La vita monastica: spiritualità e devozione

la vita monastica: spiritualità e devozione

Il monachesimo ha inizio in Oriente ed è un fenomeno che caratterizza diverse religioni: induismo, buddhismo, cristianesimo e taoismo.
Ma in cosa consiste? La vita monastica fa riferimento alle rinunce della vita mondana per dedicare tempo e in alcuni casi l’intera vita alla spiritualità.

In Oriente, le testimonianze più prossime sono quelle induiste. La devozione per uno stile di vita completamente distaccato dalla visione odierna della realtà proviene dalle scritture di Dio, in cui si prevede un fenomeno di ricerca di Dio grazie alla meditazione e all’ascetismo.
Gli ordini monastici induisti sono suddivisi in più sottogruppi, ad esempio i Sadhu, asceti erranti, o i Sannysin, monaci rinuncianti. Il loro stile di vita viene svolto in modalità differenti: i Sadhu compiono le tapas, delle mortificazioni o penitenze, recitano dei mantra ed effettuano yoga unificando il corpo alla spiritualità. I Sannysin d’altro canto oltre allo yoga effettuano anche il Bhakti, una tipologia di preghiera differente.

La vita monastica induista si basa sulla ricerca della propria spiritualità fino ad arrivare all’ascetismo ovvero la perfezione, identificata come un superamento del mondo terreno. Da questa spiritualità nascono anche le basi per la filosofia di Schopenhauer e del mito del velo di Maya.

Con le istituzioni ecclesiastiche, i fedeli più intransigenti vennero spinti dalle Scritture a perseguire uno stile di vita simile. Secondo la religione cattolica, l’ordine dei monaci si divide anch’esso in svariati sottogruppi: i più diffusi sono i Benedettini e i Francescani.
La vita monastica dei monaci benedettini è spesso associata alla frase «Ora et labora», «prega e lavora» che si rifà al periodo monastico medievale. La Regola benedettina viene affermata da San Benedetto da Norcia nel sesto secolo.

La spiritualità monastica del tempo vedeva gli orari della vita monastica suddivisa in tre grandi periodi:

  • Preghiera comune;
  • Preghiera personale;
  • Lavoro.

Naturalmente il lavoro è sempre stato all’interno dei monasteri e vedeva molte abbazie benedettine come centri di studio, data la forte produzione di manoscritti.
La vita monastica francescana caratterizzata dall’ordine religioso fondato da San Francesco d’Assisi nel tredicesimo secolo, vede come fondamenti la preghiera ed assieme ad essa la semplicità della vita. La vita monastica francescana è principalmente caratterizzata dalla rinuncia dei beni materiali, seguendo l’esempio di Cristo, e assieme ad esso il servizio ai poveri coinvolgendo in attività di carità e assistenza ai più vulnerabili.

Al giorno d’oggi l’Italia presenta ancora alcune comunità monastiche attive, alcuni esempi noti sono l’abbazia di Montecassino, con i monaci benedettini e Assisi con le sue comunità francescane; d’altronde, molti monasteri seguono le pratiche tradizionali, come le prima citate preghiere e meditazioni. In ogni caso le comunità monastiche si sono adattate alla modernità con il passare del tempo con la partecipazione attiva nella società, tra insegnamento e gestione delle risorse sostenibili.

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