Paula Rego (1935-2022) è stata un’artista portoghese tra le più importanti e influenti del XX e XXI secolo. La sua opera, caratterizzata da uno stile figurativo potente e inquietante, esplora temi complessi come la violenza, il potere, la sessualità, la maternità e l’infanzia, con un’attenzione particolare alla condizione femminile. Attraverso dipinti, illustrazioni, sculture e bambole, Paula Rego ha creato un universo artistico unico, che sfida le convenzioni sociali e mette in discussione le strutture di potere patriarcali.
La vita di Paula Rego: tra Portogallo e Inghilterra
L’infanzia a Lisbona sotto la dittatura di Salazar
Paula Rego nasce a Lisbona, in Portogallo, nel 1935, in una famiglia benestante e antifascista.
La sua infanzia è segnata dalla dittatura di Salazar, un regime autoritario e repressivo che ha profondamente influenzato la sua visione del mondo e la sua arte.
La formazione artistica a Londra
Nel 1952, Paula Rego si trasferisce a Londra per studiare arte, prima alla Chelsea School of Art e poi alla prestigiosa Slade School of Art.
A Londra, entra in contatto con le avanguardie artistiche del tempo e sviluppa il suo stile personale e inconfondibile.
Lo stile di Paula Rego: tra surrealismo, realismo magico e fiabe
L’influenza della tradizione popolare portoghese e delle fiabe
L’opera di Paula Rego attinge a diverse fonti di ispirazione, tra cui la tradizione popolare portoghese, le fiabe, la letteratura e la storia dell’arte.
Le sue opere sono spesso caratterizzate da un’atmosfera onirica e inquietante, che ricorda il surrealismo e il realismo magico.
Il *perturbante* e la parodia: gli strumenti della critica sociale
Paula Rego utilizza spesso l’elemento del perturbante (l’inquietudine che nasce da ciò che è familiare e allo stesso tempo estraneo) e della parodia per mettere in discussione le convenzioni sociali, i ruoli di genere e le strutture di potere.
Le sue opere sono spesso provocatorie e dissacranti, e invitano lo spettatore a riflettere su temi scomodi e controversi.
Le opere di Paula Rego: un’analisi dei temi principali
La figura femminile: tra forza, fragilità e ribellione
La figura femminile è centrale nell’opera di Paula Rego. Le sue donne sono spesso rappresentate in situazioni di conflitto, di sottomissione, ma anche di forza, di ribellione e di resilienza.
Rego esplora la complessità dell’esperienza femminile, mettendo in discussione gli stereotipi e i ruoli tradizionali imposti dalla società patriarcale.
La critica al patriarcato e alla violenza sulle donne
Molte opere di Paula Rego denunciano la violenza, l’oppressione e la sopraffazione che le donne subiscono all’interno della società patriarcale.
L’artista utilizza spesso immagini forti e disturbanti per rappresentare la brutalità e l’ingiustizia di questa violenza.
La maternità: un’esperienza complessa e ambivalente
La maternità è un altro tema ricorrente nell’opera di Paula Rego. L’artista rappresenta la maternità in modo non convenzionale, esplorandone gli aspetti più ambivalenti, contraddittori e a volte oscuri.
Le sue madri non sono figure idealizzate, ma donne reali, con le loro paure, le loro frustrazioni e le loro ambizioni.
L’infanzia: tra innocenza e crudeltà
Anche l’infanzia è un tema centrale nell’opera di Paula Rego. I bambini, nelle sue opere, sono spesso rappresentati in situazioni di gioco, ma anche di violenza, di sopraffazione e di perdita dell’innocenza.
Rego esplora la complessità del mondo infantile, mettendo in luce le sue contraddizioni e le sue ambiguità.
Paula Rego: un’artista rivoluzionaria e un’eredità potente
Paula Rego è stata un’artista rivoluzionaria, che ha saputo utilizzare il suo talento per dare voce alle donne, per denunciare le ingiustizie sociali e per mettere in discussione le convenzioni e i tabù.
La sua opera, esposta in importanti musei e gallerie di tutto il mondo (tra cui la Biennale di Venezia), continua a ispirare e a provocare, invitando lo spettatore a riflettere sulla condizione umana e sulla complessità del mondo in cui viviamo.
Tra le sue opere più famose, ricordiamo:
- Biancaneve e la matrigna (1995): un’opera che reinterpreta la fiaba di Biancaneve in chiave femminista, mettendo in luce la complessità dei rapporti tra donne e la violenza latente nella società patriarcale.
- Sette peccati capitali (2019): una serie di bambole di stoffa che rappresentano i sette peccati capitali, con un’attenzione particolare alla condizione femminile e alla violenza subita dalle donne.

Paula Rego, Biancaneve e la matrigna (1995). Fonte: archivio personale (Biennale di Venezia 2022)

Paula Rego, Sette Peccati Capitali (2019). Fonte: archivio personale (Biennale di Venezia 2022)
Fonte immagine in evidenza: profilo Instagram ufficiale dell’artista: @paularegostudio