La Kefiah o كوفية, kūfiyya è un copricapo tipico nella tradizione araba e nella zona mediorientale, che comprende anche paesi non arabi come la regione curda della Turchia, dove è conosciuto con il nome poshu o pushi.
Kefiah nella tradizione araba: cos’è?
La Kefiah è generalmente fatta di seta, cotone, lana o lino, a scacchi neri e bianchi, ma può essere anche rossa e bianca o blu e bianca. Viene indossata in modo tale che ricada sulla nuca passando per il lato del collo mentre la restante stoffa deve essere messa in modo da cadere sulle spalle e per farla reggere attorno alla fronte viene utilizzata una corda intrecciata di cotone, chiamata عقال, ʿiqāl. Molto importante è l’uso che ne viene fatto come simbolo di resistenza palestinese contro l’occupazione israeliana, quindi come simbolo di solidarietà.
Kefiah: la storia
È proprio negli anni trenta che la Kefiah nella tradizione araba diventa simbolo di patriottismo e resistenza palestinese particolarmente indossato durante la grande rivolta araba del 1936, in contrapposizione al fez, un altro genere di copricapo tipico del Marocco. In seguito la Kefiah ha simboleggiato Yasser ‘Arafat, un importante figura politica mondiale di spicco, nonché ex presidente della Palestina. Un’altra importante figura a cui viene associata la Kefiah è una donna dell’armata del Fronte Popolare per la Liberazione Palestinese, Leila Khaled, la quale la indossava nel modo in cui va indossato l’hijab. Oggi, è addirittura importato in Cina, dove negli anni 2000 i produttori cinesi hanno provocato il fermo dell’attività di produzione di molti laboratori palestinesi. Nonostante ciò, in Palestina rimane ancora ultima tessitoria di Hebron e di tutto il territorio palestinese, che continua ad ampliare le sue vendite.
Kefiah nella tradizione araba: come simbolo patriottico
I colori della Kefiah bianca e nera vengono associati all’OLP, alla prima intifada e ad al Fath cioè i movimenti nazionalisti palestinesi; quella rossa e bianca invece veniva utilizzata dai movimenti marxisti palestinesi. Secondo altre fonti, il colore bianco e rosso è associato ai nomadi beduini del Vicino Oriente. Ma cosa simboleggiano i motivi cuciti sulla Kefiah? Le strisce nere ondulate rappresentano la forza, la resilienza e la perseveranza del popolo palestinese, le strisce nere piene rappresentano le vie naturali e degli scambi commerciali, le reti nere rappresentano i marinai palestinesi e il Mar Mediterraneo.
Kefiah nella tradizione araba: l’etimologia del termine
Il nome può essere traslitterato in modi diversi che hanno pronunce diverse: keffiyeh, keffiyah, keffiya, kaffiya, kefiah. Questo dimostra che la lingua araba varia da regione a regione e da paese a paese. Comunque, l’origine del termine viene dal nome della città di Kufa o الكوفة , in Iraq. In Arabia Saudita e in Bahrain, quindi nelle regioni che si affacciano sul Golfo Persico, viene chiamata ghutra o hatta, shemagh o sudra. I primi ad utilizzare questo copricapo, oltre i beduini, in epoca moderna sono stati i miliziani non solo palestinesi, ma anche britannici, italiani e statunitensi, come copertura anti-sabbia.
fonte immagine: Wikipedia