Carismatica e coraggiosa ha lottato duramente per difendere i diritti delle donne e i suoi valori: tutto questo è la politica Simone Veil.
La vita di Simone Veil
La politica Simone Veil nasce a Nizza, in Francia, il 13 luglio del 1927 da una famiglia benestante: suo padre era un brillante architetto, mentre sua madre aveva abbandonato gli studi di Chimica per dedicarsi alle sue tre figlie Madeleine, Denise e Simone e al figlio Jean. Simone Veil ha sempre definito la sua infanzia straordinaria nonostante la crisi prima e lo scoppio della Seconda guerra mondiale poi.
È a partire dal 1943-1944 che la rivoluzionaria Simone Veil, inizia a percepire il peso della situazione subendo delle discriminazioni in prima persona: privata del diritto di frequentare le lezioni è costretta a prepararsi da autodidatta e dopo aver conseguito la maturità, viene condotta nella sede operativa della Gestapo durante i festeggiamenti per la fine del percorso di studi. In quanto ebrei, il padre di Simone e suo fratello Jean vengono fatti salire su di un treno senza ritorno diretto a Kaunas, in Lituania, Simone, Milou e la loro mamma, vengono deportate la sera del 15 aprile del 1944 ad Auschwitz-Birkenau. Nonostante la situazione fosse estremamente dura, una Kapò polacca di nome Stenia, nota per essere crudele e rigida con ogni deportata, aiuterà la giovane e futura politica Simone e la sua famiglia. Il campo viene liberato il 17 aprile 1945, esattamente un anno e due giorni dopo il loro arrivo ad Auschwitz, ma purtroppo Yvonne, madre di Simone, si spegne circa un mese prima dalla liberazione. Ritornata a Parigi il 23 maggio 1946, la politica Simone Veil inizia a studiare legge ed è proprio lì che incontra suo marito Antoine Veil con il quale avrà tre figli Jean, Nicolas e Pierre-François.
La carriera della politica Simone Veil
Dopo aver ottenuto alcuni prestigiosi incarichi da personaggi illustri come René Pleven e Georges Pompidou, la sua carriera politica prende definitivamente avvio. Divenuta Ministra della Salute, la politica Simone Veil, intraprende una battaglia per l’introduzione della normativa a tutela delle donne francesi per il riconoscimento dell’interruzione volontaria della gravidanza. È il 17 luglio del 1979 quando la politica Simone Veil diviene primo presidente in assoluto del Parlamento europeo eletto a suffragio universale e prima donna a rivestire tale incarico con 192 voti. Ben presto inizia a sentirsi sempre più lontana dal mondo della politica e dopo aver lasciato il partito Union Démocratique française, viene nominata membro del Consiglio costituzionale francese: il giuramento si tiene il 3 marzo 1998 e il mandato durerà per ben nove anni.
Tra i tanti importanti incarichi che vengono affidati alla politica Simone Veil, vi è anche la presidenza della Fondazione per la Shoah, un organismo istituito ufficialmente con decreto del governo francese che mira a rispettare sei fondamentali obiettivi: supportare le ricerche sulle tematiche della Shoah e dell’antisemitismo, far rivivere la memoria della Shoah, trasmettere la storia della Shoah ai giovani, valorizzare la cultura ebraica, sostenere i sopravvissuti della Shoah, contrastare la nascita di un sentimento antisemita tramite la valorizzazione del dialogo interculturale.
Simone Veil si spegne il 30 giugno 2017, all’età di 89 anni; il 1° luglio 2018 Emmanuel Macron decide di renderle un ulteriore omaggio seppellendola, assieme all’amato marito, nel Pantheon di Parigi. La politica e rivoluzionaria Simone Veil è stata la quinta donna a ricevere questo prestigioso onore.
La politica Simone Veil è un meraviglioso esempio di quanto la vita sia imprevedibile: una piccola ragazza destinata a morire, salvata dalla misericordia di una donna conosciuta per la sua crudeltà, che è diventata il simbolo della speranza e della determinazione.
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