L’immagine della cultura dei gitani evoca l’idea di un popolo spensierato, che vive la vita senza regole e restrizioni. Sebbene molti lo siano, non tutti i gitani rom sono nomadi; non tutti vivono in roulotte, tende o vagoni. Puoi avere fissa dimora e fare ancora parte della cultura dei gitani. La verità è che negli ultimi 1000 anni, i gitani si sono spostati da un paese all’altro principalmente a causa della persecuzione e della schiavitù. La cultura dei gitani appare tanto attraente quanto ricca di misteri. Cerchiamo di esplorarla insieme!
Il concetto di marime
La stragrande maggioranza delle leggi rom ruota attorno alla convinzione che l’universo sia separato in ciò che è pulito e ciò che è sporco (marime). Essere marime, o entrare in contatto con cose marime, può causare una serie di condizioni tra cui sfortuna, malattia e morte. L’elenco di ciò che la cultura dei gitani ritiene marime è infinito. Sono marime, ad esempio, i liquidi che escono dal corpo (urina ecc.), i roditori, i rettili o tutto ciò che tocca il suolo. Poiché i Rom vivono dispersi tra altre popolazioni in molte regioni diverse, la loro cultura etnica è stata influenzata dall’interazione con la cultura della popolazione circostante. Tuttavia, ci sono alcuni aspetti unici e speciali nella cultura dei gitani.
Credenze spirituali
I Rom non seguono una sola fede; piuttosto, spesso adottano la religione predominante del paese in cui vivono. Alcuni gruppi sono cattolici, musulmani, pentecostali, protestanti, anglicani o battisti.
Ospitalità
Tipicamente, i Rom amano l’opulenza. La cultura dei gitani enfatizza l’esibizione di ricchezza e prosperità. Le donne tendono a indossare gioielli d’oro e copricapi decorati con monete. Le case sono arredate spesso con quadri di icone religiose, con fiori freschi e ornamenti d’oro e d’argento. Queste esibizioni sono considerate onorevoli e un segno di buona fortuna. Anche condividere il proprio successo è considerato onorevole e gli ospiti, danno prova di ospitalità, offrendo cibo e regali. La generosità è vista come un investimento nella rete di relazioni sociali su cui una famiglia può aver bisogno di fare affidamento in tempi difficili.
Musica nella cultura dei gitani
Non esiste un modello ritmico o una struttura armonica che unisca tutta la musica gitana. Gli stili praticati dalla cultura dei gitani sono innumerevoli e spesso non hanno molto in comune tra loro, se non con la musica di una data regione geografica. Perché, allora, il termine musica gitana è così convincente per il pubblico? Una risposta sta nei modi in cui i musicisti rom tendono a trasformare anche gli stili con cui avevano poco o nulla a che fare con le loro origini. Questo può essere comparato al modo in cui gli artisti afroamericani hanno lavorato con gli stili europei durante lo sviluppo del jazz. Virtuosismi, cambi di tempo, gradi di scala alterati e strutture armoniche più complesse sono tra gli elementi che Rom e Sinti spesso aggiungono alla musica esistente. Altrettanto importante, gli artisti rom sono maestri nel mescolare generi storicamente separati. Un filo conduttore, che attraversa una serie di stili romanì (che possono essere fatti risalire al subcontinente indiano) è l’uso di vocaboli percussivi, o anche “sillabe senza senso“. In effetti, le percussioni orali sono un segno distintivo dello stile che è innegabilmente unico per i Rom. Un’altra pratica che accomuna gran parte della musica romanì è la danza, alcune delle quali spesso possono essere rintracciate anche nelle terre dell’est dell’Europa. Anche alcuni gruppi rom che, sembrano non aver avuto contatti tra loro per centinaia di anni, (a giudicare dalle differenze di dialetto, musica e credenze) hanno in comune certi movimenti di danza e testi di canzoni in lingua rom. Ecco solo qualche curiosità sulla cultura dei gitani, e a te, piacerebbe saperne di più?
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