Le sette meraviglie del mondo antico: un viaggio tra storia e mito
Le sette meraviglie del mondo antico rappresentano un canone di opere architettoniche e scultoree realizzate durante l’età classica, considerate le più belle e straordinarie dell’intera storia dell’umanità. Queste opere, simbolo di ingegno e magnificenza, sono giunte a noi attraverso i secoli, alimentando fascino e mistero. La lista completa delle sette meraviglie del mondo antico fu compilata per la prima volta dal poeta e storico greco Antipatro di Sidone nel III secolo a.C., in un epigramma conservato nella raccolta Antologia Palatina. Questo componimento rappresenta una testimonianza preziosa del gusto e della cultura dell’epoca, specialmente se si pensa che quasi tutte le opere che costituiscono le sette meraviglie del mondo antico sono andate perdute, ad eccezione di una.
La lista di Antipatro di Sidone: le sette meraviglie del mondo antico
L’epigramma di Antipatro di Sidone, contenuto nell’Antologia Palatina, elenca le sette meraviglie del mondo antico, celebrandone la grandezza e la magnificenza. La scelta di queste opere non fu casuale: esse rappresentavano il culmine dell’arte e dell’architettura del periodo ellenistico, un’epoca di grande splendore culturale e artistico. La lista di Antipatro è divenuta un riferimento imprescindibile, definendo l’idea stessa di “meraviglia” per le generazioni successive.
Quali sono le sette meraviglie del mondo antico?
Scopriamo insieme quali sono le sette meraviglie del mondo antico, opere straordinarie che hanno segnato la storia dell’arte e dell’architettura.
La Piramide di Cheope: l’unica meraviglia ancora visibile
La Piramide di Cheope, situata nella Necropoli di Giza, in Egitto, è l’unica delle sette meraviglie del mondo antico ad essere ancora in piedi, e la più antica fra tutte. È la più grande piramide del complesso di Giza e fu costruita per il faraone Cheope nel III millennio a.C. Alta 140 metri, con la sua maestosità è testimonianza viva della bellezza del mondo antico, la rappresentazione architettonica del legame tra l’umano e il divino.
I Giardini pensili di Babilonia: un’opera leggendaria
I Giardini pensili di Babilonia erano un complesso di giardini costruiti su terrazze disposte su più livelli che risalgono al VI secolo a.C. La tradizione narra che furono costruiti per volontà del re di Babilonia, Nabucodonosor II, per sua moglie. I giardini erano famosi per la loro bellezza e per la loro complessità ingegneristica, che si può ammirare e immaginare soltanto a partire da illustrazioni e ricostruzioni.
La Statua di Zeus a Olimpia: un colosso d’oro e avorio
La terza delle meraviglie del mondo antico è la Statua di Zeus a Olimpia, una statua del dio principale dell’Olimpo dalle dimensioni colossali, di circa 12 metri. Fu scolpita dal celebre scultore Fidia nel V secolo a.C. e si trovava nel tempio di Zeus ad Olimpia, in Grecia. Si tratta di una statua crisoelefantina, cioè fatta di avorio e oro, che raffigurava la divinità seduta su un trono, mentre reggeva nelle mani uno scettro con un’aquila da un lato, e una Nike (divinità e simbolo di vittoria) nell’altra.
Il Tempio di Artemide a Efeso: un maestoso santuario ionico
Un’altra delle meraviglie del mondo antico che si trovava in Grecia era il Tempio di Artemide, costruito a Efeso. Si tratta di un enorme tempio in stile ionico con altissime colonne, dedicato alla dea greca Artemide. La sua prima costruzione, finanziata dal ricco re Creso di Lidia, fu distrutta da un incendio nel 356 a.C., appiccato da un pastore di nome Erostrato, che voleva passare alla storia a tutti i costi, e fu poi ricostruito anche grazie all’interessamento di Alessandro Magno. All’interno del tempio si trovava una statua della dea. A causa delle guerre e delle invasioni straniere, fu distrutto poi nel V secolo, e oggi tutto ciò che ne rimane è una singola colonna.
Il Colosso di Rodi: il gigante di bronzo
Il Colosso di Rodi era un’imponente statua di Helios, il dio greco del sole. Fu costruito sul mare nel III secolo a.C., nel porto della città di Rodi, in Grecia, per commemorare un’importante vittoria in battaglia. La statua, alta circa 30 metri e fatta di bronzo, fu distrutta da un terremoto pochi decenni dopo la sua costruzione.
Il Mausoleo di Alicarnasso: un tributo alla memoria di Mausolo
Il Mausoleo di Alicarnasso, un’altra delle meraviglie del mondo antico, era un enorme monumento funebre costruito nel IV secolo a.C. per ospitare le spoglie del re Mausolo di Caria, come omaggio da parte di sua moglie, Artemisia II di Caria. Era uno dei più grandi edifici dell’antichità, e fu distrutto da un terremoto che colpì la città nel 1402.
Il Faro di Alessandria: una guida per i naviganti
L’ultima delle sette meraviglie del mondo antico è il Faro di Alessandria, un faro costiero costruito nell’antica città di Alessandria d’Egitto, sull’isola di Faro. In epoca antica era famoso non solo per la sua maestosità, ma anche per il suo funzionamento attraverso degli specchi di bronzo che riflettevano la luce per guidare marinai e naviganti. La sua costruzione fu iniziata sotto Tolomeo I e completata sotto il suo successore, Tolomeo II Filadelfo, nel III secolo a.C., ed era uno dei più alti edifici dell’antichità. Anche in questo caso, il faro fu distrutto da un terremoto all’inizio del XIV secolo.
Sette meraviglie del mondo antico, sette opere perdute: fascino e mistero
Le sette meraviglie del mondo antico rappresentano l’ingegnosità, la bellezza e la ricchezza di alcune delle civiltà più importanti della storia. Il loro fascino è amplificato dal mistero che le avvolge, in quanto, ad eccezione della Piramide di Cheope, possiamo ammirarle solo attraverso ricostruzioni, illustrazioni e descrizioni tramandate da scrittori, storici e poeti nel corso dei secoli. Queste opere hanno conquistato un posto speciale nell’immaginario collettivo, continuando ad affascinare e ispirare ancora oggi.
Le sette meraviglie del mondo moderno
Dopo aver scoperto le meraviglie del mondo antico, non ti resta che conoscere le sette meraviglie del mondo moderno!
Fonte immagini di copertina e all’interno dell’articolo: Wikipedia