Le opere dadaiste sono, dalla nascita del movimento del dadaismo o dada, tra quelle più esuberanti, improvvisate, inaspettate e sorprendenti. La stravaganza e l’umorismo che caratterizzano opere d’arte, cinematografia, fotografia e letteratura sono assolutamente riconoscibili per il superamento dei limiti e lo stravolgimento dei canoni artistici, in voga fino ai primi anni del ‘900.
Che cos’è il Dadaismo: nascita e principi del movimento
Il Dadaismo (o Dada) è un movimento artistico e culturale nato a Zurigo, in Svizzera, nel 1916, durante la Prima Guerra Mondiale. Il nome “Dada” fu scelto a caso aprendo un dizionario, a simboleggiare l’irrazionalità e il rifiuto di ogni logica che caratterizzano il movimento. Nato come reazione agli orrori della guerra e alla crisi dei valori della società borghese, il Dadaismo si diffuse rapidamente in altre città europee, come Berlino, Parigi e Colonia. Gli artisti Dadaisti, tra cui Marcel Duchamp, Tristan Tzara, Kurt Schwitters, Man Ray e René Clair, utilizzarono una vasta gamma di tecniche e materiali, dal collage al fotomontaggio, dal ready-made alla performance, per creare opere provocatorie e dissacranti. Il loro obiettivo era quello di scardinare le convenzioni artistiche e sociali, di mettere in discussione il concetto stesso di arte e di artista, e di promuovere un’arte libera, spontanea e irrazionale.
Fontana di Duchamp: il ready-made che sfida il concetto di arte
Forse tre le opere dadaiste più famose (e del neo – dada), dell’artista dada più celebre, Fontana (1917) di Marcel Duchamp, è un orinatoio in porcellana bianca, rovesciato e firmato con lo pseudonimo “R. Mutt”. Presentata alla mostra della Society of Independent Artists di New York, l’opera fu rifiutata, suscitando un enorme scandalo. Con Fontana, Duchamp introduce il concetto di ready-made: un oggetto di uso comune, prelevato dal suo contesto originale e presentato come opera d’arte, senza alcuna modifica se non la firma e la data. L’orinatoio che muta funzione, cambia forma, stravolge la propria immagine, fece moltissimo scalpore ai tempi. Ancora oggi se ne parla come una delle grandi provocazioni ai gruppi artistici elitari di quel periodo storico, assieme all’altrettanta famosissima Gioconda coi baffi (altra opera di Duchamp, che consiste in una riproduzione della Gioconda di Leonardo da Vinci con baffi e pizzetto disegnati a matita).
Per fare una poesia dadaista: le istruzioni di Tristan Tzara
Per fare una poesia dadaista (1918) di Tristan Tzara non è un’opera nel senso tradizionale del termine, ma un testo, una sorta di “ricetta” o “istruzioni per l’uso” che spiega, in modo ironico e provocatorio, come creare una poesia Dada. Pochi versi che spiegano minuziosamente tutti i passaggi per creare una vera e propria opera letteraria dadaista. Tzara scrisse queste parole scardinando le regole stilistiche poetiche tradizionali, in puro stile dada. Fa parte del più ampio Manifesto Dada del 1918, che definisce i principi del movimento.
Prendi un giornale.
Prendi un paio di forbici.
Scegli nel giornale un articolo della lunghezza che dai al tuo poema.
Ritaglia l’articolo.
Subito, ritaglia attentamente ciascuna delle parole che compongono l’articolo e mettile in una borsa.
Agitare delicatamente.
Ora tira fuori ogni taglio uno dopo l’altro.
Copia coscienziosamente
nell’ordine in cui hanno lasciato la borsa.
Il poema ti assomiglierà.
E tu sei uno scrittore infinitamente originale e una sensibilità ammaliante, sebbene frainteso dal volgare.
Merzbau di Schwitters: l’opera-ambiente che ingloba la vita
Nonostante Kurt Schwitters sia stato un artista indipendente, il quale riprendeva, ma con distacco, elementi dalle avanguardie del tempo, la sua opera più famosa, Merzbau (1923-1937), ha molte delle caratteristiche comuni alle opere dadaiste. Si tratta di una costruzione architettonica realizzata all’interno della sua casa di Hannover, in Germania. Un’opera in continua espansione, un ambiente tridimensionale fatto di oggetti trovati, scarti, materiali di recupero e frammenti di vita quotidiana, assemblati in modo caotico e apparentemente casuale. L’installazione esagerata e confusionaria è, sostanzialmente, un accumulo di oggetti tra i più disparati e vari, che hanno avuto spazio nella vita dell’artista. Sono oggetti che rappresentano momenti, situazioni, eventi, persone o ricordi che hanno segnato gli anni di Schwitters e che prendono forme spigolose e inusuali, che sfidano i canoni architettonici. Merzbau (parola inventata da Schwitters, che unisce il termine tedesco “Kommerz”, commercio, e “Bau”, costruzione) può essere considerata una sorta di “collage tridimensionale”, un’opera d’arte totale che fonde scultura, architettura e pittura.
Lacrime di vetro di Man Ray: la fotografia tra Dada e Surrealismo
Lacrime di vetro (1932) di Man Ray (pseudonimo di Emmanuel Radnitzky) è una fotografia emblematica, che si colloca al confine tra Dadaismo e Surrealismo. In questa fotografia è interessante la contrapposizione tra il volto della donna e le lacrime in vetro, che sembrano cristallizzate una volta solcate le guance del soggetto. La provocazione dell’artista è nell’interpretazione dell’opera, e delle lacrime soprattutto. C’è chi sostiene la scelta del vetro sia simbolo di mancanza di sensibilità, di pura emotività, come se la donna fingesse di piangere. Altri sostengono sia un modo per cristallizzare, appunto, il simbolo di una forte emozione dolorosa, per sempre. L’immagine, apparentemente semplice, è in realtà carica di ambiguità e di significati nascosti, tipici dell’estetica Dada e surrealista.
Entr’acte di René Clair: il cinema Dada tra sperimentazione e provocazione
Tra le opere dadaiste anche un film d’avanguardia, Entr’acte (1924) di René Clair, il cui obiettivo primario era sorprendere con sperimentazioni varie, realizzato in collaborazione con Francis Picabia (altro importante esponente del Dadaismo). La pellicola infatti non ha una trama unica e lineare, ma è più l’unione di diverse riprese, appartenenti a contesti e storie completamente differenti tra loro. Ogni storia ha sempre l’intento di provocare, stupire e divertire. Il film si inserisce così tra i principali della storia del cinema, anticipando molte tecniche del cinema sperimentale e d’avanguardia. Tra i protagonisti del film compaiono anche Marcel Duchamp e Man Ray, che giocano a scacchi su una terrazza.
Dadaismo: un’eredità che continua a ispirare
Il Dadaismo, seppur breve, fu un movimento dirompente, che ebbe un impatto significativo sull’arte del XX secolo e continua a influenzare gli artisti contemporanei. La sua eredità si ritrova in molte correnti artistiche successive, come il Surrealismo, il Pop Art, l’arte concettuale e il Fluxus.
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