La morte di Marat è un’opera di Jacques-Louis David, pittore francese e uno tra i massimi esponenti del neoclassicismo. Fin da giovane, David studia la pittura rinascimentale italiana e la tecnica scultorea dell’antichità. Le sue opere incarnano i principi dell’arte classica: David rende gli spazi equilibrati, rispetta le regole della prospettiva geometrica e studia i rapporti tra i colori. I soggetti principali dei suoi dipinti sono tratti dalla mitologia classica.
Jacques-Louis David: il pittore della Rivoluzione francese
Jacques-Louis David (1748-1825) fu un pittore francese, considerato il massimo esponente del Neoclassicismo. Fu un artista impegnato politicamente, sostenitore della Rivoluzione francese e amico personale di Marat e Robespierre.
Il contesto storico: la Rivoluzione francese e l’assassinio di Marat
Il soggetto rappresentato nell’opera La morte di Marat di David, è Marat, un uomo politico francese, presidente del club dei giacobini. Dopo la rivoluzione francese il paese fu sconvolto da sanguinose battaglie e di conseguenza emersero due fazioni in lotta: giacobini e girondini.
Jean-Paul Marat: il giacobino radicale
Marat era il massimo esponente dei giacobini e amico di David.
Charlotte Corday: l’assassina girondina
Marat fu ucciso da Charlotte Corday, dei girondini. La donna aveva spedito una lettera a Marat, chiedendo la sua benevolenza e un incontro. Marat accettò, ma la donna aveva architettato un piano: si nascose nel bagno e accoltellò l’uomo mentre era nella vasca. Marat soffriva di reumatismi di una malattia alla pelle e per questo trovava sollievo nei bagni caldi.
Analisi dell’opera: La morte di Marat
Composizione e stile: l’influenza di Caravaggio e il neoclassicismo
Marat è rappresentato come un martire nella vasca dopo l’assassinio: il suo braccio destro fuoriesce dalla vasca insieme ad un telo bianco, mentre quello sinistro è posato su un’asse ricoperta da un telo verde. Prima di morire, Marat stava scrivendo una lettera, come dimostrano la penna che ha ancora nella mano destra, il calamaio e altri fogli che si trovano sul tavolino di legno accanto alla vasca e la lettera che ha nella mano sinistra. Si tratta della lettera di Charlotte Corday con la quale la donna chiedeva l’aiuto e la comprensione di Marat. La testa dell’uomo è ruotata e si pone di fronte allo spettatore ed è fasciata da un turbante bianco. David sceglie di non rappresentare l’assassino e l’unico rimando è l’arma del delitto, un coltello insanguinato sul pavimento. Il sangue è presente anche sui teli e nell’acqua della vasca. L’ambiente è spoglio, la luce ricorda le opere di Caravaggio, arriva da sinistra e si staglia su un fondo scuro creando effetti di chiaroscuro che aumentano la drammaticità. Lo schema compositivo è caratterizzato da linee orizzontali e verticali: quelle orizzontali sono date dal bordo della vasca, dal piano del tavolino e dal braccio sinistro, quelle verticali sono date dal telo bianco, dal braccio destro e dalle due estremità del tavolino mentre il punto di fuga è lontano.
Simbolismo e significato: Marat come martire della Rivoluzione
Il turbante bianco che fascia la testa di Marat è un riferimento alla passione di Cristo, associato al sudario, caricando l’opera di un significato simbolico che va oltre la semplice rappresentazione di un fatto storico. Marat è presentato come un martire della Rivoluzione, un eroe sacrificatosi per la causa.
La dedica di David: “À Marat, David. 1793. L’An Deux”
Nell’opera La morte di Marat di David, sulla parte frontale del tavolino in legno è presente una dedica dell’artista: «à Marat, David. 1793. L’AN DEUX».
Dove si trova l’opera: l’Oldmasters Museum di Bruxelles
La morte di Marat di David fu esposta nella sala dei rivoluzionari francesi e attualmente è conservata nell’Oldmasters museum di Bruxelles in Belgio. Qui il link al sito ufficiale.
Eredità e influenza dell’opera
“La morte di Marat” è considerata una delle opere più importanti del Neoclassicismo e un’icona della Rivoluzione francese. Ha influenzato numerosi artisti successivi ed è stata oggetto di numerose interpretazioni e rielaborazioni.
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