I samurai sono i famosi guerrieri giapponesi che risalivano al periodo feudale del Giappone, che rappresentano una figura iconica della storia e della cultura giapponese. La loro influenza si estendeva non solo al mondo bellico, ma anche alla politica, alla letteratura, all’arte e alla religione giapponese. Il loro declino avviene nel XIX secolo, ma nonostante ciò i samurai rimangono un simbolo importante della cultura giapponese e la loro eredità continua ad affascinare e ispirare tutto il mondo. La loro abilità nella guerra non dipendeva solo dalla loro abilità nel campo della guerra, ma anche dalle armi che essi utilizzavano. Alcune di esse, sono diventate nel tempo dei veri e propri simboli della cultura giapponese.
Ecco quali sono le armi dei samurai più celebri.
Katana
La katana è probabilmente, tra le armi dei samurai, la più iconica e celebre di tutte. Si tratta di una spada lunga e curva, simile ad una sciabola però da impugnare a due mani, che veniva portata infilata nella cintura del samurai. La katana era considerata una spada “viva”, in quanto il samurai credeva che essa avesse un’anima propria. Era solitamente realizzata in acciaio di alta qualità e decorata con dettagli elaborati. In realtà, il termine katana tende a significare “spada” in generale e dunque sarebbe più opportuno chiamare la katana “uchigatana“. Fu proprio a causa di un editto del XIX secolo che vietava ai samurai di poter andare in giro con le katana che la classe samuraica cominciò ad andare in declino, ma non solo. Infatti, anche la produzione delle katana iniziò a diminuire, e ricominciò solo dopo la Seconda guerra mondiale, creando delle spade molto più costose.
Wakizashi
Il wakizashi è una spada più corta della katana, ma comunque molto importante per i samurai. Si trattava dell’arma utilizzata in caso di perdita o rottura della katana. Spesso, veniva portata insieme alla katana per completare l’equipaggiamento del samurai: la katana stava a sinistra, il wakizashi posto davanti al ventre. Anch’essa, come la katana, si trova tra le armi dei samurai dette “armi bianche”, ovvero da combattimento ravvicinato. Nei casi di assenza del tantō, il wakizashi veniva utilizzato anche per commettere seppuku, ovvero il suicidio d’onore dei samurai.
Tantō
Il tantō è un coltello corto, utilizzato dai samurai come arma da taglio e come strumento di utilità. Era spesso portato insieme alla katana e al wakizashi come parte dell’equipaggiamento del samurai. Al contrario delle prime due armi già viste, il tantō veniva portato dietro la schiena per facilitare la presa durante i combattimenti. Tra le armi dei samurai, questa è una di quelle che simboleggiano la casta dominante guerriera giapponese e proprio per questo motivo, quando i guerrieri si trovavano in presenza dei daimyō, tendevano ad ostentare quest’arma. Inoltre, essa consisteva anche nell’arma utilizzata dai samurai per commettere seppuku, il suicidio d’onore durante il quale bisognava squarciarsi il ventre per dimostrare la propria purezza.
Yumi
Un’altra tra le armi dei samurai è lo yumi, un arco lungo, utilizzato per il tiro con l’arco, e le frecce che venivano utilizzate insieme allo yumi erano chiamate “ya” ed erano generalmente fatte di bambù. Il tiro con l’arco era una disciplina importante nella formazione del samurai, che doveva essere in grado di colpire il bersaglio anche in movimento. Proprio per questo motivo, esistevano ben due tipi di yumi: la daikyū, usata dall’arciere appiedato; la hankyū, usata invece dall’arciere a cavallo.
Naginata
La naginata è un’arma simile ad una lancia, ma con una lama curva alla fine. Era una delle armi dei samurai usate per combattere a distanza e per sconfiggere i cavalieri nemici. Era anche usata dalle donne samurai per difendersi dai predoni. Al contrario delle altre armi, questa fu usata quasi solamente durante l’epoca Kamakura. Usare quest’arma, significava, per i samurai, imparare una vera e propria arte marziale, chiamata naginata-do. Tra i più importanti guerrieri giapponesi che combatterono con la naginata c’è Benkei, al fianco del suo signore Minamoto no Yoshitsune, e questo guerriero è famoso per essere morto in piedi, appoggiato sulla sua naginata mentre centinaia di frecce nemiche gli cadevano addosso come una cascata: il tutto per permettere al suo signore di poter morire commettendo seppuku.
Yari
Lo yari è una lancia la cui lama ha la particolarità di essere a forma di foglia e anche l’uso di quest’arma consiste in un’arte marziale chiamata sōjitsu. Si tratta di un’arma molto antica in Giappone, ma è stata attestata per la prima volta solo nel XIV secolo e fu una delle armi dei samurai usate maggiormente durante l’epoca Sengoku, durante la quale il Giappone era diviso in tanti piccoli clan che combattevano l’uno contro l’altro. A partire dal periodo Edo, invece, calò la sua produzione ma viene ancora usata come arma cerimoniale.
Kusarigama
La kusarigama è un’arma giapponese composta da vari elementi: l’impugnatura, che è un’asta lunga, alla quale è legata una catena, che facilita il lancio e la ripresa dell’arma, e una piccola falce posta nella parte più alta dell’asta. Tra tutte le armi dei samurai, questa è quella meno usata da questi ultimi, se non per il suo uso durante gli attacchi a sorpresa. Al contrario, essa era più utilizzata dai ninja.
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