La maggior parte dei libri, articoli e fonti sulla religione cinese si limitano alla spiegazione, allo studio studio delle cosiddette tre religioni, le Sanjiao 三家(confucianesimo, daoismo, buddismo) o all’analisi delle tre religioni in contrasto tra di loro. Mentre in parte si accetta questa convenzione, la visione tradizionale che le religioni cinesi fossero definite e limitate alle tre tradizioni è semplicistico ed erroneo, soprattutto se il nostro interesse è conoscere la religione come realmente è stata vissuta e praticata nella storia e nella Cina contemporanea. Quando parliamo di religioni popolari in Cina in realtà andiamo incontro a costrutti complessi e non propriamente identificabili con termini premoderni cinesi: la maggior parte di questi termini che si riferiscono a queste pratiche furono infatti importati come traduzioni della terminologia occidentale attraverso il Giappone dalla fine del XIX secolo in poi. Nessuno di questi termini però combacia perfettamente con la nozione di “religione popolare” come viene usato dagli studenti occidentali di delle pratiche religiose cinesi . Questo è uno dei motivi per cui la vera nozione di “religione popolare” è stata ed è ancora oggi oggetto di dibattito tra gli specialisti, che hanno proposto varie alternative, come “religione del popolo”, “religione comune”, e “religione locale”. Lo studio delle religioni popolari apre la strada ad un vasto panorama religioso che include diversi fenomeni come il culto ancestrale degli antenati con altari casalinghi e nelle sale dei lignaggi, il culto delle divinità protettrici nei santuari ai lati delle strade e nei templi dei villaggi, i riti familiari, le feste stagionali delle comunità, e le credenze e pratiche delle cosiddette “sette popolari” (movimenti religiosi “laici” con le proprie scritture, tradizioni separate dalle maggiori tradizioni religiose). Quali sono le religioni popolari in Cina più importanti?
Tra dei, fantasmi e antenati
Nel periodo classico, si sviluppò una cosmologia che rimase influente durante tutto il periodo imperiale e anche nella Cina moderna. Questa cosmologia, che diventa importante nel contesto delle religioni popolari in Cina, include elementi come Yin e Yang, le Cinque Fasi, gli Otto Trigrammi e i 64 Esagrammi del “Libro dei Mutamenti“, i Dieci Tronchi Celesti e i Dodici Rami Terrestri. Questi concetti formano una visione del mondo ordinata, le cui leggi possono essere utilizzate per scopi umani e divinizzate. Le scienze tradizionali, come medicina, astronomia/astrologia, agricoltura, alchimia e arti mantiche, si basano su questa cosmologia, che continua a influenzare le religioni popolari cinesi. Uno strumento importante è l’almanacco, un manuale che fornisce un calendario del corrente anno lunare e indica le forze cosmiche giornaliere, con consigli pratici sulle attività favorevoli e sfavorevoli. La geomanzia (fengshui) è un esempio significativo di questa cosmologia, analizzando i flussi delle forze cosmiche per collocare le dimore umane in modo benefico. I testi geomantici risalgono al IV secolo d.C. e da allora si sono diversificati in varie scuole e teorie. Queste teorie influenzano vari campi della vita in Cina come quello della sepoltura ed i rituali per i defunti: ad esempio una posizione favorevole per una tomba dovrebbe essere orientata a sud, protetta a nord, e circondata da montagne a est e ovest, concentrando energie positive per il morto e i suoi discendenti. La geomanzia, pur criticata dai confuciani per il suo scopo di profitto, è stata ampiamente accettata nella Cina tradizionale. Il cosmo delle religioni popolari è popolato anche da esseri personali come dei, fantasmi e antenati. Gli antenati sono onorati dai loro discendenti, mentre i fantasmi, senza discendenti, e talvolta possono causare problemi. Gli dei, spesso ex umani con meriti straordinari, rappresentano l’ordine pubblico e sono organizzati in una burocrazia celeste. Un esempio di dea nella religione popolare in Cina è Mazu, una pescatrice morta nubile che divenne protettrice dei pescatori. Gli dei, i fantasmi e gli antenati sono distinti ritualmente e ricevono diversi tipi di sacrifici in luoghi differenti. Questa categorizzazione riflette i tre mondi sociali cinesi: famiglia (antenati), stato (dei) e forze del disordine (fantasmi). Le interazioni tra questi mondi sono dinamiche e rispecchiano le esperienze sociali umane. Molti dei sono considerati come funzionari celesti che operano in una gerarchia burocratica, ma alcune divinità, come Mazu, operano fuori da queste strutture. Le interazioni tra realtà religiose e sociali sono complesse e mutevoli, umani e spiriti agiscono come attori su un palco cosmico, creando lo spettacolo delle religioni popolari cinesi.
