Le Comunità europee: CECA, CEE e EURATOM

Le Comunità europee: CECA, EURATOM e CEE

L’Unione Europea, l’organizzazione politica ed economica sovranazionale che ad oggi conta 27 Stati membri, nasce ufficialmente nel 1992 con il Trattato di Maastricht, sulla base delle tre Comunità europee già esistenti: la CECA, la CEE e l’EURATOM.

Il processo di integrazione europea è stato caratterizzato da diverse fasi, a partire dal Primo dopoguerra, quando si diffonde l’idea di creare un progetto politico che coinvolga gli Stati europei, fino ad arrivare al 9 maggio del 1950, data che rappresenta, simbolicamente, il punto di avvio del processo d’integrazione europea, che ha poi portato alla nascita delle Comunità europee.

Alla fine degli anni ‘40 l’Europa si trova ad affrontare una questione estremamente delicata, ovvero la questione tedesca: nel 1949, infatti, nasce la Repubblica Federale Tedesca (Germania dell’Ovest), ma si tratta di uno Stato a sovranità limitata, che non ha il controllo della propria economia né tantomeno della politica estera. Gli altri Stati europei, in particolare la Francia e la Gran Bretagna, non intendono lasciare alla Germania la piena sovranità, in quanto temono che possa rompere nuovamente gli equilibri e rappresentare un pericolo per il Vecchio Continente.

La CECA

Il 9 maggio 1950 il Ministro degli Esteri francese, Robert Schuman, propone di mettere in comune l’intera produzione di carbone e acciaio sotto il controllo di un’istituzione chiamata Alta Autorità, e di creare un’organizzazione alla quale i Paesi europei possano aderire su base volontaria. La proposta di Schuman viene considerata estremamente innovativa per diversi motivi: innanzitutto, l’idea alla base della proposta è la nascita di un’organizzazione che suppone la rinuncia, da parte dei suoi membri, della sovranità sul settore siderurgico, tradizionalmente legato all’industria bellica; in secondo luogo, permette alla Germania di recuperare la propria sovranità su tutti i settori dell’economia, fattore fondamentale soprattutto in ottica di riunificazione dello Stato tedesco; e, infine, mira ad eliminare il contrasto tra Francia e Germania, che si contendono le regioni della Saar e della Ruhr per lo sfruttamento dei giacimenti di carbone e acciaio.

Sei Stati europei, Belgio, Francia, Italia, Germania, Italia, Lussemburgo e Paesi bassi, a Parigi nel 1951 firmano il Trattato che istituisce la prima delle tre Comunità europee, la CECA, ovvero la Comunità europea del carbone e dell’acciaio. L’organo esecutivo della CECA è l’Alta Autorità Sovranazionale, a cui sono affiancati altri organi come il Consiglio dei Ministri, la Corte di Giustizia, il Comitato Consultivo e l’Assemblea Comune, costituita dai parlamentari dei singoli Paesi membri.

I Trattati di Roma e la nascita di CEE e EURATOM

Ben presto i Paesi membri cercano di creare un’organizzazione simile nel settore militare, tentativo che però fallisce. Ciononostante il processo di integrazione europea non si arresta, anzi: gli Stati membri decidono di ampliare i settori di cooperazione e ciò li porta a firmare a Roma, nel 1957, i Trattati istitutivi delle altre due Comunità europee, ovvero la CEE (Comunità economica europea) e l’EURATOM (Comunità europea per l’energia atomica).

L’obiettivo principale della CEE è quello di instaurare un mercato comune, attraverso la creazione di un’area di libero scambio tra i Paesi membri e l’adozione di tariffe doganali uniche sulle merci provenienti da Stati terzi e, per favorire lo sviluppo economico, viene istituita la Banca Europea degli Investimenti. Inoltre, nel Trattato istitutivo viene stabilito che la CECA avrà una durata di 50 anni.

L’EURATOM, invece, nasce con l’obiettivo di controllare e coordinare l’uso dell’energia nucleare, inteso come strumento pacifico dell’affermazione dell’indipendenza energetica dell’Europa.

Se da una parte, però, la CEE si dimostra un’iniziativa di successo dal punto di vista economico, tanto da diventare la principale organizzazione europea, dall’altra l’EURATOM diventa ben presto un’organizzazione periferica, soprattutto quando cambia il mercato dell’energia nucleare in seguito alla diminuzione del prezzo del petrolio.

La fusione delle istituzioni delle Comunità europee

Inizialmente, ciascuna delle tre Comunità europee viene dotata di proprie istituzioni, con gli obiettivi fissati dai trattati. Nel 1965 viene firmato il Trattato di Bruxelles, anche conosciuto come Trattato sulla fusione degli esecutivi (che entra in vigore nel 1967), con cui vengono istituiti una Commissione e un Consiglio unici. Quindi le tre Comunità europee, pur avendo una propria soggettività giuridica, condividono le stesse istituzioni.

La fine della CECA e la nascita dell’Unione Europea

Nel 1986 si ha l’Atto Unico Europeo, che è la prima revisione significativa dei Trattati istitutivi delle tre Comunità europee.

Nel 2002 la CECA si estingue, in seguito alla mancata proroga del termine di scadenza. La CEE, invece, con il Trattato di Maastricht firmato nel 1992, prende il nome di Comunità europea perdendo, così, la sua dimensione prettamente economica. A questo trattato ne seguono altri: Trattato di Amsterdam (1999), Trattato di Nizza (2003), fino ad arrivare al Trattato di Lisbona (2009), che è quello tuttora in vigore. Con il Trattato di Lisbona si verifica un ulteriore cambio di denominazione: da Comunità europea si passa, infatti, a Unione Europea. Quindi, ad oggi, continuano ad esistere solo due delle tre Comunità europee originarie: l’UE (prima CEE) e l’EURATOM.

Attualmente l’Unione Europea, definita come organizzazione internazionale sovranazionale, è composta da 27 Stati membri, in seguito all’entrata in vigore (nel gennaio del 2021) dell’accordo di recesso del Regno Unito.

Fonte immagine di copertina: Wikipedia

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