L’età di Pericle (461-429 a.C.) rappresenta il periodo di massimo splendore di Atene, quando la città raggiunse l’apice della sua potenza politica, economica e culturale, esercitando un’egemonia incontrastata sul mondo greco. Sotto la guida di Pericle, uno dei più grandi statisti dell’antichità, Atene conobbe una fioritura straordinaria in tutti i campi, dalla democrazia all’arte, dalla filosofia all’architettura.
Atene e Sparta: due potenze rivali nel mondo greco
La spartizione delle sfere d’influenza dopo le guerre persiane
Dopo la vittoria contro i Persiani nelle guerre persiane (499-479 a.C.), le due principali poleis greche, Atene e Sparta, si spartirono le sfere d’influenza nel mondo greco.
Sparta, potenza terrestre e militare, consolidò il suo dominio nel Peloponneso, mantenendo un regime oligarchico e conservatore.
Atene, invece, si affermò come potenza navale e commerciale, espandendo la sua influenza nell’Egeo e nel Mar Nero, e promuovendo un sistema politico democratico.
Cimone e la politica di equilibrio con Sparta
Inizialmente, Atene, guidata dall’aristocratico Cimone, cercò di mantenere buoni rapporti con Sparta, concentrandosi sull’espansione nell’Egeo e sulla lotta contro i Persiani.
L’ascesa di Pericle e la democrazia ateniese
Le riforme democratiche di Pericle
Nel 461 a.C., Cimone fu ostracizzato e il potere passò a Pericle, esponente delle correnti più democratiche. Pericle governò Atene per circa trent’anni, fino alla sua morte nel 429 a.C., promuovendo una serie di riforme che rafforzarono la democrazia ateniese:
- Ampliamento della partecipazione politica: Pericle introdusse l’indennità giornaliera (misthos) per i cittadini che partecipavano alle assemblee e ai tribunali, permettendo anche ai meno abbienti di dedicarsi alla vita politica.
- Rafforzamento dell’Ecclesia: l’assemblea popolare divenne l’organo sovrano della polis, con il potere di prendere decisioni su tutte le questioni importanti.
- Riduzione dei poteri dell’Areopago: il consiglio degli anziani, di origine aristocratica, perse gran parte delle sue competenze politiche e giudiziarie.
La legge sulla cittadinanza del 451 a.C.
Nel 451 a.C., Pericle fece approvare una legge sulla cittadinanza molto restrittiva, che stabiliva che solo chi era figlio di entrambi i genitori ateniesi poteva essere considerato cittadino. Questa legge mirava a limitare il numero dei cittadini e a preservare i privilegi e i diritti di cui godevano.
L’Atene di Pericle: economia, società e cultura
La potenza economica di Atene: commercio, artigianato e flotta
Sotto Pericle, Atene raggiunse l’apice della sua potenza economica. La città controllava le rotte commerciali dell’Egeo e del Mar Nero, grazie a una potente flotta militare e mercantile. L’artigianato ateniese produceva beni di alta qualità, che venivano esportati in tutto il mondo greco e oltre.
La società ateniese: cittadini, meteci e schiavi
La società ateniese era composta da tre gruppi principali:
- Cittadini: maschi adulti, figli di genitori ateniesi, che godevano di pieni diritti politici e civili.
- Meteci: stranieri residenti ad Atene, che non avevano diritti politici ma erano liberi di svolgere attività economiche. Si stima che ad Atene ce ne fossero tra i 10000 e i 20000.
- Schiavi: privi di libertà e di diritti, svolgevano i lavori più pesanti e umili. Si stima che ad Atene ce ne fossero tra i 100000 e i 150000.
Lo splendore culturale di Atene: filosofia, arte e architettura
L’età di Pericle fu un periodo di straordinaria fioritura culturale per Atene. La città divenne un centro di attrazione per filosofi, artisti, scrittori e scienziati provenienti da tutto il mondo greco.
La ricostruzione dell’Acropoli e il Partenone
Pericle promosse un ambizioso programma di edilizia pubblica, che trasformò il volto di Atene. Il progetto più grandioso fu la ricostruzione dell’Acropoli, la rocca sacra della città, distrutta dai Persiani durante le guerre persiane.
Sull’Acropoli sorsero nuovi templi e monumenti, tra cui il Partenone, il tempio dedicato ad Atena Parthenos (Atena Vergine), considerato uno dei capolavori dell’architettura greca.
La politica estera di Pericle: tra espansione e conflitto
La Pace di Callia e i rapporti con la Persia
Dopo un iniziale periodo di ostilità, Pericle cercò di stabilizzare i rapporti con la Persia. Nel 449 a.C. fu stipulata la Pace di Callia, che sanciva la fine delle ostilità tra Atene e l’Impero Persiano. I Persiani si impegnavano a non interferire negli affari delle città greche dell’Asia Minore e a non entrare con le loro navi nel Mar Egeo, che divenne di fatto un “mare ateniese”.
La rivalità con Sparta e la pace trentennale
I rapporti tra Atene e Sparta, le due potenze egemoni del mondo greco, rimasero sempre tesi. Nel 446 a.C., dopo una serie di scontri, le due città firmarono una pace trentennale, che riconosceva le rispettive sfere di influenza: Atene sull’Egeo, Sparta sul Peloponneso.
La Guerra del Peloponneso: la fine dell’egemonia ateniese
La pace trentennale, tuttavia, non durò a lungo. Nel 431 a.C. scoppiò la Guerra del Peloponneso, un conflitto lungo e devastante che vide contrapposte Atene e la lega di Delo (l’alleanza delle città sotto l’egemonia ateniese) a Sparta e la lega del Peloponneso.
La guerra, descritta dallo storico Tucidide, si concluse nel 404 a.C. con la sconfitta di Atene e la fine della sua egemonia.
L’eredità di Pericle e il declino di Atene
L’età di Pericle rappresentò il culmine della potenza e dello splendore di Atene, ma anche l’inizio del suo declino. La Guerra del Peloponneso segnò la fine dell’egemonia ateniese e l’inizio di un periodo di instabilità e di conflitti nel mondo greco.
Tucidide definì la guerra del Peloponneso come “Il più grande sconvolgimento che abbia interessato i greci e una parte dei barbari e che si sia esteso per così dire alla maggior parte dell’umanità”.