La letteratura di viaggio araba è un genere letterario ricco, variegato e affascinante, che affonda le sue radici profonde nella storia e nella cultura del mondo arabo e islamico, in tutte le sue sfaccettature. Dai resoconti dettagliati dei primi esploratori, commercianti e pellegrini ai diari di viaggio più intimi e personali degli intellettuali moderni e contemporanei, la letteratura di viaggio araba offre uno sguardo unico e prezioso su diverse culture, società, paesaggi e modi di vivere, e testimonia l’evoluzione continua e dinamica del rapporto tra il mondo arabo e il resto del mondo, nel corso dei secoli. Scopriamo insieme la storia, le caratteristiche principali e gli autori più significativi di questo genere letterario così importante.
Il viaggio nella cultura araba preislamica e islamica
Il viaggio ha sempre avuto un ruolo centrale e importante nella cultura araba, sia prima che dopo l’avvento dell’Islam, la religione rivelata dal profeta Maometto. Nella società araba preislamica, caratterizzata da un forte nomadismo, le tribù si spostavano continuamente alla ricerca di pascoli fertili e di fonti d’acqua, e il viaggio era quindi parte integrante della loro vita quotidiana, della loro economia e della loro cultura. Con l’avvento dell’Islam, il viaggio assunse anche un significato religioso profondo e specifico, legato al pellegrinaggio alla Mecca (hajj), uno dei cinque pilastri fondamentali dell’Islam, che ogni musulmano deve compiere almeno una volta nella vita.
La riḥla: un genere letterario specifico
La letteratura di viaggio araba si sviluppò e si consolidò a partire dal Medioevo, con la diffusione del genere letterario della riḥla (in arabo: رحلة), che significa letteralmente “viaggio”, ma che indica un tipo specifico di racconto. La riḥla è un resoconto di viaggio, spesso redatto in forma di diario o di cronaca, in cui l’autore descrive minuziosamente i luoghi visitati, le persone incontrate, le usanze, le tradizioni locali, i costumi, le lingue, ma anche le proprie esperienze personali, le proprie riflessioni e le proprie emozioni, creando un testo ricco e dettagliato.
Ibn Baṭṭūṭa: il padre fondatore della letteratura di viaggio araba
Il viaggio di Ibn Baṭṭūṭa: un’esplorazione del mondo islamico
Il padre fondatore, il precursore e il modello per eccellenza della letteratura di viaggio araba è considerato Ibn Baṭṭūṭa, un viaggiatore, esploratore e studioso marocchino del XIV secolo, le cui avventure sono diventate leggendarie. A soli 21 anni, Ibn Baṭṭūṭa partì dalla sua città natale, Tangeri, per compiere il pellegrinaggio canonico alla Mecca, ma il suo viaggio, inizialmente previsto come un breve percorso religioso, durò quasi trent’anni e lo portò ad esplorare, conoscere e attraversare gran parte del mondo islamico allora conosciuto, dall’Africa settentrionale all’India, dalla Spagna musulmana fino alla lontana Cina, percorrendo migliaia di chilometri.
La Riḥla di Ibn Baṭṭūṭa: un’opera enciclopedica
Al suo ritorno definitivo in Marocco, dopo quasi tre decenni di viaggi, Ibn Baṭṭūṭa dettò le sue memorie, i suoi ricordi e le sue osservazioni a uno scriba di corte, Ibn Juzayy, che le mise per iscritto in un’opera monumentale intitolata Tuhfat al-nuzzar fi ghara’ib al-amsar wa-‘aja’ib al-asfar (Un dono a coloro che contemplano le meraviglie delle città e i prodigi dei viaggi), ma più comunemente nota come Riḥla di Ibn Baṭṭūṭa. La Riḥla è un’opera enciclopedica, straordinariamente ricca di informazioni, che offre una descrizione dettagliata e minuziosa dei luoghi visitati da Ibn Baṭṭūṭa, delle persone che incontrò, delle loro usanze, delle loro tradizioni, della loro politica, della loro economia e della loro religione. L’opera è anche ricca di aneddoti curiosi, di storie affascinanti e di osservazioni personali dell’autore, che la rendono una lettura piacevole e istruttiva.
