La Rivolta di Haymarket fu una manifestazione che ebbe luogo a Chicago, nella zona di Haymarket, il 4 maggio 1886. Nata inizialmente come una manifestazione pacifica per una giusta causa, ossia la richiesta della giornata lavorativa di 8 ore, si trasformò presto in un massacro: l’evento è ancora ricordato, appunto, come Haymarket Massacre. Al termine della manifestazione, mentre la polizia statunitense cercava di disperdere la folla, uno sconosciuto gettò una bomba su un gruppo di poliziotti, uccidendone uno. Come risposta, essi iniziarono a sparare verso la zona da cui credevano provenisse la bomba, ma non fecero altro che uccidere altri 7 agenti e 4 scioperanti; mentre almeno 12 civili sono rimasti feriti. Questo evento è particolarmente celebre e di grande importanza poiché sta alla base della Festa dei Lavoratori, che è celebrata ogni anno il primo maggio.
Antefatti e cause della rivolta di Haymarket
Negli Stati Uniti, agli inizi degli anni ’80 del XIX secolo, le condizioni dei lavoratori erano pressoché miserabili: gli impiegati lavoravano per 10/12 ore al giorno, 6 giorni su 7, oltre che in condizioni anche pericolose, ragion per cui rivendicavano salari maggiori e una giornata lavorativa meno estenuante, di 8 ore. A peggiorare la situazione, i datori di lavoro risposero alle loro richieste con misure antisindacali, come il licenziamento dei sindacalisti.
La reazione dei lavoratori non si fece attendere: nel 1884, fu proclamata la data entro cui le ore della giornata lavorativa sarebbero dovute essere ridotte a 8, l’1 maggio del 1886. Quindi, i datori di lavoro ed i proprietari d’azienda avrebbero dovuto adoperarsi per diminuire le ore lavorative entro quella data. All’avvicinarsi del primo maggio, i lavoratori ed i sindacalisti si prepararono per manifestare in uno sciopero generale.
Gli scioperi dei primi giorni di maggio e la strage
Sabato 1 maggio 1886, migliaia di lavoratori scesero in piazza per protestare in tutte le città americane e gli scioperi perdurarono diversi giorni. Il 3 maggio ci fu uno degli eventi principali della Rivolta di Haymarket: la protesta presso lo stabilimento di mietitura della McCormick, in cui uno dei capi della rivolta, August Spies, invitò i rivoltosi a restare uniti.
Gli scioperi, che sino a quel momento erano rimasti principalmente pacifici, iniziarono a sfociare nella violenza generale: davanti alla McCormick, la polizia sparò sulla folla causando almeno due morti. Da questo evento, i maggiori capi della rivolta, principalmente anarchici, stamparono e distribuirono rapidamente volantini, in cui invitavano gli scioperanti ad una manifestazione il giorno successivo, ad Haymarket Square. Ricordiamo che la piazza in cui si sarebbe dovuta svolgere la rivolta era un’importante zona commerciale, colma di negozi e di fabbriche.
Anche in quel caso, lo sciopero fu particolarmente pacifico, almeno in un primo momento. Alle 22:30, dopo un’intera giornata di manifestazione, l’evento stava volgendo a termine quando, all’arrivo della polizia nei pressi della folla che stava ascoltando un anarchico oratore, fu lanciata una bomba artigianale che uccise sul colpo un agente e ne ferì molti altri. In seguito, secondo molti testimoni, ci sarebbe stato uno scontro a fuoco tra i manifestanti ed i poliziotti, da cui scaturì una vera e propria strage: in meno di 5 minuti la piazza fu letteralmente svuotata, ad eccezione delle vittime, poliziotti, manifestanti e civili che giacevano per terra senza vita.
Si dice che molti poliziotti, per errore, a causa dell’oscurità di quella notte, si spararono a vicenda: molti testimoni sostengono che le morti degli agenti sono avvenute, per la maggior parte, a causa di spari di altri agenti. Tirando le somme, furono uccisi 7 poliziotti e 4 scioperanti.
Le conseguenze della Rivolta di Haymarket
In seguito alla rivolta ci fu una pesante repressione antisindacale oltre che il ripristino della giornata lavorativa di 10 o più ore: un ritorno alla normalità per i datori di lavoro. L’accadimento fu di una portata troppo grande, ci furono diversi morti e la polizia non poteva passarci sopra: iniziò una vera e propria caccia all’uomo per identificare i responsabili di quella rivolta. I giornali dichiararono che le cause della Rivolta di Haymarket erano da imputare ai principali gruppi di anarchici, i quali erano a capo di quelle manifestazioni.
Dopo un mese, furono arrestati e condannati 8 imputati poiché o accusati della morte del poliziotto, o perché promotori della rivolta. In realtà, le prove che la polizia portò sul banco degli imputati erano molto vaghe: gli stessi agenti non avevano certezze su chi fossero i responsabili ma il processo andò comunque avanti. Questo, si svolse in un’atmosfera di estremo pregiudizio, sia da parte del pubblico che dei media, nei confronti degli imputati; lo stesso giudice, ad esempio, mostrò una forte ostilità nei loro riguardi. Quasi tutti gli imputati furono condannati alla pena capitale o all’ergastolo.
Ovviamente, la sentenza suscitò grande indignazione, sia nei movimenti sindacali sia tra gli operai e i loro sostenitori, provocando proteste in tutto il mondo ed elevando gli imputati allo status di martiri. Nonostante ciò, la pena capitale, per buona parte degli imputati, fu confermata e si procedette con la condanna a morte mediante impiccagione. Una delle figure di maggior rilievo della rivolta di Haymarket, August Spies, prima di essere ucciso, pronunciò la celebre frase: «verrà il giorno in cui il nostro silenzio sarà più forte delle voci che strangolate oggi».
Il primo maggio
La rivolta di Haymarket, come detto inizialmente, portò alla nascita della Festa dei Lavoratori, che cade ogni anno il primo maggio. Da quel momento, molti scioperi ebbero luogo in quella data in maniera da ricordare, simbolicamente, gli uomini morti nel 1886. Quindi, nonostante le repressioni della polizia americana, le manifestazioni non cessarono anzi, aumentarono: una delle più importanti ebbe luogo il 1 maggio 1890, in cui ci fu, nuovamente, una lotta per la rivendicazione della giornata lavorativa di otto ore ed anche un momento, nello spazio di quella giornata, per ricordare le 8 vittime ingiustamente condannate. Con il passare degli anni, il primo maggio divenne un evento annuale da celebrare come Festa dei lavoratori.
Fonte immagine: Wikipedia