La lingua accadica è una lingua, ormai estinta, che fa parte della famiglia delle lingue semitiche. Il gruppo delle lingue semitiche si divide a sua volta in tre sottogruppi: lingue semitiche occidentali (aramaico, fenicio, siriaco, ebraico, ecc.), lingue semitiche meridionali (arabo, lingue dell’Etiopia, ecc.) e lingue semitiche orientali. In questo articolo andremo ad approfondire tutto ciò che riguarda la lingua accadica.
Lingua accadica: cos’è?
Partiamo con lo specificare il preciso contesto storico: ci troviamo nell’antica Mesopotamia, nel periodo che va dal III millennio a. C. fino al 100 d. C.
La lingua era parlata dalla popolazione degli Accadi e poi dagli Assiri e dai Babilonesi. L’assiro, infatti, altro non è che un dialetto settentrionale dell’accadico, mentre il babilonese altro non è che un dialetto meridionale dell’accadico.
La zona della Mesopotamia antica si divide infatti in due zone d’influenza: la Babilonia a sud e l’Assiria a nord.
La lingua accadica, essendo una lingua semitica, presenta tutti quei suoni eiettivi che in italiano (e nelle lingue indoeuropee in generale) non abbiamo: si pensi al suono ṣ, che indica un suono che in IPA si trascrive come /sʔ/; l’apice che si vede dopo il fonema indica un colpo di glottide. Abbiamo, inoltre, il suono ṭ, che viene reso in IPA come /t ʔ/.
Dal punto di vista morfologico e sintattico, come la maggior parte delle lingue antiche, la lingua accadica è estremamente complessa. Una sua caratteristica (e delle lingue semitiche in generale) è la presenza della cosiddetta radice trilittera: il morfema radicale è composto solo da consonanti (nella maggior parte dei casi, tre) e il significato cambia in base alle vocali che si vanno a inserire. Prendendo l’esempio dell’arabo, una lingua semitica a noi più vicina, abbiamo la radice trilittera K-T-B, ed inserendo diverse vocali abbiamo significati diversi: kitāb ‘libro’, kataba ‘egli ha scritto’, kātib ‘scrittore’, ecc.
Il sistema di scrittura
Il sistema di scrittura è il cuneiforme sumero, cioè segni a forma di cuneo impressi sulla superficie dell’argilla fresca. Questo crea qualche problema con la lettura, rendendola particolarmente ostica: a volte possiamo trovare il logogramma sumero, che però le popolazioni parlanti l’accadico leggevano nel corrispettivo accadico; altre volte possiamo trovare il logogramma sumero ma con la desinenza accadica o ancora possiamo trovare il segno espresso totalmente nella parola fonetica accadica, ma scritto sempre attraverso il sistema di scrittura cuneiforme.
L’influenza reciproca tra accadico e sumero (quest’ultima una lingua isolata, cioè che non rientra in nessuna famiglia linguistica) ha reso le due lingue una lega linguistica. Questa espressione va a indicare un gruppo di lingue che sono diventate simili tra loro perché vicine geograficamente.
La lingua accadica ha quindi un valore storico fondamentale, segnando un punto cruciale della cultura umana. È sufficiente citare un solo documento pervenutoci in accadico per renderci conto di aver sicuramente già sentito parlare di questa lingua: il codice di Hammurabi.
fonte immagine: https://it.wikipedia.org/wiki/Lingua_accadica#/media/File:Accadian_text.png