Esistono varie teorie rispetto alle origini della letteratura spagnola. La più importante è data da Menendez y Pelayo che si è dedicato allo studio della ricostruzione della letteratura spagnola.
Scrive diversi trattati e si interroga su come nasce questa letteratura. Secondo loro provengono da una tradizione letteraria hispano e visigota dalle quali proviene la letteratura spagnola o castellana.
Altro studioso Ramon Menendez Pidal aggiunge specifiche caratteristiche cioè studia i testi della letteratura delle origini e trova caratteristiche comuni tra questi testi che rappresentano i tratti salienti della prima letteratura spagnola.
3 caratteristiche che riguardano la letteratura spagnola fino al 1200.
1° Realismo storico. Raccontavano degli eventi realmente accaduti con personaggi realmente esistiti, ma sempre con un minimo di finzione.
2°Sobrietà. I testi erano molto semplici ciò significava spontaneità e improvvisazione, importava il contenuto che doveva arrivare al popolo quindi con metafore legate alla tradizione.
3°Austerità morale. Ciò che viene raccontato è qualcosa di virtuoso, anche quando si parla di amore è un amore onesto, puro.
Le prime forme di letteratura spagnola
Ejemplos o Exempla sono un tipo di letteratura rivolta all’insegnamento attraverso degli “esempi” come affrontare la vita e determinate situazioni quindi per chi legge è un didatticismo.
Glosas Emilianenses sono glosse ritrovate da uno studioso nel 1911 e rappresentano annotazioni che avevano fatto dei monaci accanto a dei testi latini, come critiche, preghiere e appunti. Annotazioni in volgare castigliano. Si può definire come prima attestazione di volgare castigliano. Non è un testo ma ha importanza fondamentale linguistica.
Jarchas rappresentano una fusione tra cultura spagnola e quella araba. Arrivano in 2 versioni, una ebraica e l’altra araba. Sono brevissimi componimenti di 2, massimo 4 versi e rappresentano la parte finale di un componimento più ampio: La Moaxaja, in arabo, componimento di 5 strofe. La 5a strofa è come se fosse un’introduzione alla jarcha che introduce un nuovo parlante e si conclude con dei versi che sono un misto di arabo e castigliano. Hanno una tematica amorosa con voce narrante una fanciulla, si parla di un lamento della lontananza dal suo amato. Tematica amorosa che si può condurre a una tematica storica reale. Risalgono al 11-12 secolo le più antiche della letteratura spagnola. Ritrovate nel 1948 da Samuel Stern, uno studioso che studiando dei manoscritti alcune parole suonavano come il castigliano. Comincia a trascriverli con vocali spagnole (arabo non ha vocali) e si rende conto che sono parole spagnole, quindi caratteri arabi ma parole spagnole.
Scritte da intellettuali arabi e poeti, hanno una grande influenza sulla lingua castigliana, infatti molte parole in spagnolo derivano dall’arabo.
Ci sono diversi pensieri su queste prime attestazioni.
Abbiamo la tesi di Amerigo Castro in cui afferma che la vera letteratura spagnola è quella che va dal ‘500 in poi poiché prima la spagna era sotto assedio degli arabi, c’erano tre culture, cristiana, araba e ebraica, e quindi secondo Amerigo Castro non c’era una coscienza di popolo spagnolo e non poteva esistere letteratura spagnola.
Anche Claudio Sanchez Albarnoz sostiene che non è possibile far cominciare la letteratura spagnola dalle Jarchas poiché non sono un componimento prettamente spagnolo e la fa risalire alla poesia epica. Invece Emilio Garcia Gomez sostiene che le Jarchas a contrario delle Glosas che non sono dei veri e propri testi, sono le prime attestazioni di letteratura spagnola.
Possiamo dire che queste prime attestazioni non saranno pure ma comunque fanno parte tutte della letteratura spagnola.
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