Questo articolo approfondisce le principali caratteristiche della società etrusca e gli elementi fondamentali del sapere degli Etruschi. La classe dirigente etrusca era composta dalle famiglie aristocratiche, proprietarie di grandi aziende agricole e miniere. I ceti popolari e i servi, esclusi dal potere politico, lavoravano nell’agricoltura, nel commercio e nell’estrazione dei metalli. Nella società etrusca, il clero rivestiva un ruolo molto importante: i sacerdoti erano ritenuti capaci di interpretare la volontà degli dei osservando il volo degli uccelli, i fenomeni celesti o le viscere degli animali sacrificati.
La struttura sociale etrusca: aristocrazia, clero e popolo
Il ruolo delle donne nella società etrusca: una posizione di rilievo
Le donne etrusche godevano di una posizione di rispetto, come testimoniano le iscrizioni funebri in cui il nome della moglie compare accanto a quello del marito. Partecipavano ai banchetti, un’usanza impensabile nella società greca, e curavano molto il proprio aspetto, come si evince dai dipinti tombali che le raffigurano riccamente vestite e ingioiellate. Il loro ruolo era quindi molto più importante rispetto a quello di altre società antiche.
La religione etrusca e l’influenza greca
Nella religione etrusca, a partire dal VII secolo a.C., è evidente l’influsso della civiltà greca, da cui derivavano le principali divinità.
Il culto dei morti e l’arte divinatoria: l’eredità per i Romani
Il culto dei morti aveva un’importanza particolare per gli Etruschi. Le necropoli, sparse in tutto il territorio da loro abitato, erano concepite come le case eterne dei defunti, con stanze arredate con oggetti usati in vita e pareti decorate con scene di vita quotidiana. L’arte divinatoria, con cui si cercava di interpretare la volontà divina attraverso i fenomeni naturali, era molto diffusa. Anche i riti propiziatori, che accompagnavano la fondazione di ogni nuova città, erano fondamentali. Sia l’arte divinatoria che i riti propiziatori furono ereditati dai Romani.
Il sapere degli Etruschi: scienza, tecnologia e arte
La civiltà etrusca raggiunse un notevole livello di conoscenza scientifica e tecnologica in molti campi, dall’agricoltura alla metallurgia. Gli Etruschi erano abili urbanisti, architetti e scultori, con una particolare predilezione per la coroplastica (lavorazione della terracotta). Erano anche raffinati artigiani del metallo. I Romani, pur criticando il loro amore per il lusso, ammirarono la loro cultura e ne raccolsero l’eredità. Definiscono “etrusca disciplina” l’insieme delle conoscenze etrusche in materia religiosa e, soprattutto, nell’arte della divinazione.
Queste conoscenze erano anticamente conservate in una serie di libri, purtroppo perduti, che trattavano le tecniche per interpretare le viscere degli animali, i fenomeni atmosferici e i riti per la fondazione delle città. Anche se i testi non sono giunti fino a noi, alcuni oggetti, come il Fegato di Piacenza (un modello in bronzo di fegato di pecora usato per l’aruspicina), ci permettono di comprendere questa particolare forma di conoscenza.
La metallurgia etrusca: armi, utensili e gioielli preziosi
Il territorio etrusco era ricco di miniere metallifere, e gli Etruschi si specializzarono nella lavorazione dei metalli, producendo armi, utensili, oggetti d’uso e vasellame con tecniche innovative e grande inventiva nelle decorazioni. Le città di Volsinii e Arezzo erano famose per i loro bronzisti. Quando i Romani conquistarono Volsinii, si dice che portarono via come bottino di guerra più di 2000 statue in bronzo.
L’oreficeria etrusca: filigrana e granulazione
L’amore per il lusso degli Etruschi è testimoniato dalla diffusione di oggetti realizzati con materiali preziosi come oro, argento e legni pregiati. I monili etruschi presentano decorazioni di straordinaria raffinatezza, realizzate con tecniche innovative come la filigrana e la granulazione (una delle tecniche orafe più complesse dell’antichità, che consiste nel saldare piccole sfere d’oro su una superficie). Queste tecniche, già in uso nel Vicino Oriente, furono adottate e perfezionate dagli Etruschi.
La scrittura etrusca: un’evoluzione del greco
In Etruria, la scrittura era ampiamente diffusa, come testimoniano gli oltre 10.000 documenti in lingua etrusca giunti fino a noi, oltre ad alfabetari, calamai e altri oggetti legati alla scrittura. La lingua etrusca, in parte ancora misteriosa, è un’evoluzione della lingua greca, con influenze non indoeuropee. L’alfabeto etrusco era composto da 22 lettere, derivate dall’alfabeto greco (che ne ha 24), adattate ai suoni della lingua etrusca.
L’ingegneria idraulica etrusca: cunicoli e pozzi
Tra le numerose abilità tecniche degli Etruschi, vi era anche l’ingegneria idraulica. Con grande perizia, scavavano cunicoli sotterranei nel tufo, collegandoli a pozzi. Questi pozzi avevano vari scopi: in città, servivano per conservare l’acqua potabile in cisterne scavate nella roccia e intonacate; in agricoltura, per l’approvvigionamento idrico e il drenaggio del terreno. La presenza di pozzi e fonti artificiali è testimoniata anche da dipinti parietali, come quello della Tomba dei Tori a Tarquinia (e non “Tomba dei Dori”, come erroneamente riportato in precedenza).
La civiltà etrusca raggiunse un livello scientifico e tecnologico notevole, dimostrando un’ammirevole capacità di innovazione e adattamento. Un popolo che, nonostante i misteri che ancora lo avvolgono, continua ad affascinarci con la sua ricca eredità culturale.
Prof. Giovanni Pellegrino