La religione in Corea gode di una forte spiritualità, che si evolve sempre di più in forme di scaramanzia e superstizione, infatti ancora oggi a Seoul è possibile chiedere consulti a maghi e cartomanti. Ma la religione in Corea è contaminata dall’esterno, soprattutto dalla cultura cinese, partendo dal Classico dei Mutamenti, alla geomanzia ed al taoismo. Lo Sciamanesimo non è una religione propriamente detta, anche se esistono canti liturgici ,ad essa mancano testi sacri. Malgrado le persecuzioni sia nel periodo Chŏson, che nel dopoguerra, esso presenta una forte vitalità. Le pratiche si incentrano sul kut , che mira a consolare o nutrire gli spiriti malevoli , attraverso la figura dello sciamano , considerato il punto di incontro tra il Cielo e la Terra. Ricordiamo anche figure come Wang Kŏn, della dinastia Koryŏ, che predicò la diffusione del Buddhismo, ma invitava anche alla geomanzia. Quindi in Corea del Sud è possibile sposarsi in una chiesa, in un tempio buddhista e anche i funerali possono essere celebrati secondo pratiche previste da confessioni diverse. Ad esempio il funerale del presidente No Muhyŏn è stato celebrato sulla base di un rito buddhista recitate preghiere cristiane e inni sciamanici. Tuttavia non bisogna pensare che la Corea sia territorio di sola apertura, perché fu contesto di cruente condanne religiose. Nel periodo di Silla con l’ingresso del Buddhismo, i capi sciamani arrivarono ad affliggere uno dei suoi primi sostenitori: Ich’adon. Certamente le religioni hanno giocato un ruolo di estrema importanza nella civiltà coreana, infatti i coreani hanno avuto l’opportunità di introdurre le conoscenze più all’avanguardia di medicina, di architettura e d’ingegneria. Se la preistoria e la protostoria sono caratterizzate dalla prevalenza di culti e dello Sciamanesimo, a partire dal IV secolo d.C. il Buddhismo si affermò come religione di stato favorendo il processo di centralizzazione del potere. La modernità coreana ha certificato una crescita del Cristianesimo che contende insieme al Buddhismo il primato di religione più praticata della penisola.
La religione in Corea del Nord:
Nonostante la diffusione di dottrine religiose nelle regioni settentrionali della penisola coreana, già negli anni 60’ la Corea del Nord si trasformò in un paese ateo. Questo accadde proprio perché il governo era convinto che la religione in Corea fosse un impedimento per il successo politico. La libertà religiosa è del tutto negata in Core del Nord, infatti se si viene trovati in possesso di una bibbia si rischia la morte per fucilazione. Queste persecuzioni nascono nel 1910 quando il Giappone prese il controllo della penisola coreana e si aggravò con l’ascesa di Kim Il-Sung. Solo negli anni 70’ furono costruiti associazioni, per indurre la controparte internazionale che al Nord fosse iniziata un’apertura religiosa. Oggi considerarlo un paese ateo sarebbe giusto, ma non del tutto. Il 64,3% dei cittadini nordcoreani si dichiara irreligioso e alcuni di loro praticano lo sciamanesimo coreano. Il paese deve onorare e glorificare solo ed esclusivamente Kim Il-Sung, colui che ha dato origine all’unica dittatura ereditaria sulla terra. Colui che continua la strada del suo predecessore è Kim Jong-Un, attuale leader, che ha inaugurato il suo “regno” con un’ondata di epurazioni che hanno colpito anche suoi parenti prossimi.
Immagine in evidenzia: Pixabay
Molto interessante, complimenti.