La società spartana: ceti, istituzioni e differenze con l’ateniese

Sparta: la società e le istituzioni politiche

La società spartana rappresenta uno dei modelli più rigidi e militarizzati dell’antichità, dove la vita dei suoi cittadini era strettamente orientata alla formazione e alla difesa della polis. Divisa in tre ceti principali — spartiati, iloti e perieci — la sua struttura sociale era tanto disciplinata quanto intransigente. Tuttavia, le sue peculiarità emergono in contrasto con altre polis greche, come Atene, che invece si distingueva per la sua apertura politica, culturale ed economica. Analizzare queste differenze ci permette di comprendere meglio le diverse visioni di cittadinanza e di organizzazione sociale che segnarono la storia della Grecia antica.

La società spartana: spartiati, iloti e perieci

La società spartana era suddivisa in tre gruppi: gli spartiati, gli iloti e i perieci. Spartiati erano chiamati gli appartenenti al ceto dominante: erano gli unici cittadini di pieno diritto ed erano tali per nascita. Godevano tutti degli stessi diritti e si dedicavano esclusivamente alle attività belliche, alle quali venivano addestrati in un regime di vita di tipo comunitario. A Sparta, infatti, i fanciulli dell’età di sette anni di robusta costituzione fisica venivano sottratti alle cure della famiglia e venivano educati in gruppi sotto la guida di educatori di ragazzi. A diciannove anni erano ammessi fra i combattenti e, compiuto il trentesimo anno, acquisivano il diritto di partecipare all’assemblea dei cittadini e di stabilirsi in abitazioni private con la moglie e i figli, anche se fino ai sessant’anni erano tenuti a continuare gli addestramenti militari.

Il mantenimento della famiglia era assicurato dalla rendita di un appezzamento di terreno cui ogni spartiate aveva diritto e che poteva essere lasciato in eredità solo al figlio maschio primogenito. Gli iloti invece erano i discendenti degli indigeni che i Dori avevano asservito al momento della conquista. Nella società spartana, gli iloti erano privi di qualsiasi diritto civile e politico, essi erano tenuti a coltivare, a proprie spese, i lotti di terra assegnati agli spartiati. Le condizioni di vita degli iloti erano molto dure. Secondo una testimonianza di Aristotele, ogni anno i magistrati spartani dichiaravano formalmente guerra agli iloti, così che questi potessero essere uccisi impunemente. Infine, i perieci erano gli abitanti delle comunità indigene situate attorno alla città di Sparta. I perieci non erano di stirpe dorica, proprio come gli iloti, ma a loro differenza godevano di una condizione di vita senza dubbio migliore. Essendo membri di comunità conquistate da Sparta, erano vincolati agli spartiati solo politicamente, dovevano combattere al loro fianco in caso di guerra. Tuttavia, i perieci restavano cittadini delle loro città e all’interno di questa erano autonomi.

Le istituzioni politiche spartane

Sparta era originariamente governata da due re, che si succedevano al potere per eredità dinastica. La costituzione della società spartana, attribuita al grande legislatore Licurgo e detta rhetra, introdusse nuove forme di potere: un’assemblea popolare, chiamata apella; un consiglio degli anziani, chiamato gherusia; una magistratura di controllo, detta eforato. L’apella era l’assemblea generale, nella quale si riunivano periodicamente tutti gli uguali. L’apella aveva il potere di eleggere i magistrati, di decidere le controversie per la successione al trono, di inviare ambascerie e di conferire la cittadinanza in casi eccezionali.

La gherusia era composta dai due re di Sparta e da ventotto membri di età superiore ai sessant’anni, eletti a vita dall’assemblea. La gherusia aveva alcune competenze esclusive, come quelle di giudicare il tradimento e i più gravi crimini di sangue, di imporre multe, di dichiarare l’infamia di una persona, di condannare all’esilio e alla morte. Gli efori, ossia i sorveglianti, erano cinque prescelti che venivano eletti ogni anno dalla società spartana e il loro presidente presiedeva l’apella e la gherusia. A Sparta, gli efori avevano il compito di proporre le leggi e con il tempo diventarono l’organo più importante della costituzione cittadina.  

Differenze tra la società spartana e quella ateniese

La società spartana era rigidamente suddivisa in tre ceti principali: gli spartiati, un’élite di guerrieri che godeva di pieni diritti politici e civili; gli iloti, una classe servile dedita all’agricoltura; e i perieci, una popolazione libera ma subordinata politicamente agli spartiati. A Sparta, la vita era interamente orientata verso il mantenimento della potenza militare: i giovani venivano educati sin dall’infanzia per diventare soldati, vivendo in condizioni comunitarie austere e dedicandosi esclusivamente all’addestramento bellico. La cittadinanza era riservata agli spartiati maschi, i quali possedevano appezzamenti di terra coltivati dagli iloti, garantendo così il sostentamento delle famiglie e la possibilità di dedicarsi unicamente alla difesa dello Stato.

In netto contrasto, la società ateniese era organizzata secondo principi più flessibili e aperti. Sebbene esistessero distinzioni sociali (cittadini, meteci e schiavi), Atene era nota per lo sviluppo della democrazia diretta, in cui i cittadini maschi partecipavano attivamente alla vita politica attraverso l’assemblea e il consiglio dei 500. Mentre Sparta mirava alla stabilità e all’autosufficienza, Atene prosperava grazie al commercio, alle arti e alla cultura, diventando il centro intellettuale della Grecia antica. L’educazione ateniese enfatizzava non solo l’addestramento fisico ma anche la retorica, la filosofia e le scienze, preparando i giovani a essere cittadini attivi e versatili.

Un’altra differenza fondamentale era il ruolo delle donne: a Sparta, le donne godevano di maggiore libertà rispetto ad altre città greche, partecipando alla gestione economica della famiglia e ricevendo un’educazione fisica per garantire la nascita di figli sani. Ad Atene, invece, le donne vivevano una vita molto più riservata e confinata al contesto domestico, senza alcuna partecipazione alla vita pubblica.

In sintesi, se Sparta rappresentava un modello chiuso, austero e militarizzato, Atene incarnava una società dinamica, commerciale e intellettuale. Questi due approcci complementari hanno lasciato un’impronta indelebile nella storia della civiltà occidentale.

Fonte immagine in evidenza: Wikipedia

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