L’arte etrusca appartiene, come si può ben comprendere dal nome, agli etruschi, un antico popolo stanziato in Etruria. L’Etruria era quel territorio compreso tra Tevere (a sud), Arno (a nord) e Mar Tirreno (a ovest) ma si protrae anche in Emilia-Romagna, Veneto, Lombardia e in piccola parte in Campania. L’arte etrusca si sviluppò tra il X e il I secolo a.C., attraversando diverse fasi stilistiche e produttive, influenzate anche dai contatti con altre civiltà del Mediterraneo.
Periodo villanoviano (X-VII secolo a.C.): l’arte geometrica e funeraria nell’arte etrusca
Il periodo villanoviano è quello compreso tra il X e il VII secolo a.C. e si caratterizza per la notevole enfasi che dà all’arte funeraria: corredi perlopiù sobri, urne a forma di capanna e lavorazione della ceramica a impasto con decorazioni geometriche; infatti, oltre ad utilizzare il termine “villanoviano” per indicare questo periodo, possiamo utilizzare anche il termine “geometrico”.
Periodo orientalizzante (VIII-VI secolo a.C.): influenze esterne e nuovi stili
Il periodo orientalizzante va dal VIII secolo al VI secolo a.C. Qui gli etruschi cominciarono ad avere contatti con civiltà diverse e ad importare merci provenienti dalla Grecia e dal Vicino Oriente. Le produzioni artistiche di questo periodo vedono prevalere elementi ornamentali e animali al contrario della contemporanea arte greca in cui prevaleva più l’aspetto narrativo della rappresentazione.
Periodo arcaico (580-480 a.C.): la dodecapoli etrusca e l’evoluzione dell’edilizia
Il periodo arcaico ha inizio nel 580 a.C. e termina all’incirca nel 480 a.C. In questo periodo emerse la dodecapoli etrusca e venne messa in atto una nuova organizzazione politica: il potere ormai non apparteneva più al sovrano ma assunse una forma oligarchica. Fondamentali sono lo sviluppo sempre più evidente dell’edilizia che comincia ad occuparsi anche della costruzione di templi e la produzione di vasellame caratterizzata dal nuovo costume del simposio.
Periodo classico o età di mezzo (480-320 a.C.): crisi e raffinatezza artistica
Il periodo classico è compreso tra il 480 e il 320 a.C. Questo fu un periodo di crisi per l’arte etrusca, dovuto alla sconfitta della battaglia di Cuma. Nonostante ciò, a Chiusi si diffusero sempre più le forme proto-classiche e fidiache; anche la lavorazione del bronzo venne raffinata e portata ad una precisazione di alti livelli: un esempio è il lampadario presente nel Museo dell’Accademia Etrusca a Cortona. Sempre per quanto riguarda la lavorazione del bronzo, caratteristici erano gli specchi etruschi che venivano decorati o a incisione o a rilievo.
Periodo ellenistico (dal 280 a.C.): tradizione e innovazione nella produzione di urne e sarcofagi
Il periodo ellenistico che ha inizio dopo la pace romana del 280 a.C, riprende la tradizione artigianale che precedentemente si occupava della costruzione di urne e sarcofagi, aggiungendone però le novità importate soprattutto da Tarquinia: le urne cominciarono ad essere riprodotte con la tecnica dello stampo e dipinte con colori più vivaci; i materiali utilizzati variavano dall’alabastro al tufo e in base a chi fosse destinata la committenza, cambiavano le tematiche dei rilievi. Per le classi alte erano frequenti i temi legati alla mitologia greca, per quelle basse i temi erano più locali e popolari.
L’oreficeria etrusca: tecniche raffinate e materiali preziosi dell’arte etrusca
Gli etruschi erano anche abili orefici. Gli artigiani, infatti, erano abili lavoratori di metalli preziosi; le tecniche di lavorazione da essi utilizzate provenivano dal Vicino Oriente e comprendevano il repoussé, l’incisione, la granulazione e la filigrana. Gli oggetti che ne venivano fuori erano utilizzati soprattutto per il corredo funebre e variavano a seconda della classe sociale d’appartenenza del defunto. Nel VI secolo a.C gli oggetti vennero perfezionati e abbelliti con delle pietre preziose. Tipici dell’oreficeria etrusca erano gli orecchini a bauletto e le corone con foglie in lamina d’oro.
Fonte immagine: Di riccardo from grosseto, italia – Wikipedia