale è sì direttamente proporzionale alla propria esperienza e bravura nell’ adattarsi, ma è anche strettamente connessa alla coltivazione costante del proprio talento.

Perché non è vero che per essere artisti bisogna nascerci, in quanto nessuno nasce con le mani magiche (in stile Matilda sei Mitica) e dotate di poteri sovrannaturali. L’artista, l’illustratore, è colui che si concentra sul proprio interesse, trasformandolo da semplice hobby a lavoro degno di tale nome e, per fare ciò, è necessaria dedizione, voglia di apprendere e tanta, ma tanta pazienza.

Fonte immagine: Pixabay

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