Gli insetti sono tra le creature più piccole esistenti al mondo e rappresentano una parte fondamentale nell’ecosistema. Nonostante ciò, molte specie di insetti rappresentano una minaccia per l’essere umano, soprattutto a causa della loro componente velenosa, talvolta letale.
Ecco una top 5 degli insetti velenosi più pericolosi al mondo
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La vespa orientale
Una dei maggiori esponenti di letalità tra gli insetti velenosi, è conosciuta anche come calabrone assassino e appartiene all’ordine degli imenotteri. Seppur la puntura letale sia una caratteristica dei soli esemplari femmina, queste vespe giganti sono una vera e propria minaccia in particolare nei riguardi dei soggetti allergici alle punture di imenotteri: nei casi più estremi, una puntura di questo insetto può causare shock anafilattico, grave infiammazione, arresto cardiaco e successiva morte.
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Il bruco assassino
Seppur dopo lo stadio di metamorfosi si trasformi in una bellissima e innocua falena, il bruco assassino nel suo stadio larvale è uno degli insetti più letali che abita le Americhe. Appartenente alla specie dei lepidotteri, il bruco raggiunge i 5cm di lunghezza. Il suo aspetto è caratterizzato da un colore che varia dal marrone al verde o al grigio, tutto ricoperto di aculei. Questi ultimi si staccano rapidamente al contatto e rilasciano un potente veleno, penetrando nella pelle umana. Tale veleno è così letale che può impedire al sangue di coagulare, nonché devastare gli organi interni e causare emorragie cerebrali.
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Vedova nera
Tra gli insetti più velenosi al mondo, va sicuramente nominata la vedova nera: ragno velenoso per eccellenza. Va ribadito, comunque, che solo gli esemplari femmina sono pericolosi per l’uomo, anche se raramente uccide le persone. Ci sono svariati tipi di ragni vedova, tra cui quella meridionale, occidentale, settentrionale, così come le vedove rosse, grigie o marroni. La specie è diffusa in tutto il mondo, a eccezione dell’Antartide. Le femmine di vedova nera sono solitamente nere, con la caratteristica macchia rossa (o bianca, o marrone) sul dorso. Seppur siano di dimensioni ridotte, il loro veleno è molto potente e contiene una neurotossina che può causare dolore, rigidità muscolare, vomito ed eccessiva sudorazione. I sintomi durano generalmente dai 3 ai 7 giorni.
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Scorpione rosso indiano
Aracnide predatore, lo scorpione rosso indiano vive all’aperto in climi maggiormente tropicali, ma può sopravvivere anche in condizioni desertiche. Solitamente, lo scorpione punge solo per difesa o se provocato e la maggior parte delle punture non si rivelano letali. Il veleno dello scorpione contiene una neurotossina, che appunto agisce sul sistema nervoso umano e può, nel peggiore dei casi, causare un arresto cardiaco. Questa specie di scorpione in particolare ha il pungiglione più potente di qualsiasi altro scorpione: nella maggior parte dei casi, le vittime sperimentano nausea estrema o addirittura fluido nei polmoni, che può essere fatale se non trattato tempestivamente.
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Ragno violino
Il ragno violino è di natura una creatura solitaria che abita luoghi umidi, specialmente scantinati o soffitte, ma è localizzabile anche all’aperto. Di norma, il suo morso non provoca la morte; d’altra parte, il morso del ragno violino è di tipo necrotico, ossia uccide i tessuti. Di conseguenza, il morso può causare una ferita molto profonda nella pelle. Nei casi estremi, il veleno può causare lo scoppio dei globuli rossi o rendere necessaria l’amputazione, se la ferita raggiunge il suo stadio più grave. Il trattamento contro questo tipo di veleno comporta l’applicazione del ghiaccio, immobilizzazione dell’arto (eventualmente) o un vaccino per l’antitetanica.
Immagine in evidenza: pixabay