La figura della sirena Leucosia è legata alla storia della mitologia greca. Proprio i greci attribuivano alle sirene, da un lato la funzione di mediatrici tra sfera umana e sfera divina, dall’altra, il ruolo di creature femminili dal fascino pericoloso.
Le tre sorelle Partenope, Ligea e Leucosia
Seconda la leggenda pare che Leucosia avesse due sorelle: Partenope e Ligea. Le tre furono trasformate in sirene da Demetra, madre di Persefone, per punirle per non aver difeso la figlia dal re degli inferi, Ade, che la trascinò con sè nell’oltretomba mentre le quattro fanciulle erano intente a giocare insieme. Trasformate in sirene, Leucosia e le sue sorelle rappresentavano una vera e propria minaccia per i marinai: annidate sugli scogli che costeggiavano le sponde del Tirreno, li ammaliavano con la sensualità del loro canto.
Il destino infingardo delle tre sirene
Per ciò che concerne le fonti letterarie antiche, una delle prime ad aver citato la figura mitologica delle sirene è costituita dall’”Odissea” di Omero. Il protagonista, Ulisse, messo in guardia dalla maga Circe, non cedette al loro ipnotico canto, avvenimento che portò le tre sorelle ad impazzire. Le creature mitologiche decisero, quindi, di raggiungere il punto più alto di una rupe e di gettarsi in mare; da quel momento i loro corpi raggiunsero località diverse della costa tirrenica: Ligea giunse sulle sponde delle coste calabre, Partenope giunse sulle coste dell’attuale Golfo di Napoli ed, infine, Leucosia approdò sulle coste del Cilento, raggiungendo la località di Santa Maria di Castellabate. Le tre sorelle sono accomunate dallo stesso destino, quello di essersi lasciate consumare dal dolore per non essere state in grado di sedurre l’eroe greco.
La leggenda dell’amore tormentato di Leucosia
Un’altra leggenda, che ha come protagonista proprio Leucosia, racconta di come la sirena sarebbe morta di collera a causa di un amore non ricambiato. La sirena, infatti, si scoprì perdutamente innamorata di un principe, che spiava costantemente a tal punto da essere diventato un’ossessione per lei. Questo tormento si trasformò in una vera e propria isteria quando Leucosia si rese conto che il principe era, in realtà, innamorato di un’altra donna. La sirena iniziò a sfregiarsi il volto e a strapparsi i capelli; ormai consumata dal dolore, con le ultime forze che le avanzavano, raggiunse un isolotto localizzato nei pressi della sua abitazione. Qui, dopo aver staccato un pezzo di scoglio, se lo conficcò in pieno petto. L’isola sulla quale sarebbe avvenuto il suo suicidio prese in seguito il suo nome, Punta Licosa.
I “Concerti sull’acqua” in ricordo della sirena
A Santa Maria di Castellabate, dove Leucosia si arenò, ogni anno si tengono i “Concerti sull’acqua“ dedicati alla sirena e realizzati su imbarcazioni poste nel tratto di mare che separa la spiaggia della Punta Licosa dall’isolotto di Licosa. Le manifestazioni musicali si svolgono dinanzi all’isolotto di Licosa con la partecipazione di un complesso di musica sinfonica che allieta le serate estive dei visitatori.
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