I nomi sono una parte variabile del discorso. Sono detti anche “sostantivi” proprio perché sono elementi che hanno una “sostanza”, ossia un referente vero e proprio. I nomi (o sostantivi) variano ovviamente per genere e numero. In base alle ripartizioni più diffuse abbiamo la divisione in nomi comuni, propri, collettivi, individuali, concreti, astratti, ecc. In base al numero è interessante vedere che i nomi in italiano si dividono in sei classi. In questo articolo andremo quindi a vedere le classi di nomi della lingua italiana.
LE CLASSI DI NOMI DELLA LINGUA ITALIANA
Le classi si distinguono in base alla terminazione del nome al singolare e come esso forma il plurale. Va ricordato che le classi più produttive sono la prima e la seconda.
- PRIMA CLASSE: fanno parte della prima tra le classi di nomi della lingua italiana i nomi che terminano in -o e formano il plurale in -i. Ad esempio: marito/mariti, pasto/pasti, ecc. Il genere dei sostantivi di questa classe è sempre maschile, con una sola eccezione: mano/mani (femminile).
- SECONDA CLASSE: fanno parte della seconda tra le classi di nomi della lingua italiana i nomi che terminano in -a e formano il plurale in -e. Ad esempio: tazza/tazze, ragazza/ragazze, casa/case, ecc. Il genere dei sostantivi di questa classe è sempre femminile.
- TERZA CLASSE: della terza tra le classi di nomi della lingua italiana fanno parte i nomi che terminano in -e e formano il plurale in -i. I nomi di questa classe sono molti perché possono essere di genere maschile, femminile e ambigenere. Tra i nomi maschili abbiamo sostantivi del tipo: padre/padri; femminile del tipo: siepe/siepi; tra i nomi ambigenere abbiamo insegnante/insegnanti. In questa classe fa eccezione un unico sostantivo, che al singolare è maschile e al plurale subisce una variazione di genere: carcere (maschile)/ carceri (femminile).
- QUARTA CLASSE: in questa classe di nomi della lingua italiana abbiamo i sostantivi maschili che terminano in -a e formano il plurale in -i. Questa classe ormai non è più produttiva e contiene sostantivi del tipo: poeta/poeti, teorema/teoremi. Le due eccezioni di questa classe sono: ala/ali e arma/armi (entrambi nomi di genere femminile).
- QUINTA CLASSE: nella penultima tra le classi di nomi della lingua italiana troviamo i nomi che terminano in -o e formano il plurale in -a. Questi sostantivi sono particolari per due motivi: innanzitutto al singolare sono maschili e al plurale diventano femminili. Ad esempio: dito/dita, muro/mura, braccio/braccia, osso/ossa. Il secondo motivo che li rende così particolari è che rientrano nella categoria dei nomi sovrabbondanti, ossia con più plurali ognuno dei quali con significati diversi. Ad esempio: mura/muri (il primo nome indica ad esempio le mura che circondano la città e il secondo i muri di casa), ossa/ossi (il primo nome indica l’insieme dell’ossatura e il secondo indica i singoli ossi), e così via.
- SESTA CLASSE: l’ultima classe per quanto riguarda le classi di nomi della lingua italiana è occupata dai nomi invariabili (di genere sia maschile che femminile). Sono nomi che formano il plurale rimanendo invariati dal singolare: re, menù, film, bus, radio, ecc.
Questa appena proposta è una delle tantissime classificazioni dei nomi della lingua italiana. Questa classificazione impostata secondo le classi di nomi però è abbastanza schematica e facilmente leggibile.
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