Spesso quando si pensa al ruolo della donna nella storia, specialmente nell’antichità, salta subito alla mente l’immagine della donna sottomessa al volere del padre-padrone e, in seguito, a quello del marito.
Causa di questa immagine è la, purtroppo, ancora fortemente radicata influenza della società di stampo patriarcale e dei retaggi culturali che da essa derivano.
Tuttavia, è bene ricordare che non sempre le donne sono state alla mercé dei propri uomini, che non sempre hanno passato la loro esistenza rinchiuse nelle mura della casa-prigione ad accudire i figli e a preoccuparsi delle vicende della famiglia.
Basti citare le regine egizie, o le matrone romane, ed ecco che appare possibile, per le donne, un’altra narrativa.
In effetti quelle che, in antichità, hanno potuto godere di più libertà sono state proprio le donne etrusche.
Il popolo etrusco
Il popolo etrusco è caratterizzato, ancora oggi, da un forte alone di mistero.
La civiltà si sviluppò presso l’aerea conosciuta come Etruria, una zona che si estende tra le regioni della Toscana, dell’Umbria e dell’alto Lazio.
Tuttavia, oltre ai riferimenti geografici, gli studiosi non hanno vasto materiale da poter consultare, restano ancora diverse incognite per quanto riguarda l’origine di questa civiltà, la provenienza, la lingua e i costumi.
Una cosa è però certa: gli etruschi sono stati uno dei popoli più avanzati a livello sociale, affermandosi, probabilmente, come la prima società paritaria.
Le donne etrusche
Le donne etrusche sono state delle donne libere, indipendenti, che hanno potuto affermarsi come individui e non solo come membri familiari.
Il primo aspetto caratterizzante della loro indipendenza, che potrà forse apparire banale oggi, era la possibilità, per le donne etrusche, di avere un nome proprio. In realtà, all’epoca, ciò non era così scontato e, infatti, per niente usuale. A Roma, per esempio, le donne venivano identificate solo tramite il nome della famiglia alla quale appartenevano, addirittura quando erano presenti più donne, in una stessa famiglia, queste mantenevano lo stesso nome e venivano distinte attraverso la numerazione.
In Etruria la realtà era ben diversa, le donne avevano nomi propri, di cui molti giunti fino a noi, come per esempio: Velelia, Thania, Tita, Nuzinai…
Questi nomi si sono mantenuti nel tempo perché incisi sugli oggetti personali di queste donne, sono proprio questi oggetti a darci maggiori informazioni sulle condizioni di vita delle donne etrusche. In primo luogo, le incisioni ci dimostrano che le donne possedevano questi oggetti; un esempio è dato dal reperto conservato ad oggi presso i Musei Vaticani: si tratta di un piccolo recipiente da cucina su cui è stato incisa la frase “Mi ramuthas kansinaia”, tradotto dagli studiosi come “io sono di Ramutha Kansinai”. Non solo possedevano questi oggetti, ma sapevano effettivamente scrivere e leggere.
Inoltre, sempre tramite delle incisioni su reperti storici, è stato possibile attestare che alcune di queste donne possedevano, addirittura, delle proprie attività, come per esempio: la gestione di botteghe.
A livello sociale, le donne etrusche potevano partecipare a tutti gli eventi pubblici, sedevano accanto ai propri uomini durante i banchetti, potevano liberamente brindare con tutti gli ospiti, non avevano limiti neanche per quanto riguardava l’abbigliamento e l’estetica e, cosa più importante, potevano accedere all’istruzione.
L’immagine della donna etrusca
Per quanto riguarda l’immagine della classica donna etrusca, questa è a noi giunta tramite le raffigurazioni artistiche che sono pervenute. Chiaramente si tratta sempre di raffigurazioni di donne benestanti, che appartenevano agli strati più alti della società. Le immagini mostrano donne eleganti, raffinate, sempre molto curate. Amavano vestirsi bene e i gioielli preziosi. Dedicavano molto tempo alla cura del proprio aspetto, come dimostrano le acconciature sempre molto elaborate, tra queste le più frequenti erano le trecce lunghe, le frange o le acconciature a crocchie. Inoltre, usanza non solo delle donne ma anche degli uomini etruschi era quella di tingersi i capelli, tramite coloranti naturali.
Anche il trucco era un aspetto importate da curare per le donne etrusche, queste ricavavano dai prodotti naturali dei primi prodotti cosmetici.
Con l’avvento delle influenze greco-romane sulla cultura etrusca, anche le donne etrusche finirono con il perdere parte della propria libertà e della propria indipendenza.Tuttavia, rimangono, ancora oggi, un esempio di primo proto-femminismo, un esempio concreto di una prima società antica basata sull’uguaglianza di genere.
Fonte immagine: Wikipedia