William Butler Yeats (1865-1939), poeta, drammaturgo e figura di spicco del Rinascimento irlandese, è considerato uno dei maggiori poeti di lingua inglese del XX secolo. La sua poesia, complessa e ricca di simbolismi, attraversa diverse fasi, riflettendo la sua evoluzione personale, il suo interesse per l’esoterismo e il suo impegno civile.
Vita e contesto storico-culturale
Nato a Dublino nel 1865 da una famiglia anglo-irlandese, Yeats visse in un periodo di grandi fermenti politici e culturali in Irlanda. Fu un fervente sostenitore dell’indipendenza irlandese e svolse un ruolo attivo nel movimento nazionalista. Fu anche senatore del neonato Stato Libero d’Irlanda. Nel 1923, fu insignito del Premio Nobel per la letteratura. La sua passione per il teatro lo portò a fondare, insieme a Lady Gregory, l’Abbey Theatre, il teatro nazionale irlandese.
Le due fasi poetiche di Yeats: un percorso evolutivo
La poesia di William Butler Yeats può essere suddivisa in due fasi principali, caratterizzate da temi e stili differenti, ma unite dalla costante ricerca di un linguaggio poetico capace di esprimere la complessità dell’esperienza umana.
La prima fase: tra magia, esoterismo e folklore irlandese
La prima fase poetica di Yeats è profondamente influenzata dal suo interesse per la magia, l’esoterismo, il misticismo e il folklore irlandese. Ispirato da poeti come Percy Bysshe Shelley, Yeats crea una poesia densa di simboli, atmosfere oniriche e riferimenti alla mitologia e alle tradizioni popolari irlandesi. Un esempio è la raccolta *The Wind Among the Reeds* (1899).
La seconda fase: realismo, impegno civile e simbolismo universale
La seconda fase della poesia di William Butler Yeats è segnata da un maggiore realismo e da un interesse più diretto per le questioni politiche e sociali del suo tempo. Abbandonando in parte le atmosfere sognanti e misteriose della prima fase, Yeats adotta uno stile più diretto, colloquiale e vigoroso. Pur mantenendo l’uso del simbolo, questo non è più legato esclusivamente al folklore irlandese, ma acquista una valenza più universale.
“The Second Coming”: analisi e interpretazione di una poesia apocalittica
The Second Coming (Il secondo avvento), contenuta nella raccolta Michael Robartes and the Dancer (1921), è una delle poesie più celebri e potenti di Yeats, emblematica della sua seconda fase poetica.
THE SECOND COMING
Turning and turning in the widening gyre
The falcon cannot hear the falconer;
Things fall apart; the centre cannot hold;
Mere anarchy is loosed upon the world,
The blood-dimmed tide is loosed, and everywhere
The ceremony of innocence is drowned;
The best lack all conviction, while the worst
Are full of passionate intensity.
Surely some revelation is at hand;
Surely the Second Coming is at hand.
The Second Coming! Hardly are those words out
When a vast image out of Spiritus Mundi
Troubles my sight: somewhere in the sands of the desert
A shape with lion body and the head of a man,
A gaze blank and pitiless as the sun,
Is moving its slow thighs, while all about it
Reel shadows of the indignant desert birds.
The darkness drops again; but now I know
That twenty centuries of stony sleep
Were vexed to nightmare by a rocking cradle,
And what rough beast, its hour come round at last,
Slouches towards Bethlehem to be born?
IL SECONDO AVVENTO
Girando e girando nella spirale che si allarga
il falco non sente il falconiere;
le cose cadono a pezzi; il centro non regge più;
sul mondo dilaga la mera anarchia,
la fosca marea di sangue dilaga, e in ogni luogo
il rito dell’innocenza viene sommerso;
i migliori perdono ogni convinzione, i peggiori
sono colmi d’appassionata intensità.
Di sicuro è vicina qualche rivelazione;
di sicuro è vicino il Secondo Avvento.
Il Secondo Avvento! Appena pronunciate le parole
un’immagine possente affiorata dallo Spiritus Mundi
mi turba la vista: in qualche luogo tra le sabbie del deserto
una forma con un corpo di leone e una testa d’uomo,
lo sguardo vuoto e impietoso come il sole,
muove lenta le cosce, e tutto intorno roteano le ombre
degli indignati uccelli del deserto.
Il buio scende nuovamente; ma ora io so
che venti secoli di sonno di pietra furono
ridotti a un incubo dal dondolio d’una culla,
e quale mai rozza bestia, giunta alla fine la sua ora,
arranca verso Betlemme per venire alla luce?
Simbolismo e metafore in “The Second Coming”
La poesia è ricca di simboli e metafore. La “spirale che si allarga” rappresenta il ciclo storico che sta per concludersi, il “falco” che non sente più il “falconiere” simboleggia la perdita di controllo e di ordine, l’anarchia che dilaga è la conseguenza del crollo dei valori tradizionali. L’immagine dello *Spiritus Mundi*, una sorta di inconscio collettivo, introduce la visione della “rozza bestia”, una creatura con corpo di leone e testa d’uomo (una sfinge), che incarna l’**anticristo** e l’avvento di un’era di violenza e caos.
Il contesto storico e la visione di Yeats
Yeats scrisse “The Second Coming” all’indomani della Prima Guerra Mondiale e nel pieno delle turbolenze politiche e sociali in Irlanda e in Europa (Rivoluzione russa del 1917). La poesia riflette la sua visione pessimistica del futuro, la sua preoccupazione per la fine della civiltà occidentale e l’avvento di un’epoca oscura e violenta. La “rozza bestia” che si dirige verso Betlemme (luogo di nascita di Cristo) rappresenta una sorta di anti-natività, l’inizio di un nuovo ciclo storico dominato dal caos e dalla distruzione. Un approfondimento.
Le principali raccolte poetiche di Yeats: “Michael Robartes and the Dancer” e “The Tower”
Oltre a *”Michael Robartes and the Dancer”* (1921), che include *”The Second Coming”*, un’altra raccolta fondamentale per comprendere l’evoluzione della poesia di Yeats è *The Tower* (1928). Entrambe le opere mostrano l’artista alle prese con temi esistenziali.
Conclusione: l’eredità poetica di W.B. Yeats
W.B. Yeats, con la sua poesia visionaria, simbolica e profondamente radicata nella storia e nella cultura irlandese, rimane una figura di straordinaria importanza nella letteratura del XX secolo. La sua capacità di coniugare l’interesse per il mito e l’esoterismo con l’impegno civile e la riflessione sulla condizione umana lo rende un poeta ancora oggi attuale e capace di parlare alle nuove generazioni.
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