La tomba perduta di Alessandro Magno: il segreto celato da anni

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La tomba perduta di Alessandro Magno è uno dei più grandi misteri del mondo antico, un mistero che appassiona e attrae milioni di ricercatori ogni anno e che aspetta solo di essere svelato. Alessandro Magno, re ambizioso e condottiero temerario, venne nominato Magno, ossia Grande grazie alle numerose imprese che intraprese dall’età di soli 18 anni. Il mito di Alessandro nasce grazie alle sue conquiste, passando dalla Grecia fino ad arrivare all’Egitto, per poi consolidarsi con la sua morte e sulla scoperta della misteriosa tomba. Alessandro Magno morì a Babilonia nel giugno del 323 a.C. a soli 33 anni, la sua morte fu un evento che sconvolse il mondo antico. Una perdita inestimabile, in quanto nessuno prima di lui si era spinto in luoghi così lontani e nessuno aveva avuto un sogno politico così ambizioso.

Le congetture sulle cause di questa misteriosa perdita furono varie. La prima teoria fu il veleno, in quanto durante le innumerevoli campagne svolte nel corso degli anni nessun tipo di infortunio, neanche uno di quelli che poteva sembrare fatale, riuscì a sconfiggerlo. Altre probabili cause furono l’avvelenamento da arsenico, la malaria e addirittura la febbre tifoidea, ma diversi studiosi analizzando i sintomi riportati dalle testimonianze ricondussero la morte alla pancreatite acuta.

Il mistero della tomba che dura da più di duemila anni

Dopo la sua morte, il corpo di Alessandro divenne il simbolo dell’unità dell’impero e l’emblema del nuovo mondo ed è da qui che ebbe inizio il mistero della tomba perduta. I suoi generali più fidati iniziarono a contendersi le sue spoglie per decidere dove sarebbe stato sepolto. Secondo alcune testimonianze, Alessandro, poco prima della sua morte, avrebbe chiesto di esser sepolto a Babilonia. Secondo Diadoro e Curzio Rufo invece, Alessandro avrebbe chiesto di esser sepolto in Egitto al santuario di Amon, un tempio nell’oasi di Siwa nel Sahara. Un luogo affascinante e a lui molto caro in quanto dopo una sua visita il dio l’aveva riconosciuto come suo figlio, quindi faraone d’Egitto. Perdicca tentò invano di portare il feretro in Macedonia, sua terra d’origine, perché Tolomeo intercettò il carro funebre, si impadronì del corpo e lo portò in Egitto facendo avverare l’ultimo desiderio del re. Però il feretro non venne sepolto nell’oasi di Siwa, ma prima a Menfi e poi ad Alessandria. Ciò fece capire che Tolomeo non stesse seguendo il sogno del re, ma il suo.

Dove si trova la misteriosa tomba del grande imperatore?

È ben noto che il corpo di Alessandro sia stato sepolto a Menfi per svariati anni. Questa, però, sarebbe stata una dimora transitoria in quanto Tolomeo aveva gli occhi puntati su Alessandria, una città in costruzione secondo le direttive dettate da Alessandro e che di lì a poco sarebbe diventata il centro economico, intellettuale e commerciale che avrebbe così unito il mondo greco, egizio ed orientale. Ed il cuore pulsante di questa vibrante città sarebbe stata proprio la tomba del re. Secondo studiosi e ricercatori il feretro del re si trova proprio ad Alessandria, ma quello che è importante capire è in quale parte della città è collocata la misteriosa tomba perduta di Alessandro.

Fonti antiche ed ultime scoperte della tomba perduta di Alessandro Magno

Diverse furono le testimonianze di coloro che riuscirono a visitare la misteriosa tomba perduta.  Nel 48 a.C. Gaio Giulio Cesare si recò al mausoleo, seguito anni dopo da Cleopatra, la quale prelevò dell’oro. Successivamente fu visitata da Ottaviano, che lo onorò ponendogli una corona d’oro sulla salma e anche da Caligola che spogliò la mummia dalla corazza d’oro. Per evitare altri saccheggi Settimio Severo fece sigillare la tomba così che il re potesse finalmente riposare in pace interrompendo questi atti vandalici. Secondo la testimonianza di Strabone, la tomba sarebbe collocata nei quartieri reali, ma quest’ultimi erano immensi ed è difficile stabilire un luogo preciso. Inoltre la struttura di Alessandria è cambiata innumerevoli volte durante i secoli e questo non fa altro che aumentare le domande sulla sua posizione. Invece, quando nel 400 Giovanni Crisostomo visitò Alessandria, chiese di poter visitare la tomba ai cittadini ma questo desiderio non venne soddisfatto, tant’è che scrisse che nemmeno gli alessandrini sanno dove essa si trovi.

Nel corso degli anni furono innumerevoli i tentativi di localizzazione della misteriosa tomba perduta, circa 140, e altrettante furono le presunte identificazioni che si rivelarono inconcludenti. Ma nel 2019, l’archeologa greca Calliope Limneos-Papakosta, che ha scavato per 14 anni nei giardini di Shallalat, ha portato alla luce insieme alla sua squadra, un edificio risalente all’epoca di Alessandro Magno e una statua raffigurante il re: una scoperta significativa per poter proseguire gli scavi e portare alla luce la tomba perduta di Alessandro Magno.

Fonte immagine in evidenza: Pixabay

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