L’esplosione di Halifax, la più potente prima dell’atomica

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L’esplosione di Halifax fu una delle più terribili mai avvenute: fu sprigionata, nella collisione, una potenza di 2,9 chilotoni.

Introduzione
L’Esplosione di Halifax è stato un evento storico, accaduto durante la Prima guerra mondiale, il 6 dicembre 1917, ad Halifax, Canada. Il porto della suddetta cittadina, specialmente tra il 1914-18, era di fondamentale importanza per le Potenze dell’intesa, tanto da diventare il maggior punto d’attracco tra il continente americano e quello europeo. Data anche la grande quantità di abitazioni in prossimità di questo porto, l’esplosione di Halifax causò la morte di circa 2000 persone, e ci furono poco meno di 10.000 feriti. Infine, con una potenza di circa 2,9 chilotoni è l’esplosione più forte, di origine artificiale, prima dell’utilizzo della bomba atomica.

Antefatti

Come detto, il porto di Halifax era di grande importanza per le potenze dell’Intesa, data la posizione strategica, a metà tra America ed Europa. La Germania, durante la Prima guerra mondiale, aveva lanciato svariati attacchi alla flotta britannica, principalmente nell’Atlantico e nel Mediterraneo, tramite i famosi sommergibili tedeschi U-boot. Si doveva, quindi, pensare ad un luogo che potesse permettere alle navi mercantili dell’Intesa di fermarsi, un luogo di rifugio che, allo stesso tempo, permetteva ai nord americani di controllare le merci presenti in quelle navi: il luogo prescelto, era il porto di Halifax. A partire dal 1917, venne organizzato in modo stabile un sistema per raggruppare le navi in convogli, in maniera da contrastare più efficacemente l’attacco dei sommergibili tedeschi.

Come facilmente comprensibile, l’esplosione di Halifax ebbe un’importante risvolto sugli effetti della guerra: essendo il maggior punto di affluenza di convogli e navi, gli alleati avrebbero dovuto trovare un altro luogo che fosse altrettanto sicuro e al riparo dai temibili sommergibili dell’impero tedesco. 

L’incidente

L’esplosione di Halifax fu causata dalla collisione tra due imbarcazioni: la norvegese Imo e la francese Mont Blanc che, in seguito all’elevata velocità, in particolare della Imo, finirono per scontrarsi la mattina del 6 dicembre. In tempi di pace, a un’imbarcazione come la Mont Blanc non sarebbe mai stato permesso di attraccare: carica di esplosivo, era praticamente una bomba pronta ad esplodere alla prima collisione. E così fu. 

Mentre la Imo, che era stata attraccata in una delle prima banchine (dei veri e propri parcheggi marittimi per le barche), stava per attraversare tutte le altre banchine lungo la costa per uscire da Halifax e dirigersi in Europa, la Mont Blanc effettuava il percorso opposto. Se la Mont Blanc procedeva a ritmo regolare, la Imo si muoveva molto velocemente. La rotta che le barche stavano percorrendo può essere comparata ad una strada a doppio senso: in un direzione procedeva un senso di marcia; nell’altra direzione procedeva il senso opposto.

La velocità con cui la Imo percorreva la propria rotta era particolarmente elevata e, per evitare la collisione con le barche ormeggiate, iniziò a procedere sul senso di marcia opposto. Nel frattempo, dall’altro lato sopraggiungeva la Mont Blanc. Quando le imbarcazioni distavano fra loro circa un 1,5km, il comandante del convoglio francese, invitò quello della Imo a rallentare: questi, però, gli fece segno che non poteva, data l’elevata velocità che stava percorrendo. Le due imbarcazioni fecero il possibile per evitare la collisione, ma ciò non accadde.

L’esplosione di Halifax

Lo scontro fu a bassa velocità, grazie anche alla reattività dei comandanti, ma fu abbastanza per perforare la Mont Blanc, che, ricordiamo, era carica di esplosivo. La Imo, che stava trasportando dei barili di materiale infiammabile, riuscì in tempo a rallentare ma, allo stesso tempo, rovesciò il materiale su parte dell’imbarcazione francese che prese fuoco. Non riuscendo a spegnere la nave, i comandanti della Mont Blanc calarono le scialuppe di salvataggio per fuggire, e segnalarono alle navi che stavano venendo in soccorso di allontanarsi: i comandanti delle altre navi, però, non capirono quello che stesse effettivamente accadendo, e, così facendo, catturarono l’attenzione di ulteriori imbarcazioni che sopraggiunsero.

Tutte le imbarcazioni presenti cercarono di spegnere l’incendio, inconsapevoli della gravità della situazione, ma fu tutto inutile. Alle 9:04, la temperatura sulla Mont Blanc raggiunse il punto critico e l’incendio arrivò alle zone in cui erano situati gli esplosivi: tutto il materiale esplosivo detonò in un colpo solo, rilasciando una potenza di 2,9 chilotoni, cosa che fa dell’esplosione di Halifax la più potente prima della bomba atomica.

Conseguenze de l’esplosione di Halifax

La potenza terribile dell’esplosione al porto di Halifax polverizzò letteralmente la Mont Blanc e le navi che erano venute in soccorso; l’onda d’urto, invece, fu in grado di distruggere tutto ciò che era nel raggio di 1,6km dal luogo dell’esplosione. Come abbiamo detto all’inizio, l’incidente di Halifax contò 2000 morti, circa 10.000 feriti e 25.000 sfollati, oltre che ingenti danni alle case e alle strutture nei pressi del porto. In molti morirono perché, avendo visto il fuoco levarsi dal porto, si erano affacciati e furono travolti dall’onda d’urto; altri perché cercarono di salvare altre vite; altri ancora perirono cercando di scappare. A tutto ciò, si aggiunse anche l’arrivo di uno tsunami, causato dall’impressionante forza dell’esplosione. Per ironia della sorte, la città venne anche investita da una pesante bufera di neve, che complicò l’arrivo dei soccorsi.

Dal giorno dell’esplosione di Halifax, l’evento viene costantemente ricordato e, ogni giorno di Natale, la città di Halifax dona a quella di Boston un albero di Natale in segno di ringraziamento per l’immane sforzo sostenuto dalla Croce Rossa della città americana.

Fonte immagine: Wikimedia Commons

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