L’imperatrice Messalina: tra scandali e doppia vita

imperatrice Messalina

Messalina: storia della scandalosa imperatrice di Roma

La storia di Messalina, imperatrice romana e moglie di Claudio, è una vicenda avvolta nel mistero e nello scandalo, che ancora oggi affascina e divide. Nata in una famiglia patrizia della dinastia giulio-claudia, Valeria Messalina si ritrovò, appena quattordicenne, costretta a sposare un uomo molto più anziano, zoppo, calvo e balbuziente, il futuro imperatore Claudio. Un matrimonio combinato, come era consuetudine nell’antica Roma per le fanciulle di alto rango, destinato a segnare per sempre la sua vita.

Nel 41 d.C., in seguito all’assassinio di Caligola, Claudio divenne l’uomo più potente dell’Impero Romano, e con lui anche la sua giovanissima moglie, Messalina. Giovane e irrequieta, la nuova imperatrice si rivelò insofferente all’ambiente aristocratico e alle rigide regole della vita di corte, sempre alla ricerca di nuovi stimoli e situazioni. Divenuta madre di due figli, Britannico e Ottavia, Messalina iniziò a collezionare amanti e avventure, suscitando scandalo e pettegolezzi. Ma chi era davvero Messalina? Una ninfomane insaziabile, una prostituta imperiale, come è stata tramandata dagli storici romani? O piuttosto una donna vittima del suo tempo, costretta a un’esistenza infelice e a un matrimonio indesiderato? Esaminando la sua biografia, tra amori proibiti, intrighi di palazzo e leggende oscure, si delinea il ritratto di una figura complessa, le cui azioni possono essere lette anche come un disperato tentativo di ribellione e di ricerca di libertà. La sua tragica fine, inoltre, può essere interpretata anche in chiave moderna, come un possibile e clamoroso caso di femminicidio nell’antica Roma.

Biografia della imperatrice Messalina: il matrimonio con Claudio e la ricerca di libertà

La giovane età e la bellezza di Messalina non riuscirono a compensare la scarsa avvenenza e i numerosi handicap fisici di Claudio, che pure la scelse come moglie. Le prime relazioni extraconiugali di Messalina furono indirizzate verso il genero, il figlio del governatore di Spagna, Appio Silano. Con una serie di astuzie, tra cui l’espediente del “presagio onirico”, Messalina riuscì a convincere il marito Claudio a nominare Appio come consigliere. La passione, però, non trovò riscontro nel cuore di Silano, il quale rifiutò la corte di Messalina. La vendetta dell’imperatrice non si fece attendere: con l’aiuto di Narciso, fedele servitore di Claudio, Messalina si liberò dell’amante con l’ennesimo inganno della premonizione. Messalina rivelò a Claudio di aver sognato che Silano lo avrebbe pugnalato, uccidendolo.

Da Appio Silano a Mnestere: gli amori della imperatrice Messalina

Il secondo amore di Messalina fu l’attore di successo Mnestere, con cui la giovane imperatrice ebbe una relazione appassionata. Fu in questo periodo che, secondo alcune fonti, Messalina si guadagnò l’appellativo di “meretrix”, concedendosi nel quartiere della Suburra, uno dei più malfamati della Roma imperiale. La storia d’amore con Mnestere, però, ebbe vita breve.

L’ossessione per Gaio Silio e il tragico epilogo

L’ultimo grande amore di Messalina fu il console Gaio Silio, di cui l’imperatrice si innamorò durante uno spettacolo circense. Stanca della vita da cortigiana, Messalina iniziò un serrato corteggiamento nei confronti di Silio, anch’egli impegnato in un matrimonio. Questa volta, però, non si trattava di semplice lussuria: Messalina sentiva il desiderio di legare la sua vita a quella di quell’uomo, persino con un matrimonio. Ancora una volta, con l’espediente dei finti sogni premonitori, Messalina convinse Claudio di aver avuto degli incubi in cui si vedeva vedova. Se avesse sposato un altro uomo, la triste sorte sarebbe toccata a chi lo avrebbe succeduto, permettendole di proseguire con il loro felice matrimonio. Claudio, superstizioso all’inverosimile, le credette e acconsentì alle nozze tra Messalina e Silio.

I segreti della donna, tuttavia, furono smascherati da Narciso, il quale, preoccupato per il futuro del regno e, di riflesso, del suo, mise al corrente Claudio di tutti i suoi diabolici piani. Ormai senza più scuse, Messalina tentò un disperato perdono ai piedi di Claudio, il quale rimase interdetto senza sapere cosa fare. Fu Narciso a decretare la morte della giovane donna: preparò un documento falso dove appose l’ordine di giustiziare la fedifraga.

Messalina e Licisca: la doppia vita dell’imperatrice

Attorno alla figura di Messalina nacquero molte leggende, alimentate da storici come Tacito e Svetonio, e da poeti satirici come Giovenale. Si raccontava che l’imperatrice conducesse una seconda vita, fatta di segreti, perversioni e di un appetito sessuale fuori dal comune. Si narra che avesse rapporti incestuosi e che per scelta si prostituisse nei bordelli di Roma, sotto il falso nome di Licisca, che nel gergo dell’epoca significava “cagnetta o lupetta”.

