La strumentalizzazione di Nietzsche: oltreuomo o superuomo?

La strumentalizzazione di Nietzsche: oltreuomo o superuomo?

L’influenza di Nietzsche si estende ben oltre il panorama tedesco del Novecento. Quando si parla di Nietzsche, non possiamo identificare un “sistema filosofico” nel senso tradizionale del termine, poiché il filosofo non ha creato un sistema coerente e strutturato come quello di Schopenhauer o di altri filosofi. La sua filosofia viene spesso definita “filosofia del martello” perché, come un martello,  distrugge molte delle certezze e credenze tradizionali. In questo articolo cercheremo di fare chiarezza sul corretto uso dei termini “superuomo” e “oltreuomo” e di come questo equivoco abbia portato a conseguenze come la strumentalizzazione di Nietzsche.

Oltreuomo o superuomo?

Un concetto chiave nel pensiero di Nietzsche è la trasvalutazione dei valori (Umwertung aller Werte). Trasvalutare non significa dimenticare i valori esistenti, ma piuttosto ripensarli radicalmente, sostituendo quei valori intesi come “antivitali” della morale tradizionale con valori nuovi che esaltano la vita. In questo contesto si inserisce la famosa affermazione Dio è morto” (Gott ist tot), anch’essa spesso oggetto di malintesi. Essa non va intesa letteralmente come una negazione dell’esistenza di Dio; piuttosto, Nietzsche vede la religione come la concretizzazione della paura umana di fronte alla vita, poiché nasce dal bisogno umano di darle un senso. Nel comprendere la strumentalizzazione di Nietzsche, cerchiamo di comprendere al meglio questo processo di trasvalutazione, che mira a creare un nuovo tipo di uomo: l’oltreuomo (Übermensch), personificazione dei nuovi valori vitali.

L’opera in cui Nietzsche esprime al meglio questo concetto è Al di là del bene e del male (Jenseits von Gut und Böse). Il termine “Jenseits” implica un superamento di una dimensione dualistica, che vede solo bianco o nero, bene o male. Nietzsche quindi ci invita a trascendere questa dicotomia e a esplorare nuove possibilità di pensiero. Per cui l’idea di Übermensch, l’oltreuomo, non è da intendersi come superuomo. A lungo si è pensato che i due termini fossero interscambiabili, tuttavia “oltreuomo” è il termine corretto per parlare della filosofia di Nietzsche. Egli parlava della creazione di un individuo che andasse oltre i propri limiti e confini, trascendendo le tradizionali convenzioni. D’altro canto, “superuomo” è un termine che ha spesso suscitato equivoci, soprattutto per la connotazione razzista che gli è stata conferita. Per tale ragione, è bene chiarire che Nietzsche nella sua filosofia parlasse di Übermensch intendendo l’oltreuomo in modo orizzontale, non verticale. L’oltreuomo ama la vita, disprezza ciò che la nega, e accetta con coraggio tutte le sue contraddizioni e sofferenze, e mai penserebbe di porsi al di sopra come essere superiore. È un progetto di un’utopia antropologica sull’uomo perfetto, il quale è da intendersi non come avvezzo alla perfezione, come la strumentalizzazione di Nietzsche vuole far credere, bensì un modo “corretto” di affrontare le sfide della vita.

La strumentalizzazione di Nietzsche e il ruolo di Elisabeth Förster-Nietzsche

La strumentalizzazione di Nietzsche nasce dall’errato utilizzo di Übermensch in un’accezione nazista, principalmente da attribuire a sua sorella Elisabeth Förster-Nietzsche. Quando la malattia aveva ormai preso il sopravvento, Nietzsche non era più in grado di sistemare il suo lascito filosofico, del quale si occupò sua sorella. Elisabeth aveva delle idee politiche distanti da quelle del fratello, era legata agli ambienti nazionalsocialisti. Sostanzialmente, la donna sfruttò il suo impegno nei confronti del fratello per decontestualizzare gli scritti e usarli ai fini dell’ideologia nazista. Nonostante gli sforzi compiuti dagli studiosi per cercare di rimettere le cose al proprio posto, ancora oggi il termine Übermensch è accostato a concetti come il superomismo. Inoltre, il malinteso si è diramato arrivando a influenzare anche il pensiero di scrittori italiani come Gabriele D’Annunzio, che a lungo ha utilizzato il termine “superuomo”, contribuendo a diffondere in maniera distorta il pensiero e propagando la strumentalizzazione di Nietzsche.

Fonte immagine: Wikimedia 

 

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