Gli specialisti religiosi: medium e sciamani
Nelle religioni popolari cinesi, i professionisti affiliati con i tre insegnamenti (Confucianesimo, Daoismo e Buddhismo) fungevano e fungono da fornitori di servizi rituali. Oltre alla classica visione canonica delle tre religioni, un’altra componente importante è la tradizione sciamanica e mediumistica, dove lo sciamano assume una fondamentale valenza intraprendendo viaggi spirituali attivi, così come il medium viene posseduto passivamente da uno spirito, fungendo così da suo portavoce, un singolo può svolgere inoltre entrambe le funzioni. I medium sono cruciali nelle comunità locali per fornire informazioni sul mondo spirituale e la volontà degli dei, e per svolgere riti di guarigione, purificazione ed esorcismo. Durante le processioni dei templi, almeno un medium posseduto dalla divinità principale o dagli spiriti attendenti libera la strada dagli spiriti maligni e agisce come portavoce del dio. A differenza dei preti daoisti, i medium non ricevono un addestramento formale; la loro capacità è vista come una chiamata divina, spesso riconosciuta da esperienze di trance incontrollabili. Se queste trance persistono e sono considerate autentiche dalla comunità, il prescelto deve accettare il ruolo. In trance, il medium parla e agisce con l’autorità del dio, ma al di fuori rimane una persona ordinaria, senza uno status elevato nella comunità. A Taiwan, i medium collaborano spesso con “maestri rituali” (fashi) per eseguire riti combinati, questi specialisti rappresentano tradizioni rituali locali che uniscono elementi daoisti e popolari, infatti le religioni popolari in Cina oltre ad essere basate su una conoscenza orale e popolare sono anche sincretiche, unendo le varie dottrine e religioni. Le varie tradizioni locali fungono da punto d’incontro tra il Daoismo e la religione popolare, evidenziata dalla cooperazione tra fashi, ossia il maestro celeste, e il medium.
La scrittura spiritica
Le religioni popolari in Cina comprendono anche la pratica della scrittura-spiritica, un metodo in cui un medium specializzato, che gode di un grande prestigio, trasmette messaggi divini per iscritto invece di parlare. Parte del canone daoista è stata rivelata attraverso la scrittura-spiritica, e molti intellettuali del tardo periodo imperiale partecipavano a gruppi di scrittura-spiritica per comunicare con spiriti di pensatori e poeti del passato. Oggi, la scrittura-spiritica rimane un importante mezzo di comunicazione tra umani e dei e una fonte di rivelazione spirituale nella religione popolare. Tra le varie correnti della scrittura spiritica, una che si distingue nettamente per la sua importanza è quella della “Pratica di conservazione dei caratteri scritti”, probabilmente iniziata durante la dinastia Song, diventando più popolare durante le dinastie Ming e Qing. Le pratiche erano originariamente confinate alla classe dei letterati, che riverivano la scrittura e adoravano il Signore Wenchang, che si occupava della correzione e distribuzione delle prove degli esami imperiali per eccellere in questi, sperando che rivelasse loro gli argomenti degli esami in sogno. Questa pratica, chiamata xizizhi, è quasi completamente scomparsa in tutte le comunità cinesi, tranne che in alcune comunità a Taiwan, come quella Hakka, anche se alcune persone anziane nutrono ancora una profonda reverenza per questa pratica.
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