La storia di Matteo Ricci: cinese tra i cinesi

la storia di Matteo Ricci

Matteo Ricci,  missionario del XVI secolo di estrema rilevanza, è stato un gesuita, sinologo, matematico e cartografo italiano. Nasce nel 1552 a Macerata,  città che all’epoca faceva parte dello Stato Pontificio, in una famiglia della piccola nobiltà. La storia di Matteo Ricci, all’inizio, non è diversa da molti altri uomini che intraprendono la via spirituale: anche se inizialmente decide di intraprendere gli studi di giurisprudenza a Roma, dopo 3 anni abbandona gli studi per entrare a far parte dell’ordine dei Gesuiti, formandosi al Collegio Romano, con un percorso complesso e ben articolato. La sua istruzione gli permise di avere delle conoscenze non solo teoriche, ma anche tecniche, con la geografia che studiavano progettando cartine e l’astronomia. Nel XVI secolo le scoperte di nuove terre via mare non erano solo degli obiettivi dal punto di vista politico, si configura infatti un nuovo ruolo per la Chiesa  come promotrice della religione, con il compito di indottrinare i non fedeli attraverso missioni di proselitismo in America, Asia ed Africa. Un gruppo di missionari portoghesi si prepara proprio per questa ragione per uno delle prime missioni verso Oriente. Partendo dal Portogallo, Matteo Ricci e altri 13 confratelli intrapresero un viaggio che avrebbe lasciato un’impronta indelebile sulla storia delle missioni cristiane in Asia.   La storia di Matteo Ricci, in cui sarà uno dei protagonisti più celebri dell’incontro tra Oriente e Occidente, ci permette di capire perché ad oggi costituisca una delle figure più rilevanti e pioniere della sinologia italiana, definito dagli studiosi “un cinese tra i cinesi”. Conosciamo insieme la storia di Matteo Ricci.

 

Nel XVI secolo, il Portogallo era la potenza dominante in Asia, con una presenza significativa in molte regioni del continente. Infatti prima della partenza del gruppo di Matteo Ricci nel 1578,  nel 1517 i Portoghesi sbarcarono a Canton, segnando la prima missione ufficiale di un paese europeo in Cina, ottennero anche l’autorizzazione a commerciare, ma poi trasgredendo  le regole cinesi furono respinti,  e si stabilirono in una città vicina, Macao, che in seguito diventò una colonia portoghese e che sarà un punto principale per il viaggio di Ricci. L’opera missionaria di Matteo Ricci e la sua attitudine nei confronti della Cina e del suo popolo fu segnato dalla teoria del gesuita Alessandro Valignano. Egli  aveva un atteggiamento aperto e comprensivo verso le popolazioni asiatiche che si contrapponeva all’approccio rigido di evangelizzazione quasi forzata. Da Valignano, Matteo Ricci derivò la “Teoria dell’Accomodamento“, secondo questa i missionari dovevano adattarsi al contesto culturale in cui operavano, rispettando le credenze locali anziché imporre la religione cristiana con la forza, diventando abitanti della popolazione che visitavano, nel caso della storia di Matte Ricci egli diventerà “un cinese tra i cinesi”. Questo includeva l’adozione delle pratiche alimentari, abbigliamento e costumi locali, pur nel rispetto dei principi morali cattolici.

