La guerra di Troia: storia, mito e personaggi del celebre conflitto
Una guerra sanguinosa, quella di Troia, combattuta tra gli Achei, appartenenti alla civiltà micenea, e i Troiani, presumibilmente verso la fine dell’età del bronzo, quindi tra il 1300-1200 a.C., in una città chiamata Troia, o Ilio, situata nell’attuale Turchia, più precisamente in Anatolia, nella regione della Troade. La guerra di Troia, nota anche come conflitto troiano, assedio di Troia o guerra decennale, è uno degli eventi più celebri della storia e della mitologia greca, un evento avvolto nel mistero e oggetto di continui studi e ricerche archeologiche, volte a stabilire il confine tra mito e realtà.
Le fonti della guerra di Troia: tra Omero e archeologia
Il conflitto è arrivato fino a noi, anche se non interamente perché molti scritti sono andati perduti, grazie alle opere di Omero: l’Iliade e l’Odissea. Entrambe le opere ci raccontano solo una parte di ciò che è avvenuto, ad esempio l’Iliade narra dell’ultimo anno di guerra, mentre l’Odissea del viaggio di Ulisse dopo la conquista della città di Troia. L’Iliade, in particolare, si conclude con la morte di Ettore, senza narrare la presa della città (detta anche, in greco, Iliou Persis).
Iliade e Odissea: i racconti epici di Omero sulla guerra di Troia
Questi due poemi epici rappresentano le fonti principali per la nostra conoscenza della guerra di Troia, anche se non ne descrivono tutte le fasi. Ad esempio, l’episodio del cavallo di Troia non è narrato nell’Iliade, ma solo nell’Odissea e in altre opere successive.
Altre fonti letterarie e artistiche sulla guerra di Troia
Ci sono state poi altre opere della letteratura greca e latina, come l’Eneide di Virgilio, che racconta la fuga di Enea da Troia, opere e dipinti che riprendevano la guerra di Troia. Quindi, nessun’opera o testo racconta per intero la guerra e per conoscere al meglio i fatti c’è stato il bisogno di assemblare diverse opere e fonti per arrivare poi alla ricreazione del conflitto. Gli scavi archeologici, iniziati nell’Ottocento da Heinrich Schliemann, hanno contribuito a far luce sulla civiltà troiana e a trovare possibili riscontri oggettivi del racconto omerico, riportando alla luce le fortificazioni della città e i diversi strati archeologici.
I protagonisti della guerra di Troia: eroi, re e principi
Tanti, forse troppi sono i personaggi che incontriamo nei racconti della guerra di Troia ma tra quelli più conosciuti possiamo ricordare:
Elena e Menelao: la coppia reale di Sparta
- Elena, regina di Sparta e moglie di Menelao, considerata la donna più bella del mondo;
- Menelao, re di Sparta e fratello di Agamennone;
Paride ed Ettore: i principi di Troia
- Paride, principe troiano, figlio di Priamo ed Ecuba, re e regina di Troia;
- Ettore, principe e fratello di Paride, il più valoroso guerriero troiano;
Achille, Agamennone e Ulisse: gli eroi achei
- Achille, guerriero e principe di Ftia, il più forte degli eroi achei, amico di Patroclo;
- Agamennone, generale greco e fratello di Menelao, re di Micene e capo della spedizione achea;
- Ulisse: guerriero e re di Itaca, famoso per la sua astuzia.
Tra gli altri personaggi si ricordano anche Aiace Telamonio, Nestore, re di Pilo, e Diomede, re di Argo, valorosi guerrieri achei, e la profetessa troiana Cassandra, condannata a non essere mai creduta.
Le cause della guerra di Troia: dal mito alla realtà
La mitologia greca ci racconta che durante le nozze dei genitori di Achille, la dea della discordia Eris non venne invitata al banchetto, così per vendicarsi cosa fece? Fece cadere sulla tavola una bella mela d’oro con scritto «alla più bella»
Il pomo della discordia e il giudizio di Paride
Zeus decretò che Paride, un mortale e figlio di Priamo re di Troia, avrebbe scelto a chi donare quella mela, detta “pomo della discordia”. Atena, Era e Afrodite, le tre divinità greche che ambivano al titolo di più bella, promisero doni a Paride: Era il dominio sull’Asia, Atena la saggezza e l’invincibilità, Afrodite gli avrebbe fatto sposare la donna più bella del mondo, Elena.
Il rapimento di Elena: il casus belli della guerra di Troia
Paride dona la mela ad Afrodite che pratica un incantesimo su Elena che non appena vede Paride durante un incontro diplomatico nel suo palazzo, se ne innamora e decide di scappare con lui a Troia. Dopo il “rapimento” di Elena, suo marito Menelao, il re spartano, aiutato da suo fratello Agamennone, raduna un esercito con tutti i generali greci più potenti dando così inizio alla guerra di Troia. Una guerra che è durata per ben dieci anni e terminata con la conquista e distruzione della città di Troia.
Le motivazioni politiche ed economiche della guerra di Troia
Per molti studiosi questa causa non può essere ricondotta allo scoppio della guerra di Troia, difatti dietro c’erano problemi di natura politica ed economica come il controllo dell’Ellesponto, uno stretto di mare che oggi prende il nome di Dardanelli, una zona strategica per i commerci tra il Mar Egeo e il Mar Nero.
Il cavallo di Troia: l’inganno di Ulisse e la caduta della città
Il cavallo di Troia è lo stratagemma ideato da Ulisse, l’eroe greco noto per la sua astuzia, per permettere agli Achei di penetrare nelle mura di Troia e porre fine all’assedio. Si tratta di una strategia utilizzata dagli Achei per poter entrare nella città di Troia, saccheggiarla e distruggerla. Il piano prevedeva di abbandonare questo grande cavallo in legno sulla spiaggia situata di fronte alla città di Troia. I guerrieri greci fecero credere ai troiani di essere tornati in patria concludendo così la guerra, in realtà Ulisse e altri uomini, tra cui Aiace Telamonio e Diomede, erano nascosti nel cavallo, che restò sulla spiaggia fino al momento in cui gli Achei entrarono di sorpresa nella città di Troia vincendo così la guerra. Questo inganno, narrato nell’Odissea e nell’Eneide, è diventato il simbolo della vittoria ottenuta con l’astuzia e l’inganno.
La storicità della guerra di Troia: mito o realtà?
La guerra di Troia ancora oggi è al centro di studi per la veridicità storica di ciò che realmente è accaduto. Secondo alcuni studiosi dietro il racconto di Omero può esserci un pizzico di verità, secondo altri si tratterebbe, invece, solo di un accumulo di diversi eventi accaduti durante diverse guerre e assedi tra Achei e Troiani che Omero ha voluto raggruppare in un’unica opera. Gli scavi archeologici condotti nell’area dell’antica Troia hanno portato alla luce reperti che potrebbero confermare l’esistenza di una grande città fortificata, distrutta da un incendio intorno al periodo in cui si colloca la guerra di Troia. La questione rimane aperta e continua ad affascinare storici, archeologi e appassionati di tutto il mondo.
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