Apo Whang-Od, 107 anni a febbraio, è nota per essere la tatuatrice più anziana al mondo. Nel 2023 le è stata dedicata la copertina del numero di aprile di Vogue Filippine, diventando così la persona più anziana che sia mai apparsa sulla copertina della rivista.
Ad oggi sono numerosi i turisti che affrontano un lungo viaggio per recarsi nel remoto villaggio di Buscalan, nella provincia settentrionale di Kalinga, nelle Filippine, tutto per essere tatuati dalla più anziana mambabatok (tatuatore tradizionale di Kalinga) vivente.
La tatuatrice più anziana del mondo: quasi un secolo di inchiostro tra le mani di Apo Whang-Od
Quella che ad oggi è la tatuatrice più anziana del mondo è stata per molto tempo anche la prima e ultima mambabatok della sua generazione. Apo Whang-Od ha intrapreso questa carriera a soli 15 anni, quando le è stata tramandata dal padre.
Tra il popolo Butbut, di cui Whang-Od fa parte, venire tatuati era un onore riservato ai guerrieri, ai cacciatori di teste e alle donne. Il corpo tatuato pertanto diventava simbolo di onore, coraggio ricchezza e bellezza. Anticamente il tatuaggio più comune tra i guerrieri, che partiva dal petto per poi ramificarsi sulle braccia, impiegava giorni di lavoro e costituiva un vero e proprio rituale accompagnato da canti e celebrazioni. Il prezzo della manodopera poteva essere un grosso maiale o chili di riso. Le donne Butbut invece venivano tatuate solitamente sulle braccia sia per ragioni estetiche, ma anche perché si pensava che il tatuaggio accrescesse la fertilità: le donne non tatuate infatti erano considerate imperfette.
Grazie ad Apo Whang-Od, la tatuatrice più anziana del mondo, la pratica del tatuaggio è stata pian piano riscoperta e rivalutata anche tra la stessa comunità. Per le nuove generazioni, in particolare tra le donne, il tatuaggio ha perso il valore atavico che le legava ai loro antenati e alle leggende degli eroi cantate dai bardi. Ciò è avvenuto a seguito della dominazione coloniale americana delle Filippine (1905-1946), quando sull’arcipelago iniziarono a sbarcare i primi missionari cattolici. All’epoca venne imposto alle donne tatuate di coprirsi le braccia e da quel momento l’essere tatuata iniziò ad essere associato ad un senso di vergogna. Così, man mano che i canoni di bellezza occidentale sostituivano quelli nativi, venne da sé che il tatuaggio non fu più tramandato di generazione in generazione.
L’arte del tatuaggio oggi: non più guerrieri e cacciatori di teste, bensì turisti
Whang-Od, la tatuatrice più anziana al mondo, ad oggi non deve più contare sulle sue sole forze per portare avanti l’eredità di mambabatok. Questa pratica tradizionale Kalinga può essere tramandata solo ai propri discendenti, ma Whang-Od non ha avuto figli. Si è affidata allora alle giovani mani delle sue nipoti Grace Palicas e Elyang Wigan, che dopo aver appreso la tecnica dalla loro prozia, hanno contribuito a dare nuova linfa vitale ad una pratica centenaria esportandola oltreoceano e collaborando con i tattoo artist di tutto il mondo.
Oggigiorno la tatuatrice più anziana del mondo non riceve più cacciatori di teste e guerrieri, ma la pratica della mambabatok è rimasta immutata al passare del tempo. La tecnica del batok consiste nell’incidere la pelle utilizzando canne di bambù: si parte da un disegno preparatorio tracciato con un filo d’erba intinto in una miscela di fuliggine e carbone, poi si procede all’incisione con il gisi, ovvero una canna di bambù che contiene una spina di pomelo che funge da ago. Aiutandosi con un piccolo martelletto di bambù il gisi penetra nella pelle e pian piano affiora il motivo desiderato.
Il tatuaggio più comunemente realizzato da Whang-Od oggi sono tre puntini allineati, che simboleggiano se stessa e le sue nipoti, coloro che si sono fatte carico di portare avanti l’eredità della tatuatrice più anziana del mondo.
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