Una volta giunto in Cina, Matteo Ricci fu sbalordito dalla superiorità della società cinese rispetto a quella europea sotto molti aspetti. Trovò una società più pacifica, governata da filosofi colti, e notò molti fattori di vicinanza, come le abitudini alimentari e gli usi sociali. La storia di Matteo Ricci ci fa comprendere anche le diversità tra le culture, non mancarono infatti le differenze, soprattutto linguistiche e religiose, che Ricci e i suoi compagni affrontarono con rispetto e adattamento. Quando arriva a Macao nel 1582, la storia di Matteo Ricci ed il suo obiettivo diventano sempre più ardui, immergendosi nell’ostica impresa di apprendere il cinese, non solo studiando i Classici, ma anche sondando gli usi e i costumi della società cinese. Mette in pratica insieme ai suoi confratelli la teoria dell’accomodamento, indossa infatti gli abiti da bonzo buddhista, ritenendo che potesse essere una figura rispettata nella società per poi scoprire che in realtà erano umili e marginali, non paragonabili ai preti e vescovi cristiani. Pur essendo abile nelle lingue straniere, trova il cinese particolarmente ostico, definendolo “la lingua più equivoca che si ritrovi” a causa della sua complessità fonetica e dialettale. Tuttavia, in soli dodici mesi, riesce a padroneggiare un numero di caratteri cinesi che supera quello di qualsiasi missionario precedente, sfruttando tecniche mnemoniche che tutt’oggi sono utili per l’apprendimento del cinese. La storia di Matteo Ricci lo porterà a sentirsi sempre più integrato nella società, con il nome cinese Li Madou (利玛窦) infatti, insieme ad altri Gesuiti, sviluppa un dizionario portoghese/cinese e si distingue per la sua straordinaria capacità di comprendere e comunicare con la popolazione locale. Oltre a tradurre testi classici cinesi in latino, Ricci si propone di individuare i punti filosofici comuni tra la cultura cinese e quella occidentale. Traduce i quattro libri confuciani in cinese nel 1594, dimostrando un profondo rispetto per la cultura e la tradizione cinese, aspetto importante nella sua visione e storia era quello di riuscire ad assimilare la cultura cinese per poi spiegarla all’Occidente.  

Nel 1595, Ricci riceve l’autorizzazione a lasciare l’abito da religioso buddhista e ad indossare l’abito da letterato cinese. Questo segna un passo fondamentale nella storia di Matteo Ricci e nel suo processo di integrazione nella società cinese. Scrive il suo primo trattato in cinese, “Sull’amicizia“, che ottiene un grande successo, ma la cui pubblicazione viene impedita dalla curia. Nel 1598, Ricci tenta di avvicinarsi a Pechino, ma viene arrestato e rilasciato solo l’anno successivo. Nonostante una reazione inizialmente negativa, Ricci ottenne il permesso di entrare nella capitale nel 1601. Da quel momento fino alla sua morte nel 1610, Ricci risiedette vicino a Pechino, portando con sé una vasta conoscenza e una serie di doni che includevano orologi, meridiane, strumenti astronomici e libri di scienza. Anche se non incontrò mai personalmente l’imperatore Wanli, ottenne il privilegio di entrare nella Città Proibita quattro volte all’anno per regolare gli orologi dell’imperatore. Qui stringe un rapporto di amicizia con Xu Guangqi, un alto funzionario imperiale convertitosi al cattolicesimo, con il quale collabora su progetti scientifici e di traduzione.

La storia di Matteo Ricci, non solo ha svolto un ruolo cruciale nel promuovere il dialogo interculturale tra la Cina e l’Occidente, ma ha anche contribuito a plasmare la percezione europea nei confronti della Cina stessa. Grazie al suo impegno nel favorire una comprensione reciproca tra le due culture, la Cina cominciò a essere vista in Europa non solo come un paese esotico, ma anche come un luogo di grande cultura e civiltà avanzata. La storia di Matteo Ricci legata alla sua visione sulla Cina era estremamente positiva, e la sua influenza si rifletteva nel modo in cui il paese veniva percepito in Europa. Grazie al lavoro pionieristico di Ricci nel promuovere la comprensione e il rispetto reciproco tra le due culture, la Cina cominciò ad essere vista come il regno dei filosofi e un esempio di armonia sociale e ordine gerarchico. Secondo Ricci era un paese non espansionista e non colonizzatore, il che contrastava con l’approccio imperialista dell’Europa. Inoltre, il governo cinese era guidato dai letterati, e i militari erano soggetti a essi, il che contribuiva a mantenere un ordine sociale armonico e promuovendo questa cultura cinese contrapponendola a quella dell’Europa del tempo, si inizia a costruire un immagine di alterità cinese che è totalmente opposta a quello che si avrà nel XX secolo, con la svalutazione della Cina e della sua arretratezza . La morte nel 1610 segnò la fine della storia di Matteo Ricci, con una vita dedicata alla promozione della comprensione interculturale e alla costruzione di ponti tra Oriente e Occidente. Tuttavia, il suo impatto durò nel tempo, influenzando non solo la percezione europea della Cina, ma anche le future interazioni tra le due culture.

Fonte immagine “la storia di Matteo Ricci: cinese tra i cinesi” : Wikipedia

A proposito di Linda Polito

Vedi tutti gli articoli di Linda Polito

Commenta