L’angelo caduto di Alexandre Cabanel: la scelta del male | Analisi

L’angelo caduto di Alexandre Cabanel | Analisi

L’angelo caduto di Alexandre Cabanel fu realizzato nel 1847 e oggi è possibile ammirarne la bellezza al Musée Fabre, situato a Montpellier, a sud della Francia. Il risultato dell’arte di Cabanel ha colto nella sua interezza la bellezza estetica di un angelo che, all’interno della Bibbia, era concretamente designato come l’angelo più bello di tutto il paradiso, sebbene il suo crescente ego lo avesse portato nelle tenebre di un mondo desolato dal male.

L’angelo caduto di Alexandre Cabanel: l’abbandono del mondo paradisiaco per il potere

L’angelo caduto presente nel dipinto di Alexandre Cabanel coincide con la figura di Satana, noto anche con il nome di Lucifero. Egli è dilaniato dalla rabbia e dallo scontento, chiaramente visibile dalla tensione presente nei suoi muscoli mentre stringe le mani, il gomito sollevato e le dita dei piedi ricciolute. Il motivo dello stato di malessere è l’essere stato cacciato dal paradiso, raffigurato dalla furia presente nei suoi occhi, da uno dei quali scende una lacrima: Satana si appresta a mirare, con il viso parzialmente nascosto, il posto in cui è destinato a stare.
Dietro la sua schiena notiamo delle ali, inizialmente al loro interno bianche, ma che diventano di un colore sempre più scuro, proprio come il contesto nel quale adagia la sua immagine, un ambiente alquanto roccioso con rami spinosi e taglienti. L’aspetto delle ali che si amalgama con l’ambiente cupo da l’idea che Satana stesse marcendo lentamente insieme ad esso, e che avesse preso una strada ben lontana dalla moralità. Nello sfondo vi sono degli angeli quasi trasparenti e che volano felici, a differenza di Lucifero, lì dove lui non avrebbe mai potuto più far ritorno.

Cabanel aveva 24 anni quando iniziò a dipingere quest’opera, in seguito alla vincita di una borsa di studio che gli permise di studiare a Roma per 4 anni e cominciò un profondo studio sull’arte classica e rinascimentale. L’esperienza italiana lo incise così tanto da aver ispirato questa sublime rappresentazione artistica: è visibile soprattutto nella figura di Lucifero, che ricorda il corpo di un eroe mitologico greco e nell’immagine degli angeli nello sfondo, ispirati dal rinascimento italiano. L’angelo caduto di Alexandre Cabanel, nonostante fosse considerato un capolavoro della storia francese, fu oggetto di critiche quando venne mostrato al Salon di Parigi nel 1847. I critici credevano che la rappresentazione del diavolo fosse insolita per le credenze accademiche dell’epoca, e che potesse essere effettivamente realizzato soltanto da un artista davvero esperto. Inoltre, si chiedevano come potesse essere possibile che il corpo di Satana potesse essere così bello e muscoloso esteticamente, visto che dal punto di vista simbolico quest’ultimo rappresentasse il male. In poche parole, consideravano L’angelo caduto di Alexandre Cabanel non propenso allo stile artistico del romanticismo.

Il pittore francese, in realtà, sosteneva che la bellezza esteriore non coincidesse con la morale e che, pertanto, l’estetismo incorporato in Satana non alludesse alla bontà d’animo, in quanto la bellezza potesse essere semplicemente ingannevole. Effettuando varie ricerche all’interno della Bibbia, si può constatare quanto le sue parole fossero veritiere: il profeta Ezechiele, difatti, affermava che il diavolo fosse perfetto solo fisicamente. Dopo diversi anni, fortunatamente, i critici riuscirono ad apprezzare la bellezza e la magnificenza di questo quadro. L’ispirazione di Cabanel non si fermò soltanto al rinascimento italiano e agli eroi mitologici della Grecia, ma attinse da due fonti la loro storia per poterla successivamente ricreare all’interno della sua opera:

  1. La prima ispirazione fu presa dal Libro delle rivelazioni nel capitolo 12, all’interno del quale dal verso 7 si parlava della caduta di Satana e del momento in cui era stato cacciato dal paradiso: «E vi fu battaglia in cielo: Michele e i suoi angeli combatterono col dragone, e il dragone e i suoi angeli combatterono, ma non vinsero, e il luogo loro non fu più trovato nel cielo. E il gran dragone, il serpente antico, che è chiamato Diavolo e Satana, il seduttore di tutto il mondo, fu gettato giù; fu gettato sulla terra, e con lui furon gettati gli angeli suoi. Ed io udii una gran voce nel cielo che diceva: Ora è venuta la salvezza e la potenza ed il regno dell’Iddio nostro, e la potestà del suo Cristo, perché è stato gettato giù l’accusatore dei nostri fratelli, che li accusava dinanzi all’Iddio nostro, giorno e notte». È da qui che partì la rappresentazione de L’angelo caduto di Alexandre Cabanel;
  2. La seconda ispirazione fu il poema epico Paradiso perduto di John Milton, che iniziò proprio nel momento in cui Satana e i suoi sostenitori vennero distrutti. Oltre a ciò, forniva anche altre descrizioni dettagliate su quello che successe.

Fonte immagine in evidenza: Wikipedia

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