La prostituta imperiale: tra lussuria e leggenda

Messalina, considerata la “prostituta imperiale”, fu descritta da molti come una ninfomane seriale. La scelta del suo pseudonimo, Licisca, appare come un chiaro segno di ribellione. Il comportamento di Messalina, per quanto discusso, non era molto diverso da quello di tante donne dell’epoca, anche se la sua condotta era considerata più grave perché legata all’imperatore Claudio. Messalina si proponeva nei bordelli di città, i lupanare, solo per divertimento, come raccontano alcune leggende: “col seno coperto di polvere d’oro, le labbra rosse e gli occhi truccati con la cenere e l’antimonio”.

La sfida con la prostituta: realtà o diffamazione?

Secondo alcune storie di Plinio il Vecchio, Messalina avrebbe sfidato la prostituta più famosa dell’epoca in un gioco immorale, in cui la vincitrice sarebbe stata colei che avrebbe collezionato più rapporti sessuali in 24 ore: Messalina vinse la sfida, con il numero di 25 rapporti. Difficile stabilire se questi racconti corrispondano al vero o siano frutto di maldicenze volte a diffamare la figura dell’imperatrice.

L’imperatrice Messalina e il femminicidio: una rilettura moderna

La storia dell’imperatrice romana potrebbe essere riconsiderata alla luce del moderno concetto di femminicidio. La trasgressività di Messalina, infatti, sembra fermarsi quando si innamora realmente di Gaio Silio, che per amor suo pone fine alla storia con sua moglie, Giulia Silana. Messalina non aveva mai avuto la possibilità di lasciare suo marito, con una sorta di divorzio, ma, cosa più grave, non le era stato possibile scegliere il suo sposo. La vita di Messalina, vista con occhio critico e distaccato, è quella di una giovane donna, prima di quattordici e poi di vent’anni, che vive una vita che non le appartiene, imposta dal rango di appartenenza. La sua vita immorale appare come un espediente per fuggire da una triste realtà che non si era scelta. Infatti, la figura di Messalina appare come quella di una donna vittima dei suoi tempi, schiava di un ruolo impostole, al fianco di un uomo anziano.

La “damnatio memoriae” e la tragica fine di Claudio

In seguito alla sua morte, a Messalina fu inflitta la damnatio memoriae, che prevedeva la cancellazione di ogni sua traccia come consorte imperiale, dai documenti, dalle opere e da ogni archivio.

La morte di Messalina: suicidio o assassinio?

Negli ultimi istanti della sua vita, le fu chiesto di togliersi la vita, ma l’imperatrice Messalina, tanto immorale quanto fragile, non ne ebbe il coraggio: morì trafitta dalla spada di un pretoriano nel 48 d.C., anche se qualcuno parla di strangolamento da parte del marito stesso.

Il destino di Claudio: avvelenato da Agrippina?

A Claudio non toccò una sorte migliore: dopo la morte di Messalina, decise di sposare Agrippina, adottando anche suo figlio Nerone. L’imperatore morì solo sei anni dopo, secondo alcune fonti, per mano di Agrippina. Proprio come temeva Messalina, non fu suo figlio a prendere il posto di suo padre, ma Nerone, che salì al trono al posto di Britannico.

La sindrome di Messalina: psicologia e sessualità

La sindrome di Messalina è considerata analoga a quella maschile del Don Giovanni. È importante distinguere tra “complesso di Messalina” e “sindrome di Messalina”.

Complesso di Messalina e ipersessualità

Il complesso di Messalina viene ricondotto a una ipersessualità della donna, la quale desidera avere innumerevoli rapporti sessuali, che può essere definita anche come ninfomania.

Sindrome di Messalina e seduzione patologica

Nella sindrome di Messalina la donna assume comportamenti sensuali solo per conquistare un uomo, limitandone le esternazioni amorose solo alla fase iniziale, senza mai avere desiderio di andare oltre. L’esigenza, in questo caso, non è fare del sesso, ma soddisfare e appurare la capacità personale di attrarre un uomo. Tra le varie implicazioni psicologiche circa i motivi scatenanti di tale sindrome si evidenziano quelli riguardanti il contesto ambientale, l’educazione e, talvolta, il conflitto madre-figlia.

In una storia antichissima, che appare agli occhi moderni come la rivendicazione di sé stessi, e come la conquista di un pezzo di libertà che gli altri chiamano immoralità.

Così, mentre una parrucca bionda nasconde i capelli neri,

entra nel caldo lupanare dalle tende vecchie

e nella stanzetta vuota, tutta per lei; allora nuda con i capezzoli

dorati si prostituisce inventando il nome di Licisca.

(Giovenale, VI Satire)

Foto per l’articolo sull’imperatrice Messalina by: Wikimedia Commons

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