L’evoluzione della letteratura di viaggio araba: dal Medioevo all’età contemporanea
La letteratura araba, e di conseguenza anche la letteratura di viaggio araba, vengono periodizzate seguendo due criteri principali, che permettono di inquadrare le diverse fasi e le diverse tendenze di questo genere letterario:
- Lettura storiografica: la letteratura viene catalogata e suddivisa facendo riferimento al criterio spazio-tempo, ovvero considerando le diverse epoche storiche e le diverse aree geografiche in cui si è sviluppata. Seguendo questo criterio, si ha la seguente classificazione:
- Periodo dei Mamelucchi (1258-1517);
- Periodo degli Ottomani (1517-1798);
- Periodo della Nahda (1798-1914);
- Periodo della contemporaneità (1914- ad oggi);
- Lettura con riferimento ai periodi culturali: in questo caso, si tiene conto delle diverse correnti culturali e letterarie che hanno influenzato la letteratura araba, e si ha la suddivisione in sottoperiodi:
- Periodo classico
- Periodo post-classico (inhitat)
- Periodo della rinascita
- Periodo della teorizzazione del disastro, ovvero periodo contemporaneo
Il periodo mamelucco e ottomano: viaggi via mare e ziyāra
Dopo l’epoca d’oro di Ibn Baṭṭūṭa, la letteratura di viaggio araba continuò a fiorire e a svilupparsi, con numerosi autori che descrissero i loro viaggi in diverse parti del mondo conosciuto, spinti da motivazioni diverse, come il commercio, la diplomazia, la ricerca di conoscenza o il pellegrinaggio religioso. Durante il periodo mamelucco e ottomano, si sviluppò anche il genere della ziyāra (in arabo: زيارة), che descrive i viaggi spirituali compiuti da mistici, sufi e studiosi religiosi in luoghi diversi dalla Mecca e Medina, come santuari, tombe di santi o centri di studio islamici. Tra gli esponenti più importanti di questo genere, ricordiamo Al-Ayyashi e Al-Nabulusi, che descrissero con dovizia di particolari i loro viaggi in diverse città e santuari del mondo islamico, arricchendo i loro resoconti con riflessioni spirituali e religiose.
La Nahda e il viaggio come strumento di riforma
Nel XIX secolo, durante il periodo della Nahda (rinascita culturale e letteraria araba), la letteratura di viaggio assunse un nuovo e importante significato, diventando uno strumento di riforma, di modernizzazione e di confronto con l’Occidente. Autori come Rifa’a al-Tahtawi, considerato il fondatore del giornalismo egiziano grazie al suo giornale Al-Waqa’i’ al-Misriyya, viaggiarono in Europa, in particolare in Francia, e descrissero con ammirazione e spirito critico le istituzioni, le tecnologie, le idee e i costumi occidentali, proponendole come modello per il rinnovamento e il progresso del mondo arabo. Nella sua opera più famosa, intitolata *Dall’oro raffinato in Parigi condensato*, al-Tahtawi racconta il suo soggiorno a Parigi, descrivendo con curiosità, interesse e ammirazione gli usi e i costumi dei francesi, la loro organizzazione sociale, la loro cultura e le loro istituzioni.
La letteratura di diaspora: il viaggio come esilio e ricerca di identità
Nel XX e XXI secolo, la letteratura di viaggio araba si è arricchita di nuove voci, di nuove esperienze e di nuove prospettive, con autori che hanno raccontato e interpretato le loro esperienze di emigrazione, di esilio, di diaspora e di ricerca di una nuova identità, in un mondo sempre più globalizzato e interconnesso. Tra questi autori, che hanno affrontato temi come l’allontanamento dalla patria, la nostalgia, lo sradicamento, l’incontro e lo scontro con culture diverse, e la ricerca di un nuovo senso di appartenenza, ricordiamo Abdul Hadi Sadoun e Nawal al-Sa’dawi, due figure di spicco della letteratura araba contemporanea.
Autori e opere chiave della letteratura di viaggio araba
Oltre ai già citati Ibn Baṭṭūṭa, Al-Ayyashi, Al-Nabulusi, Rifa’a al-Tahtawi, Nawal al-Sa’dawi e Abdul Hadi Sadoun, sono molti gli autori e le opere che hanno contribuito, nel corso dei secoli, alla ricchezza, alla varietà e alla profondità della letteratura di viaggio araba. Questa tradizione letteraria continua ad evolversi e ad arricchirsi di nuove voci, di nuove prospettive e di nuove esperienze, testimoniando la complessità, la vitalità e la ricchezza del mondo arabo e del suo rapporto, sempre dinamico e in continua trasformazione, con il resto del mondo.
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